uso l’ego per servire Dio

— Fin quando si ha un corpo che vive ne mondo c’è un ego. Ma come, pur vivendo l’UNO interiormente, si discrimina la differenziazione esteriore, allo stesso modo si può usare un ego, che chiamerei funzionale, rimanendo assisi in quel vuoto. Altrimenti saresti in trance senza poter far niente come forma e, dice Ramakrishna, dopo 21 giorni il corpo muore. Poonja diceva: “Uso l’ego per servire Dio”. Questo ego funzionale infatti è diverso dall’ego che vuole sostituirsi al vero Soggetto Continua a leggere →

non si può perdere se stessi

Ciao Marco, ho passato un brutto periodo per via di alcune cose accadute nella vita ordinaria. In questo periodo sono ricaduta pesantemente nel mio ‘vecchio’ mondo mentale, ho avuto la sensazione di essermi persa e di aver perso tutto quello che avevo faticosamente guadagnato fino ad oggi lavorando su me stessa. POI c’è stata la ‘rivelazione’: non c’è proprio nulla da perdere, non si può perdere se stessi, si può giocare a nascondersi e ritrovarsi, ma non ci si perde mai. Ho Continua a leggere →

il distacco lo trovi quando abbandoni la separazione

Allieva: — Il maggior disagio lo avverto nelle azioni quotidiane meccaniche, tipo i lavori di casa, e tutto ciò che ha a che fare con l’ordinaria amministrazione. Quando sono dentro il lavoro creativo invece sparisco, non c’è identificazione, c’è uno stato di beatitudine. Marco: — Poiché sei una cosa sola col lavoro creativo non c’è identificazione, ti fondi in esso. Nella non-separazione emerge la pace o beatitudine. A: — Ora, durante le attività più meccaniche, per la Continua a leggere →

dopo che il Sonno Desto si è stabilizzato potente ottieni la liberazione in 1-3 anni

— Come avevi previsto, l’esperienza completamente diversa del Ritiro e del post Ritiro (rispetto ai precedenti Ritiri) doveva maturare. Nella pratica formale quando vado in profondità a volte mi accorgo di alcune ritenzioni naturali del respiro, sono brevi e frequenti. Poi senza sforzo piombo nel nulla: un nulla calmo, magnetico in cui poter affondare e morire. Niente spazio, tempo, corpo. È come se fossi in sonno profondo ma sono consapevole. Sono trasparente, sono vuoto nel vuoto. Prima Continua a leggere →

la mente è la sola causa di ogni sofferenza

Per questo, controllare la mente è il compito di ogni serio aspirante spirituale. Grandi Maestri come Buddha, Sri Ramana hanno messo il controllo della mente al primo posto. Ma alcuni aspiranti bhakta mi dicono di non essere inclini alla disciplina. Se la loro apertura/accettazione basta a dissolvere la mente (che altro non è che opposizione): benvenuta Grazia, sono il primo a gioirne!!! Se non basterà dovranno riconsiderare il significato che hanno dato alla concentrazione. La concentrazione Continua a leggere →

Renatoji

Stamattina ho parlato con l’amatissimo Renato. Ha sviluppato completamente la facoltà di portare qualcuno all’esperienza del Sé attraverso un colloquio. Alcuni hanno questa facoltà: Ananta Kranti, Dolano, Gangaji… A mio avviso in questo Renato ha una sua peculiarità che deriva dalla sua grandissima umanità. Qualsiasi sia il problema della persona, lo ascolta e interloquisce con la semplice umile accogliente umanità piena di amore che lo caratterizza. Quando sente l’interlocutore che Continua a leggere →

Shivarudra Bhalayogi

Shivarudra Bhalayogi fu allievo di Shivabalayogi. Due grandi Yogi, due grandi Realizzati. La loro praticano è la meditazione sul 3° Occhio, ma in una maniera direi estrema. Prima l’aspirante deve raggiungere lo stato di mente senza pensieri. Da lì inizia quel che chiamano ‘Tapas’. Si tratta di sessioni di meditazione di 8 ore tutti i giorni, fino alla realizzazione finale. Poiché si parte già da una mente priva pensieri, queste 8 ore sono in realtà ore di profondo samadhi. Il Maestro Continua a leggere →

riguardo alla separazione…

— Riguardo alla separazione, la prova sta nel fatto che la mia esperienza è diversa dall'esperienza di altri esseri umani. Se non ci fosse separazione ci sarebbe la stessa percezione. Marco: — È il piano relativo. Io parlo del piano assoluto, in cui ogni cosa che è, è vista in quanto ‘Essere’ e basta, e non come esperienza mutevole. Puoi vedere le immagini proiettate come immagini, ma anche come sola luce. Tu dici: “Se non ci fosse separazione ci sarebbe la stessa percezione”. Continua a leggere →

dissoluzione della mente e pratica formale

Tutti i semi della mente (corpo causale) devono essere estirpati altrimenti vi sarà di nuovo rinascita, anche se si è raggiunto uno stato elevato. Prendiamo l’esempio di Paola. Lei non ha fatto alcuna sadhana in questa vita. Ha fatto alcuni Ritiri con noi, e già nei Ritiri la coscienza di lei si introvertiva così profondamente da abbandonare il corpo e lasciarlo cadeva come svenuto. Poi ha avuto una perdita dolorosa a seguito della quale è entrata nello stato profondo e continuo che ci Continua a leggere →