il silenzio

Ramana Maharshi – Il linguaggio è soltanto un mezzo per comunicare i propri pensieri ad altri e interviene solo dopo che i pensieri sono sorti. I pensieri sorgono dopo la nascita del pensiero-io, perciò il pensiero-io è la radice di tutta la conversazione. Quando si rimane senza pensare, gli altri vengono compresi attraverso il linguaggio universale del silenzio. Il silenzio parla costantemente, è un flusso perenne di linguaggio che viene interrotto dal parlare. Le parole che ora sto dicendo Continua a leggere →

chi sei tu adesso?

— Tutte le volte che ti ho chiesto mentre eri in samadhi, o quando ti ho riportato con la memoria a un momento in cui eri in samadhi; tutte le volte che ti ho chiesto “Chi sei tu adesso?”, mi hai risposto “Avrei bisogno di un termine di paragone per dirlo”; questo ovviamente fino all’ultimo colloquio, bisogna vedere se ora il tuo punto di vista è cambiato. Ogni volta, ti ho ribadito che non c’è bisogno di alcun paragone. Devi solo vedere se c’è dualità o no, punto. Comunque, Continua a leggere →

due giorni dopo

Due giorni dopo aver ricevuto la pratica di fare un intento di diventare Uno con l’Io (vedi post “Il Guru viene prima di Dio”), l’allievo scrive al Guru: — Avrei una curiosità. L’altro giorno hai accennato ai sette livelli evolutivi menzionati dal Sanatana Dharma. Potresti dirmi dove posso trovare questi materiali? — Come sta andando la pratica? — Non benissimo, nel senso che ieri e oggi sembra difficile stare con l’io e provare ad unirmici. — Possiamo provare insieme al Continua a leggere →

non tutti i samadhi sono in grado di produrre benefici

Vi sono alcuni tipi di psicotici che hanno dei samadhi. Non avendo un io strutturato, si depersonalizzano facilmente ed entrano in samadhi. Ma la loro non è saggezza; difatti mantengono molti attaccamenti, paure e si sbriciolano di fronte alla minima contrarietà. Ciò vale anche per persone cosiddette normali che hanno avuto ritardi nello sviluppo della loro psiche e sono rimaste interiormente bambini, quindi con un’enorme preponderanza dell’emotività, a fronte di una debole capacità dell’io Continua a leggere →

una storia d’amore

Erano le prime ore del mattino. Bhagavan aveva fatto il bagno e stava andando a prendere l’asciugamano appeso a una canna di bambù sospesa in orizzontale. A un’estremità di quella canna c’era un nido che un passero aveva costruito per deporvi le sue uova. Mentre prendeva l’asciugamano, Sri Bhagavan urtò con la mano il nido dandogli una forte scossa; una delle uova cadde e il guscio si ruppe. Sri Bhagavan rimase esterrefatto. Preso alla sprovvista gridò all’assistente: “Guarda, Continua a leggere →

il Guru viene prima di Dio

Il Guru fa comprendere all’allievo che ha avuto un’esperienza del sonno profondo consapevole e si congratula con lui. L’allievo però resta freddo perché ritiene che si tratti di un’esperienza breve, mentre lui vorrebbe rimanere sempre nel Sé. Poiché tale risposta alle parole dell’insegnante si è ripetuta più volte, il Guru lo rimprovera di non dargli fiducia, senza la quale non può aiutarlo: — Quando eri nel sonno profondo consapevole ti lamentavi forse che fosse un’esperienza Continua a leggere →

l’ultimo ostacolo alla meditazione è l’estasi

Sri Ramana Maharshi – L’esperienza estatica implica l’associazione di una mente molto sottile. Qual è il tuo stato nel sonno [profondo]? Né estasi né dolore, ma al di là di entrambi. Lo stato naturale è proprio questo, con l’aggiunta della coscienza dell’esistenza. L’ultimo ostacolo alla meditazione è l’estasi. Provi grande beatitudine e felicità e rimani in quell’estasi. Non cedere ad essa ma passa al sesto stadio1, che è Grande Pace. La Pace è superiore all’estasi Continua a leggere →

kensho e realizzazione

— Sto comprendendo che la realizzazione è una presa di coscienza. In tutto questo però leggo che Ramana aveva come Papaji la capacità di illuminare le persone con il tocco. Ma quindi quello è uno step di realizzazione superiore? — Alcuni maestri hanno il potere di indurre un ‘risveglio’ in allievi pronti a riceverlo. Si tratta di un kensho, come si dice nello zazen, ossia di una prima esperienza diretta temporanea, non della realizzazione. Quella ognuno se la deve conquistare da Sé. Continua a leggere →

ci sei sempre! in qualsiasi condizione, situazione o stato fisico e psichico ti possa trovare

— Ciao Sergio. Qualcuno dei tuoi allievi tiene qualche ritiro? poter dedicare ogni istante di tempo ed energia a Quello risulta più facile quando non si è impegnati in altro, per questo ti chiedo. — Vedo che non siamo riusciti a stabilire un contatto e una buona comprensione tra noi. PER FAVORE SENTITI LIBERO!! Contatta altri insegnanti, fai i ritiri che ti piacciono, soddisfa le tue spinte di ricerca. Nessuna restrizione da parte mia! Magari trovi qualcosa più confacente a te: che Continua a leggere →