l’attenzione è consapevolezza

La tua stessa attenzione in questo stesso momento è consapevolezza. Comunemente percepiamo come se l’attenzione si muovesse, ma questo effetto ottico è dovuto al coinvolgimento col movimento del pensiero, o ego. In realtà l’attenzione è sempre immobile, ed è sinonimo di consapevolezza. Se qualcuno obiettasse: “Ma io posso spostare l’attenzione da un oggetto all’altro, da un pensiero all’altro!”, basterebbe fargli notare che è il pensiero a suggerire il presunto movimento Continua a leggere →

Post Ritiro Lungo

In attesa di un resoconto più dettagliato sul Ritiro Lungo, ti racconto cosa è successo ieri sera. Mi sono seduta a meditare un poco – i dieci minuti di quando sono a casa, sempre quelli –prima di andare a dormire. Sono scivolata ‘dentro’ con la stessa naturalezza con cui accadeva al Ritiro. Ad un certo punto ho sentito come un movimento, uno spostamento. lo chiamo così perché non saprei dirlo diversamente; sto imparando a riconoscerlo, quando lo avverto so che succede qualcosa di Continua a leggere →

Ritiro Lungo

Ricordo che quando l’anno scorso ho partecipato al Ritiro Lungo, il passaggio dalla diade come comunicazione, crisi e clearing intenso, che ha caratterizzato principalmente la mia pratica dei primi tre giorni, a partire dal quarto giorno è fluito nella contemplazione e nel silenzio in modo naturale. Dopo il quarto giorno era un esplorare quello spazio infinito in modo diverso: ora come vuoto, come pienezza, come amore puro del primo incontro, ora gioia incontenibile, silenzio. Trovo che Continua a leggere →

quando lo sforzo è continuo si trasforma in continuità senza sforzo

Allievo: Ciao Marco. Mi sembra che il mind clearing funzioni meglio della meditazione con sforzo (forse perché non so ancora meditare). Col clearing funzioni sto entrando nello stato meditativo spontaneamente. Ieri sera c’era silenzio con solo un briciolo di mente sotto forma di sensazione, non di pensiero/i, sovrapposta alla consapevolezza – lo so che non è ancora pura consapevolezza. Con la meditazione formale faccio ancora un po’ fatica perché cerco di stare sulla consapevolezza che Continua a leggere →

riposo e attaccamento all’incoscienza

Uno degli attaccamenti più potenti, credo il più potente, è quello verso il sonno. La mente comune conosce un solo modo per riposare: l’incoscienza. Da qui il paradosso (fenomeno evidente in chi soffre di insonnia) del rincorrere il sonno come assoluta necessità! È un rintanarsi in delle ‘sacche’ di incoscienza per proteggersi dal sentire. Ci proteggiamo dal sentire il dolore scegliendo l’incoscienza. Di fatto però ci proteggiamo dalla pura consapevolezza che è puro riposo, la Continua a leggere →

essere innanzi

se il nostro Sé è infinita consapevolezza, ovvero Presenza – “essere innanzi” – la meta è raggiunta prima di partire, prima che l’azione sorga L’appagamento intrinseco all’essere illimitatamente consapevole precede ogni bisogno il desiderio è già soddisfatto prima che venga formulato questo ‘prima’ non è cronologico è ontologico! non vuol dire che si possa perdere “dopo” dopo che il pensare sia cominciato ma che il pensare non può davvero celare questa Continua a leggere →

puro ininterrotto silenzio

Ho tradotto questa risposta di Rupert Spira perché mostra come sia importante continuare l’autoindagine anche dopo un’importante realizzazione, al fine di smantellare le vecchie abitudini-pensiero che continuano a presentarci una realtà duale anche dopo significative e ripetute esperienze dirette della nostra vera natura. Abbiamo non pochi amici, maturi spiritualmente, in questa condizione. A loro dedico le parole di Rupert. ❖ ❖ ❖ Caro Rupert, senza voler etichettare niente troppo Continua a leggere →

Ritiro Intensivo di Autoindagine di 7 giorni

Il vero Ritiro comincia il 4° giorno e si iscrivono solo ai primi 3 giorni. Il vero aspirante lo sa, anche se non gliel’ha detto nessuno. I primi 3 giorni acquietano la mente e porti a casa qualche esperienza diretta che entra poi anch’essa a far parte delle memorie del film. Dal 4° al 7° non c’è mente! Ecco perché gli spiranti che associano di più se stessi all'ego sono poco incline a farli; l’ego inconsciamente sa che per lui là non c’è gioco, non c'è sopravvivenza. Continua a leggere →

la consapevolezza non ha nulla a che fare con i concetti

Marco Mineo: — Chi sei nel sonno senza sogni? Allieva: — Sono incoscienza inconsapevole. Marco: — Quel ‘sono’ è coscienza consapevole!!! Una conseguenza dell’identificazione è immaginare che assenza di mente significhi assenza di consapevolezza, per questo quando ci riferiamo al sonno senza sogni diciamo ‘ero incosciente’, e lo descriviamo come un grande buio. Il punto è che per consapevolezza intendiamo erroneamente consapevolezza di qualcosa o qualcuno! Qualcosa e qualcuno Continua a leggere →

libero come il vento

Allievo: — Oggi, uscito dal lavoro, mentre ero in macchina e stavo andando a casa, mi sembrava di volare libero come il vento in mezzo agli alberi, il corpo lo vedevo come un qualcosa di statico e fermo, ma non mi sentivo il corpo, mi sentivo libero come ti ho detto. Non è durato molto, mi sentivo perfettamente cosciente e senza pensieri... Anche ora mi sento abbastanza ‘leggero’. Grazie a te! Marco Mineo: — Perfetto!! Coltiva questo stato di apertura e piena coscienza. GRAZIA a te! Continua a leggere →