qualcosa di immenso

Allieva: — Stamattina mentre svolgevo delle attività quotidiane mi sono sentita leggera, le persone che incontravo mi sembravano bellissime, e tutto scorreva come se io fossi parte di un film. Marco Mineo: — Benissimo! Questo significa che per un po’ sei stata libera dall’ipnosi di essere colei che fa. Il senso di essere l’agente è l’origine del 100% del nostro stress. Lo dimostra il fatto che nonostante stai vivendo un periodo molto intenso e pieno di attività puoi avere dei momenti, Continua a leggere →

mi accorgo del pensiero prima che sorge

Allieva: — Quando sono nel Sé mi accorgo del pensiero prima che sorge. Invece nel quotidiano spesso il pensiero mi prende senza che me ne accorgo. Marco Mineo: — Il Sé è continuamente testimone di tutto. Il punto di vista del Testimone è precedente al pensiero, per cui l’apparire del pensiero viene semplicemente notato, come polvere in controluce. Se ti stabilisci nel testimone, lì il pensiero è completamente assente, oppure appare e si dissolve istantaneamente nella chiarezza. Allieva: Continua a leggere →

Le Tre Gemme

È il libro che ha realizzato il carissimo fratello spirituale Carlo Barbera che è la raccolta dei tre testi principali di Bhagavan Sri Ramana Maharshi: ‘Nan Yar?’(Chi sono io?), Upadesha Undiyar (L’Essenza degli Insegnamenti) e Ulladu Narpadu (I Quaranta Versi sulla Realtà). I tre testi furono tradotti dal tamil in inglese da Sadhu Om e Michael James, e ora Carlo li ha tradotti in italiano sotto il titolo quanto mai appropriato Le Tre Gemme. Il Libro è acquistabile su Amazon, ma lo Continua a leggere →

la nostra vera natura

Altra eloquente descrizione:

Spesso da bambino, nei pressi di una montagna, venivo assorbito da quella immensa immobilità. La prospettiva si ribaltava, per cui ero presenza e inconsumabile solidità, e non più la vita di un piccolo bambino.
Ora come allora!

Marco Mineo

la nostra vera natura

Una descrizione eloquente:

Una Gioia immensa si espande dal centro del petto e la sua vibrazione abbraccia ogni cosa senza trovare confini.
Non conosce condizioni o stati a cui legarsi.
La meravigliosa consapevolezza di essere il vuoto pieno di tutto, in cui si leva il gioco dell’universo.

Anna Gagliano

IL SENZATEMPO

Dai Satsangha con Francis Lucille. Sarebbe da imparare a memoria e ponderarlo spesso; anzi, ripetutamente; anzi, sempre, come un mantra, fino alla realizzazione: Domanda: — Sto cercando di comprendere il ‘senza tempo’, l’eterna presenza. Lucille: — Il tempo è un concetto, è inteso come l’intervallo tra due eventi, ma questi due eventi non coesistono mai. Quando uno è presente, l’altro non c’è, e dunque è inesistente. Perciò il tempo è la distanza tra un evento che Continua a leggere →

come il diaframma di una fotocamera

Allievo: — La meditazione formale senza oggetti sui quali concentrarsi è molto difficile, e non mi riesce. Poi quando non sto meditando, per un attimo una riduzione della mente che mi avvicina alla purezza... Marco Mineo: — Se esponi la mente alla consapevolezza, si riduce come il diaframma di una fotocamera, lasciandosi attraversare dalla luce. Però chi è consapevole della mente, sia ridotta che espansa? Poter notare e riferirmi lo stato della mente, qualsiasi esso sia, dovrebbe bastare Continua a leggere →

satsangha con Francis Lucille

Guardate quanto è bravo a guidare il colloquio con un partecipante che probabilmente soffre di attacchi di panico. Un bellissimo passo! Bravissimo: Partecipante: — So che se non confronto la paura non potrò mai essere libera, ma non ci riesco. Il processo del pensare è una fuga dalla paura. Mi sento in trappola, devo proprio affrontarla? Lucille: — Il fatto stesso che stai parlando della paura dimostra che ne sei consapevole, il che a sua volta suggerisce che l’hai già affrontata. Continua a leggere →

Sono morto il 28 aprile 2013

Ricevo da un amico: Sono morto il 28 aprile 2013. Il dolore atroce [la morte di un proprio caso] sospese il senso del tempo e del fare. Allora non me ne sono accorto perché prevalse l’acutezza del dolore, ma col crollo di ogni traccia di sicurezza e di ‘comfort zone’ restava solo la testimonianza di ciò. Da un lato la sofferenza intensa, dall’altro mi sentivo ovattato e come accolto da una presenza amorevole che suggeriva un senso di sollievo. Solo dopo il mind clearing ho ricordato Continua a leggere →

dove l’io si riflette

Sri Bhagavan: — Può l’occhio vedere sé stesso? Il dottor Syed: — Naturalmente no. Può vedere ogni altra cosa, ma non sé stesso. Sri Bhagavan: — Ma se volesse vedere sé stesso? Il dottor Syed fece una pausa e poi disse: — Può farlo solo se riflesso in uno specchio. Sri Bhagavan colse la risposta e commentò: — È così. La creazione è lo specchio dell’occhio affinché veda sé stesso. A questo punto domandai a Sri Bhagavan se con parola inglese ‘eye’ intendesse Continua a leggere →