la consapevolezza del vuoto

La consapevolezza del Vuoto – comune denominatore, essenza unitiva – è ciò che permette di essere il Brahman, ciò che veramente siamo. Viceversa vi saranno sempre, inevitabilmente, distrazioni e identificazioni verso la molteplicità degli oggetti esterni percepiti come altro da sé. La consapevolezza del Vuoto non limita affatto l’ammirazione del bello – sperimentato come il profumo di Dio e non già come altruità –, né l’amore che è la sorgente stessa del sogno della molteplicità. Continua a leggere →

gli attacchi di panico

Alcuni aspiranti soffrono di attacchi di panico. È un argomento complesso; vedrò di chiarire alcuni punti. Solo una minima parte degli attacchi di panico si manifesta in vere e proprie crisi patenti. Per lo più tale sindrome resta latente ed opera a livello subliminale attraverso immagini mentali raffiguranti un’elevatissima ostilità verso chi le percepisce, che inducono sensazioni fisiche – anche queste subliminali – che evocano elevatissima repulsione, tale da rendere quel soggetto Continua a leggere →

solo l’abbinamento di Jnana e Bhakti conduce con sicurezza alla definitiva conversione

M. — Ciao Sergio, come stai? Proseguo con il mantra e nel contempo mi chiedo come riuscire ad abbandonarsi alla Sua volontà. È vero che potrebbe essere un atto di fede, ma la mia mente, abituata ad avere una conferma scientifica dagli sforzi, non mi permette di stare tranquillo. Ma non è un lamento, perché ho deciso di tacitarla... Una meditazione col mantra mi è venuta bene: si è trasformata in un certo senso nella consapevolezza della consapevolezza e, ho notato, che se io non spingo in Continua a leggere →

meditazione e sofferenza

Sergio: — Cosa ne pensate di questo video? G.: — Io credo che il vero insegnamento avvenga quando si riesce a dimorare nel Sé. Secondo la mia piccola esperienza nel Sé la sofferenza scompare ed avviene una trasmissione profonda. Credo che la sofferenza sia lo scoglio da superare per riuscire a dimorare nel Sé. Sergio: — La tua visione è la trappola che mi ha imprigionato per molto tempo: poiché nell’esperienza diretta è tutto perfetto, io ricerco solo l’esperienza diretta, Continua a leggere →

la shanti bhakti è la migliore delle bhakti

L’unica via che vi consente subito di ottenere esperienze dirette è Jnana marga. Con le altre vie potete praticare una vita senza sapere chi siete, e dunque senza sapere cos’è Dio. Con Bhakti potete sviluppare la devozione verso il Divino ma rimanere tutta una vita all’interno di un amore duale, come capita a molti religiosi. Dovete però comprendere che Jnana marga comporta degli effetti collaterali. In questa via l’attenzione viene rivolta direttamente all’io percipiente, e l’aspirante Continua a leggere →

esiste un solo unico modo per estinguere le vasana

Le vasana sono desideri, spinte della mente che voglio realizzarsi. Possono essere anche negative: “Non voglio che le persone non si accorgano di me”, ma la loro base è sempre un desiderio positivo che, nel caso dell’esempio precedente, potrebbe essere: “Voglio essere amato e stimato”. Questi desideri ci mantengono nella coscienza duale che ci fa sentire una persona che desidera qualcosa dalla vita esterna. Sono il più grande impedimento al rimanere nel Sé e quindi alla Realizzazione. Mi Continua a leggere →

su vipassana, dimorare nel Sé e bhakti

Su Vipassana e Dimorare nel Sé si dorrebbe scrivere un capitolo a parte. Io le consideri entrambe vie di Jnana. Non c’è niente che porti al controllo della mente (della reazione alla sensazione e quindi della produzione mentale condizionata) come la Vipassana. Gli step o realizzazione che si ottengono con tale pratica sono dettagliatissimi. Ma si può praticare a lungo senza sapere chi siamo. Ciò perché solo quando l’osservare si rivolge a se medesimo si ha il riconoscimento del Sé. Col Continua a leggere →

sulla bhakti

Voglio condividere con voi una riflessione. Sri Ramana dice che chi non riesce a fare l’autoindagine dovrebbe fare Bhakti yoga, chi non riesce anche in quello dovrebbe fare lo Yoga (pranayama ecc.), chi non riesce neanche in quello dovrebbe fare Karma yoga, il servizio disinteressato offerto a Dio. Per comprendere meglio ciò che vuol dire bisogna leggerlo in questo modo: se il tuo cuore non è completamente aperto avrai difficoltà ad avere successo con l’autoindagine – salto Continua a leggere →

i tre voleri del nucleo dell’ego

i tre voleri del nucleo dell’ego

I tre wanting (voleri) del nucleo dell’ego:

• Desiderio di sentirsi protetto
• Desiderio di ricevere amore, stima e accettazione da parte degli altri
• Desiderio di controllo

Entrambi Lester Levenson e Jean Klein dicono che il senso di essere qualcuno nasce come bisogno di protezione.

Lester Levenson elenca i 3 desideri che costituiscono il nucleo dell’ego. È interessante che li chiama “wanting” (voleri), e non bisogni (need).

Si Continua a leggere →