il distacco non dipende dai momenti

— Ciao Marco. Ieri mi sentivo molto bene: molto rilassato, quasi come se fossi assonnato (ma ero perfettamente vigile) e senza pensieri. Oggi, invece, sono accaduti un paio di episodi che mi hanno riportato in uno stato di stress e di stanchezza psico-fisica. In particolare, sul lavoro, ho iniziato ad interagire con persone che avevano molta fretta, e questo mi ha scatenato dei movimenti interni che mi hanno portato ad uno stato di nervosismo. Dopo un po’ ho ricevuto una comunicazione che appesantiva Continua a leggere →

la realizzazione è abbandono-devozione

La realizzazione è uno stato di abbandono-devozione. Si parla spesso di abbandono al Divino, ma non si dice che quando è maturo e non ha più bisogno di sforzo, disciplina l’abbandono coincide con la devozione. È uno stato in cui uno sente: va tutto bene, tutto è perfetto, tutto è Dio… Non c’è molto da pensare in tale stato, e non c’è lavoro per l’ego. Per quanto riguarda me, ho visto che solo quando il dolore fisico è forte la mante si riattiva e cerca ogni soluzione per uscire Continua a leggere →

domenica, a un certo punto…

Aspirante: — Domenica a un certo punto, mi sono trovato in un punto d’osservazione ben preciso in grado di assistere interamente alla mia vita. Sensi acuiti, soprattutto vista e udito, presenza totale e “affaccio diretto” sulla mente. Io fermo e tutto il resto che apparentemente viaggiava a velocità straordinaria ma sotto mia totale osservazione. Ovviamente ho condotto la mia esistenza in maniera assolutamente normale: ho guidato, interagito con altre persone, sorriso dei pensieri che Continua a leggere →

il non-conoscere

Dai Satsangha di Francis Lucille: Domanda: — Sembra che nell’universo esista una dualità di base tra me e gli altri. Posso scopro l’unità guardando dentro o fuori? Lucille: — Si può andare in entrambi le direzioni, ma il modo più semplice è di andare verso l’interno. Quando dici “io opposto agli altri”, stai sovrapponendo un oggetto grossolano (il tuo corpo) o sottile (la tua mente) a ciò che realmente sei. Questo mostra che non hai discriminato tra ciò che è oggettivo: Continua a leggere →

dì “sì” dentro di te

Dai Satsangha di Francis Lucille: Partecipante: — Si può prendere una gran quantità di tempo per dissipare l’ignoranza. Lucille: — Se lo credi, ciò posporrà la dissoluzione dell’ignoranza. Sii felice adesso. Sii libero ora. Non rimandare niente, la realtà appare in conformità col tuo desiderio; diventiamo ciò che pensiamo. Permettiti di essere felice in tutti gli ambiti della tua esistenza. Non c’è niente da guadagnare ad essere un artista morto di fame. Concediti di essere Continua a leggere →

io, testimone del limitato, sono illimitato

Rimprovero dopo rimprovero fin da bambini accade di abituarsi a reprimersi. Così la repressione da esterna diventa repressione dell’energia vitale interna, e la comunicazione, essendo energia, col tempo viene inibita. La comunicazione è apertura, e quando viene inibita non ci permette di mostrarci liberamente per come siamo e di vedere la realtà per come è. Questo è ciò che potrebbe sperimentare la persona, ma che è testimoniato impersonalmente dalla consapevolezza. Quindi per pura consapevolezza Continua a leggere →

amore

Ad essere onesti, l’amore è insito nello stato naturale. Con la realizzazione la relazione si perde e allo stesso tempo non si perde per niente. Perde di importanza la relazione con le forme – anche se non sparisce del tutto perché consideri che quello è un piano di contatto con quell’essere fin quando non è pienamente risvegliato –, ma la ritrovi superpotenziata nell’UNITÀ, nel fatto che siamo UNO. Dovuto a questo l’amore è insito e non è una qualità personale, anche se le Continua a leggere →

felicità

Dai Satsangha di Francis Lucille: Domanda: — C'è un continuo alternarsi di felicità e tristezza. È possibile restare solo nel sentimento di libertà ed esistenza senza il senso di “Io sono felice” e “Io sono triste”? Lucille: — I sentimenti “io sono felice” e “io sono triste” perpetuano la nozione di una persona che è felice o triste; questo concetto è il seme dell’infelicità. Essere felici come persona, come entità separata, è totalmente impossibilità. Se rivendichiamo Continua a leggere →

osserva senza discriminare

Allieva: — Portare l’attenzione al senso di essere mi sembra troppo teorico. E non mi riesce la meditazione senza oggetto. Marco: — Considera tutto ciò che si presenta il tuo oggetto di meditazione. Prova con me questa pratica: Osserva... Non qualcosa in particolare, semplicemente Osserva. Osserva senza scelta, senza separare interno ed esterno. Appena ti accorgi che l’osservazione sembra ‘precipitare’ in qualcosa di particolare torna all’osservazione totale e senza scelta. Nota Continua a leggere →

il nostro mind clearing non è dissimile dall’autoindagine

Marco Mineo: — Porta l’attenzione al senso di Essere. Allieva: — Perché? M: — Perché essere è beatitudine. A: — Ma essere non basta... M: — Il sentire “essere non basta”, come lo senti concretamente? A: — Un senso fisico di mancanza, e pensieri. M: — Che tipo di pensieri? A: — Pensieri di momenti in cui mi è mancato qualcosa. M: — Senti “mi è mancato qualcosa”, com’è? A. (dopo un po’): — Un senso fisico di essere questo (indicando il proprio corpo). M: Continua a leggere →