Yoga Vasistha, libro 3, capitolo 13, verso 1

1 Vasishta disse: Rama, il Brahman Supremo è nel suo stato splendente e tranquillo; in Esso non vi è alcuna essenza di luce, di calore etereo e nemmeno di oscurità, tutte cose che sono prodotte dallo spirito intellettuale (cioè da Brahma, il creatore). Commento di Soham Il Vuoto spirituale, di cui parlano Buddha e le altre scritture, non è un vuoto nichilista né il vuoto dello stato causale che viene definito ignoranza, inconsapevolezza; è un ‘Vuoto Pieno’ – così lo percepisce Continua a leggere →

la forma del Supremo

Yoga Vasistha, Libro 3, Capitolo 10 35 Senza coscienza non v’è vita né comprensione, nessun esercizio dell’intelletto, nessuna azione o sensazione, nessun desiderio mentale né sentimento di sorta. 36 Quindi l’Essere che è pieno di questi poteri e che è senza decadenza, è visto da noi seduto nel Suo stato di vuoto tranquillo, ed è più sottile del vuoto rarefatto delle regioni eteree. 37 Rama disse: “Parlami ancora e più precisamente della forma di questo Essere trascendente la Continua a leggere →

il mondo è visto secondo il proprio grado di sensibilità spirituale

Yoga Vasistha, Libro 3, Capitolo 10 22 Come il regno dell’intelletto è molto più chiaro e luminoso dei regni dell’aria e dello spazio vuoto, così nella Mente Divina il senso e l’idea del mondo sono più chiari e luminosi di quanto a noi appaia questo mondo visibile. 23 Come il piccante viene percepito da chi già lo gusta e non da chi non l’ha mai assaggiato, così le sottigliezze dell’Intelletto sono colte da un’intelligenza colta, e non da chi ne è privo. 24 Perciò l’Intelletto Continua a leggere →

liberazione mentre si è in vita con un corpo

Yoga Vasistha, Libro 3, Capitolo 9 1 Vasishta continuò: Sono veramente lieti e gratificati coloro che con tutto il cuore e la mente sono sempre dediti alla santa conversazione tra di loro [satsangha]. 2 Coloro che si dedicano all’acquisizione della conoscenza e all’indagine della scienza spirituale, godono durante la vita nel corpo la medesima beatitudine di liberazione così come avviene per le anime disincarnate. 3 Rama disse: “Dimmi, o santo, la differenza tra la liberazione con e Continua a leggere →

la trance è lo stato naturale

11. Il desiderio dei fenomeni non cesserà finché non viene cancellata dalla mente la percezione dei fenomeni. 12. Come cancellare questa percezione? È possibile soltanto evitando le percezioni esterne della mente. [Yoga Vasistha, libro 3, capitolo 7, “Dio è Pura Coscienza. Il mondo fenomenico non esiste”] COMMENTO DI SOHAM Vasistha sta dicendo che la Verità è lo stato di trance, cioè il nirvikalpa samadhi (o nirbija o nirvana) in cui mondo e corpo scompaiono. È l’assorbimento Continua a leggere →

le fasi del ciclo dell’evoluzione della coscienza sono diventate contemporanee

Mukti: — Condivido alcune riflessioni che la mente fotografa da qualche giorno. Anche la Consapevolezza e la Conoscenza sono frutto di un moto creativo. Per questo quando si riassorbono il cerchio è chiuso. Ultimamente c’è il riconoscimento di essere già stata ‘a questo punto’. Soham: — Sì, anch’io ho questo sentire. Credo derivi dallo stare ogni notte nel sonno profondo senza sogni. Non si dice forse che lo jnani è sempre nel sonno profondo? Mukti: — Allora, riassorbita Continua a leggere →

una sintetica comparazione tra la scuola di Ramana e quella di Siddharameshwar, Nisargadatta, Ranjit

Nell’impianto teoretico della scuola di Siddharameshwar, Nisargadatta, Ranjit il maestro conduce l’allievo a identificarsi con corpi sempre più espansi. L’allievo conosce già il corpo fisico, il maestro gli mostra il corpo sottile (la mente) e lo invita a conoscere questo corpo che è infinitamente più vasto del corpo fisico. [Questo passo io lo realizzo attraverso il mind clearing. L’allievo all’inizio è molto identificato con credenze ed emozioni limitanti. Quando vede che attraverso semplici esercizi di mind clearing può dissolvere contenuti mentali che prima lo bloccavano, comincia a padroneggiare il corpo sottile]. Ritornando alla scuola di Siddharameshwar, quando l’allievo ha conosciuto il corpo sottile, il maestro lo invita a conoscere il corpo causate che è il Nulla, il Vuoto; questo corpo è enormemente più vasto del corpo sottile e ha il pregio di azzerare tutte le fantasticherie della mente. [Nel mio metodo questo passo si realizza in due modi. 1) Col mind clearing. Attraverso il ripetuto dissolvimento dei contenuti della mente che bloccano il sadhaka, egli a un certo punto vede che dietro la mente c’è il Vuoto, il Nulla. 2) Ponderando lo Yoga Vasistha]. Di nuovo alla scuola di Siddharameshwar. Una volta che l’allievo ha conosciuto il corpo causale, il maestro lo invita a conoscere quello che loro chiamano il Corpo Supercausale e noi chiamiamo Turiya. Questo corpo è la Suprema Conoscenza del Sé, è l’Io Sono Universale. Quando l’allievo ha conosciuto questo corpo il maestro gli dice: “La conoscenza è servita ad eliminare l’ignoranza, ma il Sé è oltre conoscenza e non-conoscenza, oltre essere e non essere; devi abbandonare anche questo corpo. Come fanno ad abbandonarlo? Nisargadatta dice: “Non puoi abbandonare l’Io Sono universale. Rimani avvinghiato ad esso fin quando l’Io Sono non ti lascerà libero”; in più essi praticano neti-neti: io non so no questo, io non sono quello, non sono nulla di ciò che posso percepire. La scuola di Ramana conduce l’allievo a stabilirsi in Turiya attraverso l’indagine “Chi Sono Io?” e invita l’allievo a rimanere aggrappato a questo Io universale. Non è la stessa indicazione che dà Nisargadatta? La differenza di metodo è che una volta conosciuto il Sé in Turiya noi non pratichiamo neti-neti ma iti-iti: Io sono questo, Io sono quello, Tutto è il Sé! Non ci preoccupiamo di andare oltre Turiya perché Turiya – che è samadhi, stato non-duale – ha già in sé i germi della sua stessa trascendenza. Non è la stessa cosa che dice Nisargadatta?: “Rimani avvinghiato all’Io Sono fin quando l’Io Sono ti lascerà libero”. ❤ Per un approfondimento delle basi filosofiche di iti-iti, vi rimando al post “Perché Shankara afferma che l’illusione è Brahman?” pubblicato quest’oggi. Continua a leggere →

consapevolezza della vacuità e fiducia in Dio

— Lavorare sul non-possesso mi ha mandato in crisi. Solo ora inizia a riemergere il Sé. — Una volta scoperto il Sé, la base della pratica consiste nell’insegnamento dello Yoga Vasistha. Devi continuamente contemplare che non esiste niente del mondo fenomenico, inclusi il tuo corpo e la tua persona. Finché esiste qualcosa ti sentirai in minacciato di perdere ciò che possiedi, di essere attaccato da qualcosa: l’inflazione, il grande reset, la cattiva salute o chissà che… Anche Continua a leggere →

l’appassionante storia di una grande anima

— Ecco il sogno che avvenne circa 10 anni fa. Lascio la veglia e si presenta il sogno, ma rimango sempre nella consapevolezza. Noto che ho un corpo simile a quello che osservo di solito. Sono in una città vecchia; credo che appartenga a una dimensione un po’ meno evoluta. Ci sono altri uomini lungo la strada. Noto portano un peso nel loro cuore, il disagio e la paura appare nei loro occhi. Riesco persino a percepire che in quel luogo è in corso una dittatura, manovrata attraverso deviazioni Continua a leggere →