manifesto e immanifesto sono soltanto ‘Uno’

Nella Realtà, Colui che è l’essere tutto ed è anche senza essere, è unicamente Lui. Perciò la distinzione tra manifesto e immanifesto è solo il punto di vista dell’individuo. Colui che è manifesto è Colui che è immanifesto, e Colui che è immanifesto è Colui che è manifesto. Là dove devoto, devozione e l’oggetto della devozione sono il medesimo Uno, cos’altro è la devozione se non un gioco? Sri Anandamayi Ma • Vedi anche “Due visioni dell’evoluzione spirituale a confronto”.   Continua a leggere →

una resa inarrestabile verso la quale sono impotente

Shivananda: — In questi giorni sta accadendo qualcosa simile a una resa, un lasciare gli ormeggi, uno scivolare, un abbandono; questo accade sia durante il giorno che in meditazione, e anche in sogno. Ho sognato di dormire di un sonno immobilizzante, letargico. C’era un uomo di fianco a me con dei fogli in mano e anche una donna che mi voleva far rispondere a delle domande. Ho pensato che si trattasse di risposte per adottare una bambina, ma non riuscivo a rispondere perché stavo cadendo in Continua a leggere →

c’è il distacco ma manca ancora lo slancio di fondersi in Sé stessi

— Come va? — Un po’ di ansia al risveglio ed alcune volte brutti sogni. Poi durante il giorno non c’è quasi niente. Mi elevo solo quando sento una musica particolare in un momento inaspettato. — Riesci a intercettare o ricordare la Pace dentro di te? Una Pace incondizionata, non alterata da niente? — Sì. — Stai in quello. L’elevazione accade quando ti permetti di riconoscere che quella Pace sei Tu! Allora arriva la Beatitudine. All’inizio si è chiusi verso tale riconoscimento, Continua a leggere →

la dottrina dell’advaita – chiarimenti

Sri Ramana Maharshi, discorso 383 In questo discorso, Sri Bhagavan chiarisce molti interrogativi che sorgono dalle dispute tra le varie scuole di pensiero all’interno della stessa Advaita. Una vera manna per gli aspiranti jnani che possono proseguire con chiarezza nella loro sadhana senza essere infastiditi da dubbi. Le note tra parentesi quadre sono mie. *    *    * Swami Lokesananda, un sannyasi, chiese a Sri Bhagavan: “Vi è prarabdha per un jivanmukta?”. M. – Chi è colui che Continua a leggere →

pura perfezione

Sri Ramana Maharshi, Discorso 328 Un europeo chiese con tono pacato, parlando lentamente e chiaramente: “Perché gli uomini devono rimanere intrappolati nelle faccende di questo mondo e raccogliere in cambio soltanto problemi? Non dovrebbero invece essere liberi? Se vivessero nel mondo spirituale avrebbero maggiore libertà”. M. – Il mondo è soltanto spirituale. Poiché v’identificate con il corpo fisico, pensate che questo mondo sia materiale e l’altro spirituale. In effetti, ciò Continua a leggere →

finché non si scioglie il nodo dell’identità con la mente, non può esservi nessuna realizzazione

— Amato ❤, da qualche giorno sto attraversando un’apertura e un dimorare dolce e naturale. Il mondo si spegne e mi trovo ad aver fatto cose senza intenzione e senza sforzo. Il cibo che trovo automaticamente nel piatto, il corpo lavato, un messaggio inviato o una corsa di km che sgorga dalle gambe e dai polmoni e si esaurisce senza alcuna intenzione. E tutto questo non ha alcuna importanza, alcuna presa, e non è “mio” in alcun modo. A tratti non esiste del tutto, a tratti esiste Continua a leggere →

i pensieri

Alcuni dicono: “Non sento tutta questa Beatitudine…”. È perché non sei tutto di là. Se una parte è di qua, nella benedetta vita del mondo, non sperimenterai molta Beatitudine. Essa nasce quando molli i pensieri. I pensieri sono gli ormeggi che ti tengono alla banchina del mondo. Devi dimenticarli! Allora sarai senza ormeggi e cadi nel Trascendente. Oblio di tutto! Tu, il mondo, i concetti. Solo Beatitudine e Trascendenza, senza comprensione. Sei fuori anche dall’intelletto. È la realtà Continua a leggere →

Dio ha i Suoi piani e tutti gli altri progetti seguono in accordo con quelli

L’allievo si lamentò col Guru di avergli causato sofferenza attraverso le sue azioni. “Chi ti ha causato sofferenza?”, rispose il Guru, “Il Guru non è guidato dall’ego, ma dal Sé. Egli è come l’attore che segue, consapevolmente o inconsapevolmente, le indicazioni del Regista divino. Dunque da questa temporanea sofferenza calerà la Benedizione Divina. Il dolore è uno dei mezzi coi quali il Signore ci attira nel Suo Cuore di Grazia. Poi il Guru chiese all’allievo di leggere Continua a leggere →

due visioni dell’evoluzione spirituale a confronto

Shivananda: — In alcuni momenti ho ancora bisogno di sforzo ma se attribuisco a me questo sforzo, cado in inganno. Questo sforzo è Suo. Se lascio o dono questo sforzo al Sé sento che si genera un’autocombustione ❤️🙏 Soham: — Amata, questa è la corretta visione non-duale! Finché c’è il punto di vista egoico, tu come individuo separato compi lo sforzo, ma questo sforzo è separato dal Sé? Niente è separato dal Sé. Perciò tu sei il Sé, lo sforzo è il Sé, Continua a leggere →

tutto è il Sé!

“Dirigi il tuo sguardo all’interno e rendi la tua coscienza assoluta. Dopo aver realizzato la Coscienza Assoluta, guarda all’esterno e realizza che l’universo non è separato dall’Assoluto realizzato”. (Ramana Maharshi, Discorso 311). Dall’Ashtavakra Gita, (vado a memoria): “Come l’aria non è differente all’interno e all’esterno del vaso, così non è differente la coscienza all’interno e all’esterno del corpo”. [Si tratta del versetto 1, 20, magnificamente rielaborato Continua a leggere →