say thanks

Quando il Sé viene finalmente scoperto, la Realtà Divina si ritrova ospite di una struttura corpo-mente predisposta a difendersi e configgere. Il Divino rimane allora isolato, e può talora manifestarsi solamente al’interno del ‘laboratorio’ della meditazione formale e dei Ritiri. La gioia incontenibile del Sé spinge però l’aspirante a volerla estendere a tutti gli ambiti dell’esistenza; ma per far questo la struttura corpo-mente deve mutare. A tale scopo ho cominciato a lavorare Continua a leggere →

senza dharma non può esservi realizzazione

Quando il vero Sé si è abbastanza stabilizzato il nitore del Sé diventa il nitore del Dharma nella vita; per Dharma intendo la compassione, l’aiuto e il comportamento etico. Prima che ciò avvenga, il Sé non può essere completamente stabile perché un aspetto del Sé, la vita, non è ancora integrato. Solo quando ciò è avvenuto Egli è un vero Maestro. Prima, nella migliore delle ipotesi, si tratta di un aspirante che ci sta ancora provando. Il Dharma è la naturale conseguenza Continua a leggere →

se sediamo così

Teniamo la mente fluida ma non dispersa; nessun pensiero passa inosservato, ma l’attenzione non è fissata: è lo stato naturale della mente, libera e chiara. Se quando pratichiamo in Diade o nello Zazen sediamo così – completamente, senza escludere niente, e profondamente, senza lasciare nulla di nascosto alla consapevolezza – la pratica non è più solo un mezzo per un fine, ma il fine stesso. Portando questo atteggiamento nella quotidianità, questo stesso diventa la pratica effettiva Continua a leggere →

la visione di base

Coltivando la visione dualistica la nostra interpretazione della vita che ne siamo consapevoli o meno non può che essere un percorso che termina in una sconfitta inesorabile In questa visione ad ogni traguardo raggiunto segue una sconfitta fino alla sconfitta finale Nutrire pensieri di fallimento o all’opposto consolatori posticipa solamente il confronto diretto con la nostra visione di base Se sentiamo sinceramente ovvero senza speculazione la domanda delle domande: “Perché Continua a leggere →

perhaps love (forse amore)

La realizzazione è anche realizzare l’Amore Totale: 100% amore verso qualunque essere, anche per Hitler. È un’esperienza reale, non un’idea filosofica. E quando la sperimentate sentire che siete a Casa, che è la via giusta, che non c’è più nessun movimento che possa mai sorgere in quell’amore totale: Pace Pace Pace, Assoluta e Totale! Poi aprite gli occhi e lì sorge qualche problemino… C’è questa situazione schizofrenica dove interiormente voi avete amore totale verso Continua a leggere →

dal sonno dell’ignoranza al sonno desto

Sotto il movimento dei pensieri c’è la coscienza immota. Devi abituarti a stare là. All’inizio ti viene da addormentarti perché quello è lo stato del sonno profondo. Ma poi vedi che non è necessario addormentarsi e gradualmente, dopo molte volte che la testa ti crolla per il sonno, rimani cosciente oltre i pensieri. Per far questo però devi aver già accettato che il mondo fenomenico è niente più di un sogno e aver rinunciato a quell’illusione. Allora la vera Realtà, quella di cui Continua a leggere →

mandir

Sento i nostri cuori, tutti i nostri cuori, nello stesso battito. Che gioia. Non c’è merito nella gioia... è solo uno stato di Grazia. Entro di là in punta di piedi, nel nostro piccolo Mandir... Anche oggi non ho potuto che accendere lumi ed incensi. Potrò mai smettere? Om Shiva Namah Annapurna Ma * Il Mandir è un luogo d’incontro tra il jiva (l’anima individuale) e Dio cui, il luogo dove avviene il Darshan, la visone del Divino, l’epifania, l’esperienza diretta della Continua a leggere →

la pratica del sogno lucido

Marco ha tenuto un seminario sullo Yoga del Sogno e del Sonno. Ecco il report di una partecipante dopo solo 3 giorni di pratica: “Mi sono addormentata dicendo a me stessa: ricorda che è un sogno. Ho fatto un sogno lucido, era un po’ confuso ma è stato comunque bellissimo. Ero a casa mia, ma questa era un po’ diversa, c’era mia madre e un’altra persona che non ricordo bene chi fosse; mia madre mi ricordava che avremmo dovuto fare una qualche commissione, dovevamo uscire, ma io Continua a leggere →