un dolce miele mi chiama, mi attrae a sé, mi riempie mi ammalia, mi incanta e mi immobilizza, è simile a uno struggersi

Durante il giorno ho come la sensazione di essere leggermente narcotizzata, nel senso che guardo un panorama o qualsiasi altra cosa, ma il mio guardare non ha uno scopo preciso: è spazioso, è pulito… Magari mi soffermo a guardare la forma delle foglie di una pianta o i fiori del prato, ma senza i sottotitoli. Se ho la possibilità, ad esempio quando sono a casa, mi ci abbandono. Allora il respiro si fa sempre più dolce e delicato, un dolce miele mi chiama, mi attrae a sé, mi riempie mi ammalia, Continua a leggere →

come vive un realizzato – 3

Il principio Narayana, e cioè l’aiuto verso agli altri esseri, è insito nel Sé, perciò si manifesta come una spinta spontanea e naturale in chi è identificato col Sé. Nella prima fase della sadhana – che nell’Advaita Vedanta consiste nello scoprire il Sé e renderlo abbastanza accessibile in modo che possa rimanere un punto di riferimento – è prevalente lo sforzo. Quando il Sé è diventato accessibile e le distrazioni non sono insormontabili, diventa progressivamente sempre più Continua a leggere →

come vive un realizzato?

Avendo raggiunto la consapevolezza del Sé, so che dal punto di vista assoluto sono prima del pensiero e perciò inconcepibile, inesperibile e oltre qualsiasi definizione, e che dal punto di vista della creazione fenomenica sono l’essenza di ogni cosa. Interiormente, di ogni apparenza non vedo più la forma ma l’essenza, dunque sono privo di discriminazione è ho identità con tutto. Essendo privo di discriminazione resto nel Sé con la mente inattiva. Esteriormente quasi sempre le cose vanno Continua a leggere →

il lavoro di togliere

Amati Jnanananda e Soham, oggi ho avuto un pensiero che vi vorrei comunicare. Il lavoro di chi segue il sentiero spirituale è il lavoro di chi toglie! esattamente il contrario di quello che le persone comunemente fanno, che invece di togliere aggiungono. È un lavoro minuzioso e a volte faticoso. Si tolgono nomi, concetti, identificazioni, desideri, proiezioni e tanto altro. Mi è venuto in mente l’opera di un artista, uno scultore: Fabio Viale. Mi aveva colpito tantissimo, perché Continua a leggere →

la luce che non illumina

La luce che non illumina è la Consapevolezza pura che resta quando viene meno l’identificazione con la mente (il mondo). È il silenzio consapevole con cui Dakshinamurti, il primo supremo Maestro personificazione di Shiva, insegnò ai Rishi dissipando ogni dubbio. “Rimane accesa come una luce nella notte, così discreta e gentile da non illuminare il buio”. La notte, senza stelle, è l’assenza del mondo. La luce che non manda raggi all’esterno è la pura Consapevolezza. “Una Continua a leggere →

uno svelamento gioioso come lo è il profumo di un fiore

Antonio - Il realizzato advaita rinunciando al mondo, e quindi all’azione che tale mondo esige, si trova in una condizione di pura astrazione inerziale. È così? Raphael - Il realizzato advaita compie solo due azioni: quella che si riferisce al mantenimento del proprio corpo-proiezione, fino a quando questo sussiste, e quella che consiste nel trasformare la coscienza di coloro che bussano per essere. Ma, in definitiva, per l’advaitin queste non sono azioni, compiti o doveri, ma semplicemente Continua a leggere →

ogni volta mi fondo in Quello

Noto che fondersi nel Sé sempre più, si accoglie Spontaneamente ogni cosa, situazione, luogo, persona ecc. Molto bello e vero l’ultimo tuo post sul ‘mollare’ l’attaccamento per il mondo. Adesso siamo in montagna per una vacanza di un po' di giorni. Subito la mente si intromette: “Oh che bello... Oh che scatole camminare con i problemi alla schiena” ecc. ecc. Ogni volta mi fondevo in Quello… Non c’è luogo migliore che Quello, il Sé. L.   Continua a leggere →

sei pronto per la Liberazione, ma non ti sei ancora deciso a ‘mollare’ il tuo attaccamento per il mondo

— Quali barriere vi sono a rimanere nel Sé? — Il coinvolgimento col mondo: i dolori del corpo, i problemi sul lavoro e le varie altre questioni. — Devi rinunciare: questo è vitale, nessuna indulgenza! Devi mantenere una rigorosissima costante vigilanza a non fruire degli oggetti del mondo: QUESTO È VITALE! Non pensare che ti stabilirai nel Sé fin quando ti abbeveri del mondo. Certo il corpo ne fruisce: per mangiare e le varie altre sue necessità, ma non Tu in quanto Sé! Quando Continua a leggere →