ogni tanto mi sembra di perdermi

— Stamattina quando mi sono svegliata stavo ancora un po’ male. Sono rimasta distesa nel Sé ad ascoltare le musiche del Ritiro. Mi sono sganciata dal corpo e ogni fastidio si è attutito fino a sparire del tutto. Poi di pomeriggio è ripreso un po’ il malessere e piano piano di nuovo si è attenuato fino a non percepire più nulla. Ora sto bene e sono in pace. — Stai andando molto bene verso la liberazione. — Ogni tanto mi sembra di perdermi, quando mi percepisco un po’ più immersa Continua a leggere →

allora chi sono?

Allieva [riferendosi alla meditazione dinamica]: — È stata molto forte, forse troppo, forse non ero pronta, all’inizio mi frenava la mente con una sorta di imbarazzo poi sentivo dentro di me una grande energia. Era come una sorta di gioia ma anche una specie di disperazione; mi veniva voglia di ridere e di piangere e di urlare e di correre, i movimenti che facevo non bastavano a fare sfogare quell’energia e l’ho repressa. Poi non ho detto nulla perché ero frastornata e non sapevo esprimere Continua a leggere →

il sogno nella veglia e durante lo stato di sogno

Quando nello stato di veglia siete nel Sé, considerate la realtà fenomenica che vi circonda come un sogno lucido o, se siete assorbiti, non la percepite nemmeno.

Nella misura in cui nello stato di veglia considerate la realtà fenomenica come un sogno lucido, in quella misura la ‘Presenza’ (la consapevolezza del Sé) si estenderà allo stato di sogno.

quando non te la puoi più prendere con nessuno

— La mente e l’identità col mondo sono così radicate che sembrano inespugnabili. — I giochi finiscono quando capisci – e soprattutto ACCETTI!!! – che sei tutto. Tutto non vuol dire ‘molte cose’, vuol dire che c’è solo il Sé; quella è la non-dualità. Allora ti distacchi dalla mente, e non ti dà più fastidio se è agitata o calma, se vi sono desideri o no. Tutti questi sono movimenti che nascono e muoiono al tuo interno senza mutarti. La consapevolezza del Sé rimane Continua a leggere →

il gatto inseguito dalla coda

— Per conseguire la realizzazione è necessario purificare la mente? — Sì e no. Sì, perché con una mente non purificata è difficile avere delle esperienze dirette del Sé; e queste sono una luce che permette di progredire nella sadhana. Ma le illuminazioni temporanee non sono la realizzazione, perché dopo quel momento si è ancora identificati con la mente. Perciò è anche sbagliato pensare che la purificazione della mente equivale alla realizzazione. La Bhagavad Gita esorta ad Continua a leggere →

la pace mentale

— Da dove deriva la pace mentale?

— Dall’amore e dalla libertà.

L’amore deriva dalla consapevolezza che sei tutto, la libertà dalla consapevolezza che nulla ti appartiene. Sei lo stesso Cuore che anima ogni forma apparentemente diversa, ma al tempo stesso non aderisci ad alcun movimento né forma.

Perciò la consapevolezza vive nell’amore, e dato che non possiede niente non deve dibattersi tra possibilità alternative e calcoli di probabilità.

tu sei sempre puro

— Ciao Sergio. Volevo comunicarti che il tuo aiuto è stato di notevole importanza. Ti sono molto grato per l’amore e l’attenzione che mi hai donato. Ho compreso quello che mi ha portato lontano da te. Ora sono in pace. Ti voglio bene. — Grazie di questa bella comunicazione. Spesso chi visitava Ramana si lamentava per i propri peccati. Ramana immancabilmente rispondeva: Sei un peccatore se ricordi il peccato. Non devi rimanere attaccato al ricordo dei peccati. TU SEI SEMPRE PURO! Non Continua a leggere →

quando nella diade si sottovaluta la comunicazione

Nella meditazione diadica la comunicazione fa da pulizia mentale. Il partner che medita dovrebbe comunicare tutti i contenuti mentali che sono emersi come conseguenza della sua autoindagine. In questo modo quei contenuti sono ‘visti’ da 2 coscienze, quella di chi comunica e quella di chi ascolta, ed evaporano come canfora al sole. L’esempio che fanno i maestri è quello della vanga. La vanga penetra il terreno per andare a fondo (l’intento di dimorare nell’io), poi sollevandosi porta fuori Continua a leggere →

attenzione nell’attenzione…

attenzione nell’attenzione
coscienza nella coscienza
essere nell’essere

Porta l’attenzione nell’attenzione, o la coscienza nella coscienza, o l’essere nell’essere, e sperimenta il samadhi, la contemplazione della Realtà.

È la porta che apre al puro sahaja.
L’intera creazione viene sussunta nel Sé.
La mente è ferma, nessuna azione, nessun agente, nessuna molteplicità.

Tale visione cancella tutte le vasana.
Abbandonati a tale visione.

adesso mi butto

— Stamattina durante la meditazione sono entrata in un sogno lucido. Giravo per la casa d'infanzia, pensando cosa avrei potuto fare, poi ho capito che stavo riproponendo il vecchio fare della veglia e mi sono lasciata andare. Ritrovandomi su un ponte fatto di corde, sospeso sopra una magnifica città nordica con un mare plumbeo: “Adesso mi butto, tanto è un sogno”. Mi si piegavano le ginocchia dalla paura, poi ho spiccato il volo e la sensazione fisica era fortissima con tutta l’energia Continua a leggere →