due domande per stabilirsi nel Sé

Dati i tre prerequisiti – conoscere il Sé, aver compreso l’impermanenza del mondo, il più vostro grande desiderio è la liberazione – e la vostra profonda disposizione di abbandono al Divino e accettazione delle cose così come sono, al meglio che potete, se incontrate difficoltà a stabilirvi nel Sé, potete indagare gli ostacoli con le seguenti due domande: • Cosa non mi piace di me? • Ho credenze che ostacolano la realizzazione? Potreste avere anche delle paure, ma queste sono Continua a leggere →

una quinta categoria di jnani

— Curioso che il tuo post sia saltato fuori dopo una bella trance che mi sono goduto. Non ho idea di come abbia fatto a cucinare, non riuscivo quasi monache a muovermi... Lì si vede che le cose si muovono da sole, che tanti pensieri e rielaborazioni sono accessori. Quante convinzioni che fanno sembrare tutto uno scuotersi da un lato al altro in una realtà virtuale, giungla di opinioni e congetture... Ho percepito il tutto come un infinito gioco di specchi in cui l’Uno si riflette in infiniti Continua a leggere →

su samadhi e trance

Chi è pronto e comprende questo Discorso, ha la realizzazione a portata di mano. Ma è troppo semplice perché la mente, piena di spinte, possa accettarlo Dal Discorso 317 di Sri Ramana Maharshi. Le note tra parentesi quadre sono mie. *    *    * M. – Visioni e correnti di pensiero si hanno a seconda dello stato d’animo. Dipendono dalle persone e non dalla Presenza Universale; e poi non hanno alcuna importanza. Quel che conta è la pace della mente. D. – La pace della mente Continua a leggere →

ancora sul samadhi

La dissoluzione temporanea dell’ego viene chiamata manolaya; quella definitiva, senza ritorno, manonasa. Sri Ramana Maharshi chiama la dissoluzione temporanea dell’ego kevala nirvikalpa samadhi, mentre quella definitiva – la liberazione –, sahaja nirvikalpa samadhi. Il termine sanscrito vikalpa indica uno dei cinque tipi di attività mentali, e cioè: immaginazione, fantasia, illusione. I due prefissi sanscriti sa- e nir- vogliono dire rispettivamente ‘con’ e ‘senza’. Perciò Continua a leggere →

quando non c’è beatitudine è perché non senti la consapevolezza come il tuo vero io

Sergio — Come va? D. — Domenica pensavo a quella affermazione in cui Ramana diceva che stare nel Sé è come aver preso un narcotico. A livello mentale concordo, non c’è alcun problema, ma a livello fisico, quando ho dei dolori, tendo ad innervosirmi un po’... S. — E meditare in poltrona o disteso? Devi immergerti nel Sé, altrimenti non diventi mai la Consapevolezza. Non pensare ai samadhi. Quando ti immergi nella consapevolezza provi beatitudine? D. — No, tuttavia anche se Continua a leggere →

sto bene, anche se non c’è un motivo particolare

— Come va? — Bene, anche se non c’è un motivo particolare... Anzi le impressioni, i pensieri, le emozioni vanno e vengono; ma non soltanto li guardo da fuori: entro, li attraverso, esco, in un movimento che è solo apparente. A volte vengo agganciata, e allora appena lo scopro scivolo semplicemente nel Sé, senza effetti speciali. E accetto quello che c’è, quello che arriva. Oggi mi sono sorpresa a pensare: “Ma è sera? Com’è possibile?”… Si perdono i riferimenti. Cadono anche Continua a leggere →

esamina quali attaccamenti tengono ancora l’ego in vita e recidili

— Ciao Sergio. L’inconscio si sbizzarrisce molto. Tempo fa durante la meditazione ho sognato che ero legato vivo ad un albero in una specie di deserto e dei volatili mi toglievano dei brandelli di carne. Poi ho sognato che seppellivano vivo mio padre dopo un accanimento terapeutico. Un'altra volta ho sognato che tagliavano la testa ad un uomo in un vecchio palazzo ed in quel momento ho sentito una forte paura. Ieri ho sognato che, quando avvertivo alcuni sintomi che ogni tanto sento, significa Continua a leggere →

essere il Sé o uno che va attraverso un divenire?

Conosci il Sé ma continui a vederti come uno che va attraverso un’evoluzione, un divenire. Come puoi, in questo caso, non identificarti con l’io-agente? Rinuncia a quell’idea e identificati con il Sé immutabile. Ci potranno essere delle crisi da affrontare, come ad esempio la paura della morte. Lascia che emergano e stacci dentro; ci puoi stare dentro anche a rate, così da digerire un boccone grosso un morso alla volta. Quando decidi di non sfuggire alla crisi e starci dentro succede Continua a leggere →

attaccato all’idea che l’esperienza del samadhi sia la realizzazione

— Come va? — Diciamo che riesco abbastanza bene a dimorare nel Sé, ma per ora la fusione non avviene... — Vedo che sei ancora attaccato all’idea che l’esperienza del samadhi sia la realizzazione. Quando dimori nel Sé sei consapevole che c’è solo Quello, che tu sei Quello, e che gli oggetti del mondo, fatti di sogno, sono comunque anch’essi il Sé. Perciò dimorare nel Sé è già lo stato unitivo. In questo dimorare avvengono esperienze di assorbimento che chiamiamo samadhi; Continua a leggere →

realizzato il sé, la sua forza centripeta riassorbe tutti i movimenti

— Ciao Sergio. Stare nel presente ha prodotto in me come un ‘mettermi di lato’ rispetto al mondo fenomenico, che continua a prodursi. Mi viene l’analogia con un pilota automatico, che non ha tanto a che fare con la Consapevolezza, la quale sembra non interessarsi alle cose del mondo. Anche meditare o stare nel Se non hanno più un solco nella mente. Non c’è un più movimento verso qualcosa. — Realizzato il Sé, la sua forza centripeta riassorbe tutti i movimenti. Questo può avvenire Continua a leggere →