se vuoi la liberazione devi coltivare nel cuore la rinuncia al mondo dei sensi

“Non cercare riposo su quel piano in cui le cose terrene danno vita a pensieri e desideri, perché se lo fai, verrai trascinato attraverso l’aspra selva della vita, che è estranea a Me. Ogni volta che senti che i tuoi piedi si stanno impigliando nelle ingarbugliate radici della vita, sappi allora che ti sei allontanato dal sentiero al quale Io ti chiamo, perché Io ti ho posto su sentieri larghi e piani che sono cosparsi di fiori. “Ho posto davanti a te una luce che tu puoi seguire e così Continua a leggere →

per essere idoneo alla liberazione devi essere un rinunciante

“Come si fa a non Amare? Non esiste nulla di separato dall’Amore. Amare è la Beatitudine più intensa, completa, struggente e totale. Amore, Amore, Amore... Tutto si riassorbe nell’Amore. L’Amore ha preso tutto... Sembra indescrivibile, insostenibile. Abbandonarsi… E abbandonare quindi anche il senso, il concetto di l’Abbandono; sarebbe altrimenti ancora un’azione e non lo stato naturale privo di sforzo”. *    *    * Commento di Sergio – Quando ho cominciato a insegnare Continua a leggere →

la Pace, il Silenzio, Krishna, le Colline Innebbiate, il Sé… Indicibile Meraviglia… ❤

Sri Ramana Maharshi, discorso 518 Giunse in visita un pandit telugu chiamato V. Gupta. Durante la conversazione Sri Bhagavan disse: “Ahamkriti (l’ego) non è la stessa cosa dell’Aham. Quest’ultimo è la Realtà Suprema mentre il primo è l’ego, che dev'essere vinto prima che sia realizzata la Verità. L’Essere Supremo è immanifesto e il primo segno di manifestazione è l’Aham Sphurana (la luce dell’Io). La Brihadaranyaka Upanishad dice: Aham nama abhavat – Gli fu dato in nome Continua a leggere →

la definitiva rinuncia

— Carissimo Sergio, volevo ringraziarti per gli ultimi bellissimi post. Mi hanno fatto capire come l'osservatore sia sterile senza l’abbandono; soprattutto mi hanno fatto capire come lo stare nell’Osservare con abbandono sia esso stesso centrarsi nel Sé. — Il Testimone, l'Osservare, compreso e praticato bene diventa alla fine Consapevolezza che Contempla la Consapevolezza. Inizia quindi la battaglia perché tale contemplazione sia il più continua possibile. Poi iniziano i samadhi, in Continua a leggere →

ci sono due modalità: modalità ego e modalità Sé

— Caro Sergio, le tue condivisioni, in particolare su Jnanananda, aprono e svelano aspetti che aspettavano solo di essere manifestati. Ferma guardo lo svolgersi della manifestazione senza guidarla, anche se apparentemente partecipe. Lo rappresentavo qualche giorno fa come due binari: uno il Sé e l'altro la manifestazione, che pur apparentemente separati si compenetrano in bellezza, amore e beatitudine, perfezione e equanimità. A volte, come ha ricordato Jnanananda, le difficoltà sembrano insostenibili, Continua a leggere →

Poi arriva il giro di boa: l’Osservare si rivolge a Sé stessi. Allora si comincia a sprofondare nel Sé

— Accetta il momento presente così com’è. Praticando tale approccio, l’illusione si dirada e comincia a mostrarsi il Sé, che è la stessa ‘Osservazione’ che osserva il momento presente. Gradualmente, la visione del Sé contagia tutta la scena, e allora la pratica diventa: ‘Ama il momento presente così com’è’, perché si coglie l’essenza del Sé nei mutamenti apparenti. Progredendo si perde interesse per i mutamenti apparenti e l’Osservazione si rivolge sempre più verso Continua a leggere →

essere beatitudine libera, incondizionata, cosciente

Mi sveglio, sono totalmente nell’Attenzione. Un preludio di beatitudine mi accoglie con il primo sguardo al cielo limpido mattutino, un battito di ciglia e Sono “rapita” al di là, nel senza tempo e senza spazio: estasi imperitura affiora libera dalle impressioni della mente. Un flusso continuo di Beatitudine “emerge” come IO. Oltre la finestra il mio sguardo si perde tra colline, alberi, riflessi, colori… Tutto è assorbito nella Beatitudine, anche lo sguardo. Si palesa Continua a leggere →

la pace è sempre presente

Sri Ramana Maharshi, dal discorso 480 La signora Gasque, un’europea, presentò un pezzo di carta sul quale era scritto: “Ringraziamo la Natura e l’Intelligenza Infinita per la vostra Presenza tra di noi. Riconosciamo che la vostra Saggezza si fonda sulla pura Verità e sui principi basilari della Vita e dell’Eternità. Siamo felici che ci ricordiate di ‘Essere calmi e conoscere QUELLO’. Quale pensate che sia il futuro della Terra?”. M. – La risposta a questa domanda è contenuta Continua a leggere →

va tutto bene quello che c’è

Va tutto bene quello che c’è. Interiormente smetti di discriminare, esteriormente non deviare dal dharma (condotta etica). Vuoi essere il Sé, ma IL SÉ NON DISCRIMINA. Accetta il momento presente così com’è e ti ritroverai nella Grazia di Dio. “Allora perché si dice ‘non deviare dal dharma’?”, chiede la mente. L’adharma (condotta non etica) nasce solo dalle impurità mentali. Se tu fossi radicato nel Sé non vi sarebbe bisogno di precisare ‘non deviare dal dharma’. Ma Continua a leggere →

quale relazione con il Guru?

Sri Ramana Maharshi, discorso 627 D. – Cosa vuol dire stare con il Guru? M. – Significa studiare la tradizione sacra. D. – Ma c’è la speciale virtù della presenza del Guru. M. – Sì, questa purifica la mente. D. – Questo è l’effetto, la ricompensa. Come deve comportarsi il discepolo? M. – Dipende dal discepolo: se è uno studente o un capofamiglia, da quali sono le sue tendenze mentali radicate, e così via. D. – Se è così, avrà successo naturalmente? M. Continua a leggere →