cucina advaita: cipolle al forno senza divenire

— Due giorni fa ho messo in forno quattro belle cipolle. Dopo un’ora avevano un aspetto diverso. La mente ha rimandato un pensiero, “come sono diventate”, e un’emozione... All’improvviso il filo del divenire si è spezzato e ho visto chiaramente che ciò che c’era prima non c’era più, era silenzio. C’è solo ciò che appare ora. Ho pensato hai miei genitori (deceduti)... Dietro di me solo silenzio. I ricordi ci sono ma non li abita più nessuno... *    *    * NOTA DI SERGIO Continua a leggere →

perché l’ego ritorna?

— Buongiorno Sergio. Oggi è una giornata di malinconia, tutto è grigio, fermo e silenzioso. Guardo la mente creare pensieri di fare, persone da sentire, un vuoto da colmare. Mi dico che dovrei studiare di più, troverei qualche risposta... Mi siedo a meditare e resto presente. In questi momenti, dove ogni realizzazione e comprensione sembrano lontane, l’unica cosa che posso fare è avere fiducia. La lascio scendere nel cuore e sento che mi scalda. Piano piano la fiducia, senza colore o aspettative, Continua a leggere →

ho trovato così bello il post sull’haiku

— Caro Sergio, ho trovato così bello il post ‘Haiku’ sull’attenzione ai particolari... Ogni tanto mi ritrovo a guardare un ramo, una linea nel cielo, una foglia, l’asfalto della strada... e sorprendermi poi perché mi sono ‘persa’. È come se l’oggetto perdesse quella che credo essere la sua identità e rimanesse quello che ‘è’. Non vi avevo mai dato tanta importanza, accade naturalmente, ma leggendo il post ho ricordato l’immenso su cui mi affaccio in questi momenti. Con Continua a leggere →

haiku

— Da quando sono tornata, mi si è aperta una finestra, non razionale, dove è evidente che non c’è una vita personale, non c’è un percorso, una storia. Solo ‘Adesso’. Per mantenere l’attenzione su questo, sto adottando una tecnica che chiamo di deframmentazione. Durante la giornata cerco di guardare particolari insignificanti come un riflesso su un ramo, una macchia su un muro, una briciola... Ecco che vengo pervasa da un amore profondo e in quello si racchiude tutto il mondo. — Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sulla sofferenza

Discorso 633. Un visitatore di Dindigul disse: “Soffro nella mente e nel corpo. Dal giorno in cui sono nato non sono mai stato felice. Ho saputo che anche mia madre ha sofferto dal momento in cui mi ha concepito. Perché devo soffrire così? In questa vita non ho peccato. È forse dovuto ai peccati delle vite passate?”. M. – Se non vi fosse sollievo alla sofferenza, chi cercherebbe la felicità? Se la sofferenza fosse lo stato naturale, come potrebbe sorgere il desiderio d’essere felici? Continua a leggere →

il riflesso condizionato

— Sto provando con lena a non farmi travolgere dalle circostanze, ma la depressione mi attanaglia. Non è depressione ‘calda’, ma fredda, per non farmi travolgere. Resto con quello che c'è. Vedo e sento. Non mi lamento, ti presento semplicemente il fatto. Non posso scappare, quindi sto e soffro. — Devi comprendere che la depressione e tutte le sensazioni spiacevoli che le fanno da corollario sono lo stimolo condizionato che induce in te la risposta condizionata di essere intemperante. Esaminiamo Continua a leggere →

esistono realizzazione di basso e medio livello?

— Caro Sergio, nel tuo post ‘Il Corpo Divino’ dici: “Tutte le Realizzazioni di alto livello includono la possibilità di assumere un corpo divino”. Esistono allora realizzazione di basso e medio livello? E perché? — Perché gli aspiranti si accontentano e si dichiarano realizzati troppo presto. Ti faccio un esempio. Un sadhaka mi scrive: “Caro Sergio, osservare che ogni cosa che appare alla coscienza, sia del mondo interno che del mondo esterno, sono io, mi apre il cuore e acquieta Continua a leggere →

il corpo divino

— Caro Sergio, oggi mi confrontavo con una cara amica sulla differenza tra la realizzazione che non include il corpo e quella che include il processo del corpo divino, secondo le indicazioni,tra gli altri, di Rajarshi Muni. — Tutte le Realizzazioni di alto livello includono la possibilità di assumere un corpo eterico e divino. Quella del Signore Lakulisha è una delle vie possibili. Nel Buddismo si chiama ‘dharmakaya’, nello Dzogchen ‘corpo luce’. Nel capitolo 14 Nella Sri Ramana Continua a leggere →

il santo disprezzo per il non-Sé

Shankaracharya Anatma Siirivigarhanam (Il santo disprezzo per il non-Sé) Si ottiene un sapere eminente, e poi? Si diventa ricchi e potenti, e poi? Ci si diverte con una bella donna, e poi? Certo non è così che si percepisce il Sé . Ci si adorna con braccialetti ed altri gioielli, e poi? Ci si veste di abiti di seta, e poi? Ci si delizia con delle vivande squisite, e poi? Certo non è così che si percepisce il Sé . Si visitano dei luoghi ameni, e poi? I parenti e gli alleati sono Continua a leggere →

le due grandi fasi dell’autoindagine

I PRIMI DUE PASSI Il primo passo è ottenere attraverso l’autoindagine delle esperienze dirette non-duali della propria vera natura, tante quanto basta per capire ‘Chi’ veramente siamo. Il secondo passo è rendersi conto che il mondo fenomenico non esiste (come insegna lo Yoga Vasistha), discreando col Testimone, in funzione ‘neti’ (io non sono questo), buona parte della mente. L’ESAURIRSI DI NETI Raggiunto tale livello non è più evolutivo continuare ad usare la funzione Continua a leggere →