la trance è lo stato naturale

11. Il desiderio dei fenomeni non cesserà finché non viene cancellata dalla mente la percezione dei fenomeni.

12. Come cancellare questa percezione? È possibile soltanto evitando le percezioni esterne della mente.

[Yoga Vasistha, libro 3, capitolo 7, “Dio è Pura Coscienza. Il mondo fenomenico non esiste”]

COMMENTO DI SOHAM
Vasistha sta dicendo che la Verità è lo stato di trance, cioè il nirvikalpa samadhi (o nirbija o nirvana) in cui mondo e corpo scompaiono. È l’assorbimento nella Pura Coscienza, che è il Brahman. Nel sahaja samadhi la coscienza di essere il nirvikalpa samadhi rimane nel Cuore come nostra vera identità indelebile. Quando lo Jnani è impegnato in attività del mondo, potrà avere la mente attiva per svolgere le proprie azioni, ma in background rimane viva l’identità di essere Pura Coscienza e che il mondo fenomenico è un’illusione.
Il sadhaka che aspira alla liberazione deve cercare l’assorbimento nella Pura Coscienza e rimanere lì il più a lungo possibile. A un certo punto, quando il tempo è maturo, si produrrà un cambio di identità: da aspirante diverrete il Brahman – passatemi il ‘diverrete’.
Ricordo gli Intensivi di Illuminazione. Questo agognare le esperienze dirette… E poi altre ed altre ancora. È un punto di vista, il punto di vista della crescita personale, anche se l’aspirante non lo sa. Non è certo il semplice essere il Brahman. Sono passi sulla via della maturità spirituale.
Mi viene in mente G. Lui ha facilità ad entrare nel Sé, ma fondamentalmente casa sua rimaneva la persona, l’individuo. Quando ti dicono: “Sì, è bello. Lì c’è pace, non c’è niente, non succede niente. Ma io come risolvo i miei problemi nella vita?”. Chi sta facendo questa domanda? Chi sta nella vita!, cioè la persona. Se fosse Brahman non avrebbe questo problema, perché Brahman non si accorge nemmeno della vita del mondo mondo 😀

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Ecco cosa dice Sri Ramana Maharshi sulla trance nel Discorso 317:

D. – La pace della mente si ottiene con lo stato di trance. Come sopravviene questo stato?

M. – La trance è l’assenza di ogni pensiero. È il vostro stato naturale nel sonno. Avete forse per questo una pace mentale permanente?

D. – Nel giornale pubblicato dall’ashramam è scritto che la trance è necessaria.

M. – La trance non è qualcosa di esterno da acquisire. È il vostro stato naturale.

D. – Però non la sento.

M. – L’ostacolo sta nel fatto che non ci credete.

D. – Non percepisco e non comprendo il mio permanente stato naturale di trance poiché non ho realizzato il Sé.

M. – Questa è soltanto la ripetizione di quanto avete già detto. L’ostacolo nasce perché pensate di essere il non-Sé. Ecco l’errore. Non confondete il non-Sé con il Sé. Allora il Sé vi sarà palese.

D. – Capisco tutto in teoria, ma non in pratica.

M. – Non esistono due Sé perché il sé possa parlare della non realizzazione del Sé.

D. – Tutto ciò è ancora teorico per me. Come posso ottenere la trance?

M. – La trance ha solo degli effetti temporanei. Finché dura, c’è felicità. Non appena se ne esce, le vecchie vasana ritornano. A meno che le vasana non siano distrutte nel sahaja samadhi (samadhi naturale, senza sforzo); la trance in sé (manolaya) non apporta alcun beneficio.

D. – La trance deve precedere il sahaja samadhi?

M. – La trance è lo stato naturale. Nonostante vi siano varie attività e fenomeni, essi non intaccano la trance. Se si realizza che questi feno¬meni non sono separati dal Sé, allora il Sé sarà realizzato. A che serve la trance se non produce una pace mentale durevole? Sappiate che anche adesso siete in trance, qualunque cosa accada. Questo è tutto.

D. – Si dice anche che il Sé può essere realizzato solo con l’aiuto della mente.

M. – Sì. La Mente Pura, cioè la mente libera dai pensieri, è il Sé. La Mente Pura è oltre la mente impura [riferendosi alla Mente Pura i buddhista usano l’espressione “la vera natura della mente”].

D. – Se la trance costituisce il mio stato naturale, perché è necessario provocarla per ottenere la realizzazione?

M. – Ciò significa che ognuno dev’essere consapevole del proprio eterno stato di trance. L’ignoranza sta nel fatto di non prestarvi atten¬zione. La disattenzione è la morte stessa.

D. – Come posso essere attento se prima non ho raggiunto lo stato di trance?

M. – Bene. Se desiderate tanto la trance, qualunque narcotico può darvela. Il risultato però sarà l’assuefazione alla droga e non la liberazione. Anche nella trance permangono delle vasana allo stato latente. Tutte le vasana devono essere distrutte.

D. – Gli esseri realizzati, come ad esempio Vamadeva o Jada Bharata, rinascono?

M. – Gli esseri realizzati non possono rinascere. La rinascita è do¬vuta alle vasana che incatenano e che al momento della realizzazione vengono distrutte.

D. – Dobbiamo intendere che permangono ancora nello stadio del kevala nirvikalpa, ma non nel sahaja nirvikalpa?

M. – Sì.