ultimamente osservo la mente e sento che non mi rappresenta

Allieva: — Ciao Marco. È autunno, questo ciclo ricomincia, ed io non ho proprio voglia di entrare nel movimento della vita. Da un lato sono stufa di fare, e dall’altro sono incapace di intraprendere il fare. Marco: — Visualizza te stessa che è stufa di fare, o che ostacola il fare. Rievoca “essere stufa di fare”. A cosa sta resistendo questa immagine di te? Prendi consapevolezza di cosa non vuoi, senza analizzare, lascia solo emergere. Se ti fermi ad analizzare blocchi il processo. Poi Continua a leggere →

Sergio e Sangha 8

— È vero, Sergio. Fuori dalla meditazione continuo a desiderare far parte di questo mondo: essere informata dai telegiornali, guardare un film…

— L’intensità l’intensità!… Non ti va di meditare? Trasferisciti a casa di Roberta, dormi con lei, sii spiritualmente totalmente aperta verso di Lei… È la stessa cosa: sempre INTENSITÀ è! Chiedile se le va il progetto prima di farle l’improvvisata…

Sergio e Sangha 7

— Caro Sergio, ho letto la tua replica... Lo so che manco di passione e mi lascio attrarre da cose di scarsa importanza... Nel post di ieri in cui riferivi il colloquio con Roberta ho riconosciuto nelle sue parole quello che a volte provo durante la meditazione: essere ‘la consapevolezza non consapevole di sé come qualcuno o qualcosa’. Talvolta appaiono immagini ma vengono percepite ‘in mia assenza’, nel senso che manca la sensazione ‘io’. — Tu sei molto avanti, hai già i risultati Continua a leggere →

Sergio dal Sangha 6

M.: — Ultimamente attraverso questo ‘processo’: mi siedo e il senso dell’io si espande, si assottiglia il senso del fare, e a questo punto anche la minima intenzionalità potrebbe ricreare la separazione. Mi accorgo di ciò e resto nel non-fare basilare, che si espande assorbendo pure il sentire sottile. Quando l’assorbire è completo diventa coscienza splendente, identica a totale quiete.

Sergio dal Sangha 5

Anna Giu.: — Pratico al mattino, circa dalle 4 sino alle 6-6,30 o 7-7,30, a secondo. Non so a secondo di che cosa..... a secondo. Non so dire di più. Poi inizia la giornata. Se pratico inizia e continua meglio. Con una leggerezza che non rispecchia la realtà (credo) e con un’energia che osservo senza cercare di capire. Poi, appena posso, ci ricasco in questa pace dell’anima senza nulla..... a volte mi è naturale.... avvolte non lo so. Mamma mia, non so proprio esprimermi. Pranam Sergio. Continua a leggere →

Sergio al Sangha 4

— Maestro, stasera ho meditato circa due ore, con alcuni intervalli, ma invece di entrare in profondità avveniva il contrario. Inizialmente riuscivo a dimorare nella consapevolezza; poi, quando iniziavo ad entrare in profondità ho sentito delle resistenze, come una sorta di paura per avere intravisto uno stato che non conosco, come una paura di qualcosa di sconosciuto. Infine hanno iniziato ad emergere dei contenuti, riguardanti delle esperienze passate già viste e riguardanti la mia storia Continua a leggere →

Sergio al Sangha 3

R.: — Sto meditando. Non riesco a farlo con regolarità. Sergio: — Se mi dicevi di non mangiare con regolarità, avrei risposto che sono cose che capitano; ma se mi dici che non mediti con regolarità, la cosa è seria. Dovete decidere e puntare la Liberazione è non mollare. Se non avete famiglia la Liberazione dev’essere la prima cosa nella vostra vita; se avete famiglia, assolti i doveri familiari. la Liberazione dev’essere la prima cosa nella vostra vita. Datevi tempi stretti: un Continua a leggere →

Sergio al Sangha (gruppo Facebook chiuso)

Ho inserito l’amata Roberta col profilo Facebook che usa di più: Roberta Sakshi. Sakshi è il testimone, l’osservatore neutrale, in ultima analisi la ‘non-mente’. C’è una discussione se lo Stato Supremo sia un samadhi o meno. Ed Muzika diceva che non lo è, e che i samadhi – ritenuti dalla scritture indispensabili – non fossero in realtà necessari. La discussione nasce dal fatto che in molti samadhi c’è ancora mente, mentre in questo stato ultimo, lo stato naturale, come Continua a leggere →