per essere idoneo alla liberazione devi essere un rinunciante

“Come si fa a non Amare? Non esiste nulla di separato dall’Amore. Amare è la Beatitudine più intensa, completa, struggente e totale. Amore, Amore, Amore... Tutto si riassorbe nell’Amore. L’Amore ha preso tutto... Sembra indescrivibile, insostenibile. Abbandonarsi… E abbandonare quindi anche il senso, il concetto di l’Abbandono; sarebbe altrimenti ancora un’azione e non lo stato naturale privo di sforzo”. *    *    * Commento di Sergio – Quando ho cominciato a insegnare Continua a leggere →

va tutto bene quello che c’è

Va tutto bene quello che c’è. Interiormente smetti di discriminare, esteriormente non deviare dal dharma (condotta etica). Vuoi essere il Sé, ma IL SÉ NON DISCRIMINA. Accetta il momento presente così com’è e ti ritroverai nella Grazia di Dio. “Allora perché si dice ‘non deviare dal dharma’?”, chiede la mente. L’adharma (condotta non etica) nasce solo dalle impurità mentali. Se tu fossi radicato nel Sé non vi sarebbe bisogno di precisare ‘non deviare dal dharma’. Ma Continua a leggere →

sono cattivo/a, non vado bene

Una subpersonalità paranoide è sospettosa, critica verso gli altri, sente fondamentalmente che il mondo è cattivo e può arrivare a maturare un vero e proprio complesso di persecuzione. Questo tipo di persone hanno impresso dentro ‘sono cattivo/a’, ‘non vado bene’ o cose simili nate dall’esperienza della loro infanzia. Queste etichette, che in realtà abbiamo un po’ tutti, minano completamente la nostra autostima, la qual cosa è INDISPENSABILE per la liberazione. Tra i cinque Continua a leggere →

il dharma dell’amore

È per insegnare all’umanità la verità sull’Amore Divino che l’Amore stesso si incarna sulla terra in forma umana. Le scritture dicono che il Divino scende sulla terra per insegnare all’umanità la via del Dharma, della Giustizia e della Verità. “Dharma samsthapanarthaya sambhavami yuge yuge” “Mi incarno di era in era per stabilire il Dharma”: questa dichiarò Krishna nella Gita. Una volta che gli esseri umani sono piene d’amore, tutto il Dharma tutta la Giustizia e tutta Continua a leggere →

tenterò di dimostrare che il dharma (etica) scaturisce direttamente da Dio

La non consapevolezza del dharma è un limite. Quelli che praticano il testimone neti-neti (non sono questo, non sono quello) spesso non l’hanno tale consapevolezza. Essi vedono che con la loro pratica il mondo si dissolve e loro restano come testimone ultimo. “Di cos’altro hai bisogno” dicono, “Io sono Shiva”, e disprezzano ogni idea di dharma, considerandolo mero costrutto mentale. Tenterò di dimostrare che il dharma non si basa sul pensiero, ma scaturisce direttamente dal Sé. Negli Continua a leggere →

che cos’è il dharma?

Buddha risponde: Gotamī, le cose [dharma] che, a tuo giudizio, promuovono l’infatuazione [rāga], non la sobrietà [virāga], la costrizione, non lo scioglimento, l’aggiungere, non il togliere, l’ostentazione, non la semplicità, l’insoddisfazione, non la soddisfazione, il gregarismo, non l’autonomia, l’indolenza, non l’energia, l’avere molte esigenze, non poche esigenze: di queste cose puoi dire senz’altro “Questo non è il Dharma, non è la Disciplina, non è la parola del Continua a leggere →

l’amore e la devozione per prima cosa!

Io ho guidato un gruppo con solo Jnana. Da ex maestro di Intensivi ero attratto dalle loro esperienze spirituali e pensavo che bastassero a stabilire l’amore e il dharma: NON È COSÌ, non è per niente automatico! Allora mi resi conto che la sadhana non può non essere complementata da bhakti per aprire il cuore: Amore per tutti gli esseri e Devozione il Dio e al Guru. L’Amore è il facilitatore di ogni pratica, come mettere il turbo alla sadhana! Gli allievi che incontrano difficoltà Continua a leggere →

due approcci alla spiritualità

Esistono di approcci alla spiritualità, uno laico e uno religioso. In questo articolo io uso i termini ‘laico’ e ‘religioso’ con un significato diverso da quello che hanno nel linguaggio comune. L’approccio laico alla spiritualità è di quelli che gestiscono il loro percorso e le loro esperienze spirituali con il loro ego. Poiché è l’ego che gestisce l’uno e l’altro essi non si danno completamente al Divino e perciò non sono in grado di uscire dal girone della condizione Continua a leggere →

una scuola spirituale

Un maestro può dirsi tale se è maestro nella vita, se c’è un’assoluta coerenza tra il Divino che dice di sperimentare e la sua condotta nella vita. Una scuola spirituale senza un insegnamento del Dharma (condotta etica) che parta innanzitutto dall’esempio diretto del maestro non è degna di essere chiamata spirituale. Per insegnamento del Dharma non intendo l’apprendimento nozionistico, ma esperienziale, che nasca dalla consapevolezza dell’aspirante opportunamente guidato. Continua a leggere →

lo spirito e la forma

Dell’esperienza avuta col mio ultimo sangha – che in pratica si è sciolto a ottobre dell’anno scorso – e da quella fatta in altri gruppi spirituali, ho visto che la gran maggioranza degli aspiranti spirituali è affetta da una gran povertà di vedute rispetto agli uomini, la vita e il mondo. Essi cominciano a praticare per paura, per sfuggire il dolore della vita, è questo rientra nell’ambito della psicologia. Praticando, ottengono esperienze spirituali interessanti, ciò nondimeno restano Continua a leggere →