il sonno da sveglio del realizzato

Il realizzato è addormentato verso il mondo,
vede solo il Sé.
Anche quando rileva la percezione del mondo
con i sensi attivi, per lui è sempre il Sé
e non c’è nessuna dualità tra lui e la percezione.
Cosa significa ‘addormentato’?
Che non agisce.
Egli sente che una Forza Superiore
muove le sua azione ed è
abbandonato a tale Forza.

presenza sempre presente

Ciao Marco, il giorno dopo esserci sentiti è successo questo: Mi sono isolata, seduta tranquilla a pensare a questa presenza sempre presente. Mi sono detta: Se è sempre presente, è presente anche ora che penso. Se è sempre presente, è da quando sono nata che vede tutto ciò che faccio, ha assistito a tutto, lei sa di me, e io non so di lei. Ma se è presente, perché non la contatto!? Basta, Ho chiuso gli occhi per rilassarmi. Li ho riaperti quasi subito, ed era diverso. Sentivo la presenza Continua a leggere →

l’idea di molteplicità

La Realtà ultima è la Pura Consapevolezza, che è anche Essere, Presenza, Io Sono… Ma se nella vostra mente esiste l’idea di molteplicità, non riuscirete a dimorare nella Realtà ultima. il principale ostacolo a stabilirsi nel Sé dopo il risveglio è proprio l’abitudine a pensare che vi sia la molteplicità. Perciò potete cominciare da subito a confrontare questa abitudine/dipendenza/attaccamento. Prima lo fate e prima vi realizzate. In questo momento, c’è l’idea di molteplicità Continua a leggere →

sempre nel momento presente

Quando nel Sé con percezione del mondo, si è sempre nel momento presente: tutte le percezioni entrano e si fondono nell’Unità e diventano silenti. Non si tratta di un tempo presente, piuttosto di atemporalità. Il vero ‘qui e ora’ è = no space no time. Quando ne uscite è perché è sopraggiunta una percezione che non siete stati in grado di accogliere e allora l’avete percepita altro da voi: fine del Silenzio. È ancora necessaria una sadhana. Lo Dzogchen classifica 4 livelli di Continua a leggere →

3 livelli di Illuminazione

Per esemplificare vi presento 3 livelli di illuminazione traendo spunto dal seguente brano dello Yogavasistha: “Allora il condizionamento mentale svanisce e abbiamo il non-attaccamento. Non si è più schiavi delle azioni e dei loro frutti. La visione si stabilisce fermamente nella verità e la percezione dell’irreale viene indebolita. Pur vivendo e funzionando in questo mondo, colui che è dotato di questa visione incondizionata fa ciò che dev’essere fatto come se fosse addormentato, senza Continua a leggere →

a un certo punto…

La dualità esiste perché non si è ancora in grado di vedere che è tutto Coscienza – i tibetani la chiamano Rigpa

E non basta aver avuto delle esperienze dirette e aver profondamente capito che è tutto Coscienza: bisogna insistere e insistere nella pratica fin quando ci si sente un essere umano… E a un certo punto, miracolosamente, cominci a vedere che è tutto coscienza, e il mondo, come normalmente lo si vede, comincia a svanire.

lode alla stupefacente bellezza del Senza Forma

— Stanotte ho fatto un sogno... Ero seduta, nel vuoto di una stanza. C’erano tante stanze: forse un Ashram... non lo so. Alzatami in piedi vedevo persone, soprattutto donne, in sahri, bianchi. Iniziavo ad accendere incensi e lumi, veloce e nel silenzio più totale. Mi è stato chiesto da una delle donne/anime presenti chi stessi onorando. “Il Senza Forma” ho risposto. Pace e gioia infinita! Finalmente lo avevo affermato e la voce era quella dell’anima, lo so. Oggi Diadi... ho chiesto che Continua a leggere →

la pratica avviene in qualunque momento

— L’altro giorno sono capitati degli episodi che hanno fatto riaffiorare la paura. All’inizio sono stati episodi esterni e poi è riapparso un dolore fisico che ho avuto tempo fa, e anche questo ha portato alla paura del dolore, alla comprensione sempre più profonda che il corpo è solo un veicolo. Ho lasciato che la paura mi attraversasse, l’ho osservata mentre facevo la sadhana, osservavo quanto mi prendeva andando sempre più in profondità, sentivo di non perdere l’occasione Continua a leggere →