Sri Ramana Maharshi sulla sofferenza

Discorso 633. Un visitatore di Dindigul disse: “Soffro nella mente e nel corpo. Dal giorno in cui sono nato non sono mai stato felice. Ho saputo che anche mia madre ha sofferto dal momento in cui mi ha concepito. Perché devo soffrire così? In questa vita non ho peccato. È forse dovuto ai peccati delle vite passate?”. M. – Se non vi fosse sollievo alla sofferenza, chi cercherebbe la felicità? Se la sofferenza fosse lo stato naturale, come potrebbe sorgere il desiderio d’essere felici? Continua a leggere →

il riflesso condizionato

— Sto provando con lena a non farmi travolgere dalle circostanze, ma la depressione mi attanaglia. Non è depressione ‘calda’, ma fredda, per non farmi travolgere. Resto con quello che c'è. Vedo e sento. Non mi lamento, ti presento semplicemente il fatto. Non posso scappare, quindi sto e soffro. — Devi comprendere che la depressione e tutte le sensazioni spiacevoli che le fanno da corollario sono lo stimolo condizionato che induce in te la risposta condizionata di essere intemperante. Esaminiamo Continua a leggere →

esistono realizzazione di basso e medio livello?

— Caro Sergio, nel tuo post ‘Il Corpo Divino’ dici: “Tutte le Realizzazioni di alto livello includono la possibilità di assumere un corpo divino”. Esistono allora realizzazione di basso e medio livello? E perché? — Perché gli aspiranti si accontentano e si dichiarano realizzati troppo presto. Ti faccio un esempio. Un sadhaka mi scrive: “Caro Sergio, osservare che ogni cosa che appare alla coscienza, sia del mondo interno che del mondo esterno, sono io, mi apre il cuore e acquieta Continua a leggere →

il corpo divino

— Caro Sergio, oggi mi confrontavo con una cara amica sulla differenza tra la realizzazione che non include il corpo e quella che include il processo del corpo divino, secondo le indicazioni,tra gli altri, di Rajarshi Muni. — Tutte le Realizzazioni di alto livello includono la possibilità di assumere un corpo eterico e divino. Quella del Signore Lakulisha è una delle vie possibili. Nel Buddismo si chiama ‘dharmakaya’, nello Dzogchen ‘corpo luce’. Nel capitolo 14 Nella Sri Ramana Continua a leggere →

il santo disprezzo per il non-Sé

Shankaracharya Anatma Siirivigarhanam (Il santo disprezzo per il non-Sé) Si ottiene un sapere eminente, e poi? Si diventa ricchi e potenti, e poi? Ci si diverte con una bella donna, e poi? Certo non è così che si percepisce il Sé . Ci si adorna con braccialetti ed altri gioielli, e poi? Ci si veste di abiti di seta, e poi? Ci si delizia con delle vivande squisite, e poi? Certo non è così che si percepisce il Sé . Si visitano dei luoghi ameni, e poi? I parenti e gli alleati sono Continua a leggere →