un dialogo con Shivananda

Shivananda: — Amato buongiorno. Vorrei integrare quello che ho detto ieri riguardo alle Quattro Dimore Sublimi, aggiungendo altre considerazioni che mi sono venute in mente questa notte. Come prima cosa mi è venuto in mente che quando sei in meditazione nel Sé la mente viene trascesa. Il Sé sembra non essere toccato da nulla; la realizzazione stessa è in un certo senso illusoria. — Quando la mente viene trascesa il Sé semplicemente ‘è’ e non vi sono più concetti. Se in tale stato Continua a leggere →

disidentificarsi dalla propria persona definitivamente

— Sono rimasta colpita dai tuoi ultimi post. Ho realizzato che c’è ancora bisogno di sforzo. In alcuni momenti mi accorgo che se compio una serie di azioni a catena che richiedono rapidità, senza usare la calma, esco dal Sé. — Papà Ramana raccomanda a chi non è ancora del tutto stabile nel Sé, di lavorare con calma, così da avere sufficiente attenzione per vigilare di non uscire dal Sé. Inoltre ha indicato che lo sforzo può essere necessario anche un istante prima di ottenere la Continua a leggere →

pratica il rimanere nell’idea che sei il Sé!

— Sento che se non pratico intensamente, la mente si espande e finisce per dominare solo la personalità e nessuna chiarezza. — Non avere remore di praticare con sforzo se di sforzo v’è bisogno. Sri Ramana afferma che anche un attimo prima della Realizzazione irreversibile potrebbe esservi bisogno di sforzo.  È SUFFICIENTE RIMANERE NELL’IDEA CHE SEI IL SÉ. Non preoccuparti se non hai l’esperienza, quell’idea condurrà all’esperienza, soprattutto per te che già conosci il Continua a leggere →

come vive un realizzato – 3

Il principio Narayana, e cioè l’aiuto verso agli altri esseri, è insito nel Sé, perciò si manifesta come una spinta spontanea e naturale in chi è identificato col Sé. Nella prima fase della sadhana – che nell’Advaita Vedanta consiste nello scoprire il Sé e renderlo abbastanza accessibile in modo che possa rimanere un punto di riferimento – è prevalente lo sforzo. Quando il Sé è diventato accessibile e le distrazioni non sono insormontabili, diventa progressivamente sempre più Continua a leggere →

tutto è indistintamente God Beautiful!

— Maestro, ieri ho sperimentato ancora il savikalpa samadhi. Stavo vedendo un vecchio video sullo smartphone e sono stato catapultato un una dimensione ricca di colori e stati interiori di beatitudine. Poi la mente ha collegato questa esperienza a vecchi vissuti e il samadhi si è interrotto, perché ho pensato che l’esperienza contenesse delle vasana da purificare. Devo ancora migliorare l’abbandono. C’è una dimensione infinita e stupenda nel Sé. — Amato, se vuoi realizzare il sahaja Continua a leggere →

sforzo o grazia per la liberazione?

È una domanda che non ha senso. La Grazia c’è sempre. È il nostro essere il Sé, il Divino. Questa è la Grazia; come potrebbe mancare? Ed è anche il Guru, che a volte si proietta in un Guru esterno e in insegnamenti cui accediamo. Chiarito questo, la domanda potrebbe essere: Sforzo o Abbandono per la Liberazione? Vi sono tipi di aspiranti diversi, che attraversano situazioni e momenti diversi. In alcune situazioni è necessario lo sforzo, in altre l’abbandono. In generale quando Continua a leggere →

un santo è un peccatore che non si è mai arreso

P.: — Sergio e se ci si accorge che in alcune situazioni della vita trascorsa non si è stati capaci di trasformare tutto in Amore o non si è stati gentili, si può fare qualcosa in questa vita affinché questo non ci ritorni come Karma o ci costringa a reincarnarci per portare a termine il compito? Sergio: — Certamente! Il momento importante è il momento presente. È nel presente che puoi trasformare qualsiasi karma negativo. Se un contadino semina il raccolto e ha un’annata di cattivo Continua a leggere →

quando lo sforzo è continuo si trasforma in continuità senza sforzo

Allievo: Ciao Marco. Mi sembra che il mind clearing funzioni meglio della meditazione con sforzo (forse perché non so ancora meditare). Col clearing funzioni sto entrando nello stato meditativo spontaneamente. Ieri sera c’era silenzio con solo un briciolo di mente sotto forma di sensazione, non di pensiero/i, sovrapposta alla consapevolezza – lo so che non è ancora pura consapevolezza. Con la meditazione formale faccio ancora un po’ fatica perché cerco di stare sulla consapevolezza che Continua a leggere →

viene meno la necessità di sviluppare sforzo perché viene meno il coinvolgimento

Studente: — Tu mi hai scritto: “Il coinvolgimento dà un'impressione di sostanzialità a ciò che appare, come una traccia o un eco di qualcosa che non c’è più. Ma se guardi da dove viene, o cerchi CHI prova attaccamento/avversione non trovi niente." Vorrei che sviluppassi quello che hai scritto. Marco Mineo: — Non esiste niente di niente. Come un grande sogno che appare ma non esiste. Eppure scordiamo questa semplicissima Verità, e scordandola consideriamo reali delle semplici successioni Continua a leggere →