che cos’è il mondo?

Che cos’è il mondo? È il corpo. Quando ci si è disidentificati dal corpo il mondo, in quanto tale, scompare. Con questo non sto dicendo che non vi siano più percezioni, ma quel che si vede non è più una moltitudine di oggetti separati. Si assiste al sogno di Dio che è Dio stesso, in cui fondamentalmente si possono rappresentare la devozione per Dio e l’amore per gli altri. Cos’altro ci sarebbe da fare?   Continua a leggere →

state provando l’esercizio che ho proposto?

State provando l’esercizio che ho proposto? Non sottovalutatelo. Non è altro che un’applicazione degli insegnamenti di Sri Atmananda. Non è difficile e non è faticoso, e se vi ci allenate diverrà molto potente. Quando diventa potente potete applicarlo al corpo. E quando vi siete disidentificati col corpo, siete realizzati. Sri Ramana diceva: “L’ego è l’identificazione col corpo”. Quando padroneggiate questo esercizio il protocollo si semplifica. Semplicemente portate l’attenzione Continua a leggere →

prova l’esercizio che ho postato ieri

— Buongiorno Sergio. Sento come se dovessi porre una maggiore attenzione consapevole ai meccanismi mentali, consapevole del fatto che solo di meccanismi si tratta e che io sono altro. — Perfetto! Prova a fare di frequente l’esercizio che ho postato ieri. Non come pulizia mentale ma come sadhana. C’è un oggetto mentale, qualsiasi esso sia, a cui sei legata. Prendi coscienza che se c’è è perché lo conosci. Chi sei dei due, l’oggetto o il fatto che lo conosci. Ovviamente il fatto Continua a leggere →

quando gli oggetti mentali sono troppo sovrastanti

Avete litigato con qualcuno; ve l’ha fatta grossa. Tornate a casa, dovreste meditare, ma la mente non riesce staccarsi da quella persona. Partono in automatico film mentali che ripropongono l’episodio in varie versioni, sognate di mettere in atto delle ritorsioni… Non riuscite a venirne fuori. Dovete riportarvi a ciò che siete. Procedete col seguente protocollo. Potete guidare un altro o voi stessi: — Cosa provi per questa persona? — Puro odio. — Sei consapevole di quest’odio? Continua a leggere →

il ragionamento superiore

— Probabilmente sbaglio qualcosa nella pratica. Cerco di testimoniare tutto, ma mi accorgo che il testimone osserva dei pensieri, dei ricordi o delle immagini e la reazione a questi tre oggetti. La reazione è talmente radicata da avvenire automaticamente, senza che io faccia nulla. Io osservo l’oggetto, ma subito dopo segue una sensazione gradevole o sgradevole. Questa reazione avviene in modo automatico anche quando osservo la pura Consapevolezza. Quando non ci sono contenuti, ma solo pura Continua a leggere →

cosa fare quando la mente impedisce di stare nel Sé?

— Trovo che spesso l’autopercezione è frammischiata – quando va bene – da uno stato d’ansia, in modo che non si può dimorare nell’Io puro. Ti chiedo: qual è la giusta azione che può “ripulire” da questa zavorra in modo che ci sia la sola “esperienza”? — Il dimorare nel puro Sé è ‘spesso sovrastato’ dalle impressioni mentali, altrimenti saresti realizzato. Cosa fare quando la mente impedisce di ‘dimorare nel Sé’: 1. Anzitutto vi dev’essere il FERMISSIMO Continua a leggere →

sempre un occhio al principio-io

Chi ha già l’esperienza diretta di essere consapevolezza, chi sente il Principio-Io – cioè quell’Io che è prima dell’io personale, il cosiddetto ‘pensiero-io’ – deve mantenere sempre un occhio al Soggetto (Principio-Io, Pura Consapevolezza, Puro Essere, Presenza) anche quando esplica delle attività; altrimenti non riuscirà a testimoniarle, e si tramuterà in un personaggio del gioco, cioè in un oggetto (schiavitù). Anche l’immaginazione – il sogno ad occhi aperti – non Continua a leggere →

22. il disappunto dell’Atma

1. Ho creato pensieri, sentimenti, percezioni e tutto il resto come mezzi per farMi conoscere. 2. Ma le persone non mi guardano ma si aggrappano agli oggetti dei loro pensieri e sentimenti. Come potrà finire la loro schiavitù? 3. Togliendo gli oggetti, ho creato uno stato di sonno profondo, anche questo è pensato per farMi conoscere. 4. Eppure gli uomini, non essendoci in quello stato alcun pensiero o sentimento, né alcunché da vedere, come ciechi hanno cominciato a vedervi il nulla. 5. Continua a leggere →

18. alla mente

1. Se ti sai avviando a vivere secondo le tue preferenze e al contempo dichiarando che sei ‘Io’, come potrai realizzare i tuoi desideri? 2. Con tale asserzione non credere che d’ora in poi Io accetterò i tuoi capricci. 3. Almeno d’ora in poi devi conoscere la verità del detto: “Colui che fa una cosa raccoglie il frutto di quell’azione, buoni o cattivi”. 4. Se riesci a vivere secondo la tua dichiarazione, va bene. Ma per farlo devi prima cercare di vederMi. 5. Sebbene io Continua a leggere →

16. l’ ‘Io’ nel suo stato puro

1. Tra i pensieri e nello stato di sonno profondo brilla quel principio indicato dalla parola ‘Io’. 2. Lì la mente si è dissolta e non può quindi percepirlo. 3. Quando la mente si dirige a quel principio si trasforma in lui perdendo le caratteristiche della mente. Questo si chiama samadhi. 4. Che vi sia pensiero o no, essere sempre centrati nel Sé è chiamato sahaja samadhi (stato naturale). Sri Atmananda – ‘Atma Nirvritti’ Continua a leggere →