L’Amore per Dio
nell’Evoluzione Spirituale
1. DUE FATTORI PER IL SUCCESSO NELLA SADHANA
Il successo di qualsiasi sadhana si basa su due fattori fondamentali:
• Fede incrollabile
e
• Dare dare dare dare dare dare dare dare dare agli altri
a. La fede incrollabile è:
- in Dio, che è il proprio vero Sé;
- nella realizzazione: la sicurezza e la determinazione di ottenere la realizzazione in questa vita;
- nell’insegnamento: la fiducia in quel che dicono i Maestri;
- e nella pratica spirituale: fedeltà alla pratica, l’essere assidui e non interromperla fino all’ottenimento della Realizzazione.
Si dice che Marpa avesse dato a Milarepa una sua lettera da aprire solo se si fosse trovato in grandi difficoltà con la sadhana. Si dice che Milarepa abbia meditato in una grotta con quella lettera sulla testa, e che non l’abbia mai aperta. Senza queste 4 fedi incrollabili non si ottiene la Liberazione.
b. Il dare dare dare…
È aiutare tutti gli esseri senzienti – a partire dai propri simili – al meglio che si può e anche oltre. Il valore di questo fattore lo lascio intuire a voi, ma perché funzioni bisogna avere la seguente disposizione:
Quando aiutate gli altri dovete sapere e sentire che state lavorando per Dio! È da Lui che dovete aspettarvi la ricompensa, il riconoscimento, non dalle persone. Se facendo del bene vi aspettate riconoscenza dalle persone, vi state aggrovigliando nella ragnatela degli attaccamenti. La vostra identificazione col mentale aumenterà e la mente sarà inondata dalla tensione per le aspettative, cui seguiranno rabbia, frustrazione e rancore se queste verranno frustrate.
Le persone sono parte di maya: sono illusorie, mutevoli e impermanenti. Non potete investire affettivamente sulle persone e pretendere di trovare la pace e l’illuminazione.
2. L’INVESTIMENTO AFFETTIVO
Cos’è l’investimento affettivo sulle persone? Guardate come si evolve un bambino: ha bisogno di essere visto, stimato, amato, aiutato, ecc. Questo è naturale, ma si tratta della natura relativa che conduce al dolore.
Consideriamone la migliore delle ipotesi: avete una relazione idillica con una persona. Trovandovi così bene diventerete dipendenti da quella relazione. La persona però è impermanente… se muore come andrà a finire per voi? E se sarete voi a morire prima? Lo stesso non vorrete separarvi da quella relazione, perciò non vi abbandonerete al processo della morte e del dopo-morte, e il vostro desiderio vi porterà a rinascere.
Più spesso capita che vi aspettiate di ricevere amore da qualcuno ma questi invece vi tradisce, vi offende, vi volta le spalle… Avendo riposto il vostro investimento affettivo su quella persona, sarete travolti dallo sgomento, da rabbia e rancore… come gli azionisti del Monte Paschi.
Dove investire allora il proprio affetto? E se non è consigliabile investirlo sulle persone, come poterle amare? Le relazioni interpersonali diverrebbero aride…
Per rispondere a questi quesiti è necessario comprendere profondamente cos’è la relazione.
3. LA RELAZIONE
Cosa dicono i Maestri? Che l’unica realtà è Dio, che solo Dio conduce a felicità, mentre ciò che è illusorio conduce a sofferenza. In questo trovate già la risposta:
l’unica relazione reale che potete avere è con Dio!
4. IL METODO DI SPINGERE L’AMORE PER DIO
‘Spingere l’amore per Dio’ è un metodo adatto agli aspiranti emozionali. Se lo si dà a chi non ha ancora aperto il cuore lo si invalida, perché gli si richiede qualcosa che al momento non è in grado di fare. Il modo più semplice per presentarvi questo metodo è attraverso una testimonianza.
“Quando mi comparve il Nulla (che tutta la fenomenalità è nulla), il Nulla durò solo due giorni, poi fu subito sostituito da Dio.
Vedevo e sentivo Dio dappertutto, e feci quello che viene naturale fare quando si ama qualcuno: cominciai a inviare amore a Dio. Lo facevo anche in meditazione formale: mi sedevo e amavo Dio.
La prima seduta fu ispirata, ma la seconda, la terza e la quarta furono invase dalla rabbia. Stavo eliminando quello che aveva tappato l’amore. Quando volete sbloccare un tubo, cosa esce prima dal tubo? Ciò che l’ha tappato! Dal mio ‘tubo’ usciva tanta rabbia… Io conoscevo questi fenomeni di purificazione; non mi feci distrarre e continuai. Dalla quinta seduta in poi andò sempre meglio, a parte per qualche eccezione che si risolveva presto dovuta a qualcosa di irritante che mi era capitata nella vita.
L’esperienza si evolse… provo a ricordare, anche se non mi è facile.
L’amore con Dio mi fece sentire totalmente a posto. Dio mi amava completamente e incondizionatamente, non c’era niente che potesse alterare anche solo minimamente il nostro amore. Presto questo amore per Dio si trasformò in una pace profonda. Mi sedevo, inviavo amore a Dio, ma dopo pochi secondi cadevo in quella pace profonda.
Notate come già qui, la relazione d’amore duale tra me e Dio si stava rivolgendo su me steso come soggetto, come avviene nell’autoindagine.
Dopo alcuni giorni la pace profonda mi portò a un grande distacco verso il film della vita. Era un distacco diverso da prima, era molto più maturo. Non avevo bisogno di forzare neti-neti (non sono questo, non sono quello) per fare apparire il Nulla, la Vacuità. Il distacco ora veniva da questa pace profonda nata dall’amore per Dio. Il mondo poteva continuare a essere… e io continuavo a stare in quella pace profonda senza esserne troppo coinvolto dal mondo. Quella pace profonda fu l’inizio della stabilità nel Sé.
Poi durante le sedute di meditazione iniziò un’intensa purificazione. Venivano visti tutti gli aspetti di me-persona con una profondità – e una pace – che non avevo conosciuto prima nella purificazione mentale. Molte altre volte avevo usato la tecnica di osservare i moti della mente rimanendo neutrale, ma c’era dualità. Ora invece l’osservatore era quella pace profonda che aveva in sé l’Unità con tutto. Era una purificazione profonda e magica: era Dio che guardava e riconosceva con benevolenza il proprio sogno.
E cosa resta dopo questo benevolo riconoscimento? Solo Dio, meravigliosamente…
In seguito mi sentii sempre più ‘intoccato’ dal mondo. L’attenzione allora andò alla Pura Coscienza… Mi ritrovai al punto da cui ero partito all’inizio della mia sadhana: la Consapevolezza Consapevole della Consapevolezza*. Ma nel mezzo, con quello spontaneo inviare amore a Dio, era avvenuta l’integrazione della dualità”.
5. DUE PERFEZIONI
Esistono due perfezioni, una finita e l’altra infinita (almeno fino al mahapralaya, il riassorbimento dell’universo nello Spirito). Quella finita avviene quando il jiva (l’anima individuale) si identifica col Paramatma (l’Assoluto) – in altre parole quando l’io personale si identifica col Sé. Quando l’identità col Sé è stabile è irreversibile avviene La Realizzazione; tale perfezione non ha più evoluzione.
L’altra perfezione riguarda lo sviluppo delle qualità della forma del Divino nel mondo. Le cose che appaiono, che non sono diverse da me, mi mostrano aspetti di me che non conosco. Vedendo queste qualità le posso migliorare.
Esiste una spinta di tutta la manifestazione ad assomigliare al Divino. È questa la funzione di Shakti, la spinta evolutiva. Quando Shakti opera come Kundalini nell’individuo, porta alla prima perfezione: l’identità del jiva col Paramatma. Quando Shakti opera come la ‘Kundalini del mondo’, porta alla perfezione l’intera manifestazione, che dovrebbe culminare col mahapralaya, la spiritualizzazione dell’intero universo. Le due perfezioni, quella individuale e quella universale, hanno originane dalla duplice funzione di Shakti.
Le qualità divine sono: amore, saggezza, integrità, onestà, verità, coraggio ecc. ecc. Alcune scritture dicono che nel Purna Avatar sono state portate alla perfezione 13 qualità, mentre l’Hamsa Avatar ne ha qualcuna in meno; dicono Sri Krishna ne avesse 16… ma non vi darò la classifica degli Avatar…
Come avviene nello Jnani l’alternarsi del Sé trascendente e del Sé immanente?… È come avere un impermeabile double face. Quando lo indossi da un lato ci sei solo tu e il mondo non esiste. Quando lo indossi dall’altro lato invece il mondo è la tua forma manifesta, e tu impari a conoscerla e a perfezionarne le qualità divine. Non puoi indossare contemporaneamente i due lati dell’impermeabile: o sei nella trascendenza o sei nell’immanenza.
6. EFFETTI DELLA SUSSUNZIONE DELLA RELAZIONE IN DIO SULLA PURIFICAZIONE DELLA MENTE
Di cosa è fatta la mente reattiva, la mente stimolo-risposta? Appare qualcosa alla vostra coscienza, un ricordo… e subito saltan su sentimenti negativi che non riuscite a controllare… Di cosa è fatta tutta questa turbolenza?
Da tutte le cose che non sono andate bene nella relazione!
Qui uso il termine ‘relazione’ in senso estensivo; non solo la relazione coi vostri simili, ma con ogni cosa che appare altro da voi; dunque anche se stessi, il corpo fisico: state bene, cadete e vi fate male. Quell’incidente è qualcosa che non è andata bene nella relazione col corpo, con l’ambiente, col destino e chissà che… tutto quello che in quel momento avete considerato parte del disaccordo.
Ma una volta che voi avete sussunto la relazione in Dio, e avete aperto una profonda relazione d’amore con Lui, vi renderete conto che tutto quello che avevate giudicato avverso a voi era invero l’amore di Dio verso di voi – amore che solo il vostro punto di vista umano limitato non vi ha permesso di vedere… Una volta che avete visto questo – e non solo una volta ma ad ogni sessione di meditazione –, avete sgretolato la base stessa della mente reattiva.
La purificazione non finisce qui, va avanti come vi ho detto sopra, ma i contenuti mentali che appaiono ora alla coscienza sono svuotati della loro realità! Tutto è Dio, e Dio è pieno d’Amore, e Dio è l’Amore, e l’Amore è voi…
E questo amore lo si può anche chiamare Coscienza, Essere, Presenza, Io Sono universale, sono tutti nomi dello stesso Dio. Vedete come infine l’approccio bhakta converga e si fonda con jnana marga, la via della conoscenza?
7. SONO TUTTI FIGLI TUOI
Se tu sei Dio, gli altri sono figli tuoi, e sono anch’essi Dio.
Tu sei identico a loro, ma sei anche genitore nella misura in cui sei più consapevole. Dal momento in cui ti senti genitore, cominci a comportarti come tale; non solo quando sei fisicamente in pubblico, ma anche quando sei da solo. Ti viene naturale curare i tuoi sentimenti, i tuoi pensieri… dato che è tutto in corrispondenza. E questo va verso il secondo tipo di perfezione.
Mi appare l’immagina di Sri Bhagavan Ramana Maharshi… Egli, come le altre Grandi incarnazioni del Divino, incarnò entrambe le perfezioni.
NOTA
* Vedi: Michael Langford, Il Mezzo più Rapido e Diretto per l’Eterna Beatitudine