dall’Himalaya dello spirito…

Un messaggio spirituale che viene dalle vette dell’Himalaya dello spirito – quanti saranno in grado di comprendere e apprezzare questo video pienamente? Per me è un giorno di grande giubilo perché, dopo molta attesa, Dio ha cominciato a parlare. Meraviglioso, non vi sono parole… Mi inchino alla grandezza di questa trasmissione _/|\_ Roberta Gamba - La magia del non trovarsi TESTO: Posto magico… Quand’uno è qui può farsi anche la domanda: Chi sono io? La risposta è questa: “Io Continua a leggere →

il sottile confine tra spinta al cambiamento e resistenza

Il confine tra spingere per un cambiamento e resistere alla situazione che si sta vivendo è sottile. Il modo migliore è coltivare l’intenzione al cambiamento ma senza opporre alcuna resistenza alla situazione che si sta presentando.

Marco Mineo

COMMENTO DI SERGIO:

Per raggiungere un tale livello di abbandono bisogna essere realizzati nel Sé. E difatti è questo il caso.

vasto amorevole abbraccio entro cui tutto scompare

a volte dico “Consapevolezza”,
ma non è l’identificazione con la persona!
altre volte dico “Nulla”,
ma non è l’oscurità che la mente immagina
e da cui vuole proteggersi!

la Sostanza è non-mente:
silenzio oltre ogni immaginazione e considerazione mentale.
è qui e ora,
nell’istantaneo annullarsi di ciò che appare,
il vasto amorevole abbraccio entro cui tutto scompare.

Marco Mineo

stabilizzare il testimone

Se non si stabilizza il testimone si crederà che la coscienza va e viene.

Vi sono tre tipi di osservazione:

Osservazione identificata con la persone, il punto di vista personale;
Osservazione disidentificata dalla persona, il testimone neutrale;

L’osservatore non può essere osservato: si trascende l’osservare nella pura non-dualità di Turiya.

Marco Mineo

il ‘miracolo’ vivente

Prima che l’identità dell’individuo (il jiva) si sia stabilita sul soggetto ultimo (il Sé), ciò su cui porta l’attenzione è ciò che esperisce. In questa fase la coscienza si identifica con ciò su cui si porta l’attenzione. Quindi si ‘deve’ disciplinare l’attenzione, riportandola continuamente al senso di Essere. Ma la nostra natura ultima ‘è’ coscienza (il sole) ‘prima’ che diventi attenzione (cioè il raggio di sole) verso qualcosa. Quando la vera identità Continua a leggere →

stato naturale – tre possibili varianti di base

1. C’è solo la percezione sensoriale: non c’è più la mente nell’apparente funzione di controllore-agente, quindi niente ego e persona. Se porti l’attenzione al soggetto ho percepisci di essere tutto o non lo trovi. 2. L’attenzione si ritira dai sensi. Non c’è mondo n’è corpo, rimane solo la mente sattvica priva di oggetti che come uno specchio riflette la luce del Sé: c’è soltanto consapevolezza del Sé. 3. Anche la mente sattvica viene riassorbita e non avete conoscenza, Continua a leggere →

solo l’ego vuole liberarsi dell’ego

Dai Satsangha di Francis Lucille: Partecipante: — A volte vedo l’Io Sono come una funzione, un testimoniare. Lucille: — Se diciamo che è una funzione, è comunque limitativo perché gli si attribuisce una connotazione dinamica. È anche la quiete universale. Nel Vangelo secondo Tommaso, Gesù dice ai discepoli: “Se vi dicono: ‘Da dove venite?’, rispondete: ‘Veniamo dalla luce’. Se vi chiedono: ‘Qual è il segno della luce in voi?’, rispondete: ‘È il moto e la quiete’. Continua a leggere →

l’innocenza dello stato naturale

Il post ‘uno con tutto vs. uno e solo’ ha creato confusione, anche se avevo precisato che non erano assoluti. Infatti sono considerazioni che avvengono quando c’è ancora un concetto di ‘io’, anche se non più personale; poi spariscono nell’INNOCENZA della presenza, cioè nella realizzazione, che non è uno stato da filosofi. Spero di renderla chiara con questo passo dai Satsangha di Francis Lucille: Lucille: — Di solito vogliamo avere un risultato visibile, vogliamo essere presenti Continua a leggere →