niente si oppone più a niente. niente che cerchi di catturare qualcosa

Dal punto di vista assoluto, quello che incontro è sempre Dio. Dal punto di vista del gioco karmico, quello che incontro è come io sono stato nel passato, quando credevo di essere un individuo. Il primo caso mi conduce al Supremo. Il secondo ad essere benevolo e tollerante verso il relativo. In entrambi i casi sono Uno con tutto. Queste comprensioni non diventano capisaldi intellettuali, servono a dissolvere il sogno della dualità. Una volta realizzati non si ricordano più (a meno che non Continua a leggere →

che cosa significa ‘stare in ciò che c’è’?

È la chiave per rimanere stabili nel Sé. In primo luogo accettiamo tutto ciò che appare in quel momento. In questo modo risolviamo tutti i disturbi che ci può dare la mente, che nascono dal resistere e forzare, dal volere e non volere. Ora, liberi dalla mente che fa apparire un mondo differenziato, l’accettazione ci conduce gradualmente a focalizzarci sull’essenza, su ciò che non cambia, e ciò che non cambia è il Sé. Tutto ciò che appare quindi è il Sé, e questo ci porta al Silenzio, Continua a leggere →

un dialogo con Shivananda

Shivananda: — Amato buongiorno. Vorrei integrare quello che ho detto ieri riguardo alle Quattro Dimore Sublimi, aggiungendo altre considerazioni che mi sono venute in mente questa notte. Come prima cosa mi è venuto in mente che quando sei in meditazione nel Sé la mente viene trascesa. Il Sé sembra non essere toccato da nulla; la realizzazione stessa è in un certo senso illusoria. — Quando la mente viene trascesa il Sé semplicemente ‘è’ e non vi sono più concetti. Se in tale stato Continua a leggere →

tra i più bei messaggi che ho ricevuto a Natale

Amati Jnanananda e Sohamji, in questi giorni di ringraziamenti e festa il mio cuore è con voi. Non vi ringrazierò mai abbastanza incontrarvi ha fatto la differenza. Brancolavo nel buio, mi avete illuminato la strada. Oggi sono ricolma d’amore, mi sembra di essere una fontana da cui sgorga questo beatifico amore. Mi sento straripare. Questa mattina ho lavorato e pianificato il lavoro dei prossimi giorni, ma non so come ho fatto perché con il cuore ero lì [nel Sé]. Rientrata dal lavoro, Continua a leggere →

un dolce miele mi chiama, mi attrae a sé, mi riempie mi ammalia, mi incanta e mi immobilizza, è simile a uno struggersi

Durante il giorno ho come la sensazione di essere leggermente narcotizzata, nel senso che guardo un panorama o qualsiasi altra cosa, ma il mio guardare non ha uno scopo preciso: è spazioso, è pulito… Magari mi soffermo a guardare la forma delle foglie di una pianta o i fiori del prato, ma senza i sottotitoli. Se ho la possibilità, ad esempio quando sono a casa, mi ci abbandono. Allora il respiro si fa sempre più dolce e delicato, un dolce miele mi chiama, mi attrae a sé, mi riempie mi ammalia, Continua a leggere →

il lavoro di togliere

Amati Jnanananda e Soham, oggi ho avuto un pensiero che vi vorrei comunicare. Il lavoro di chi segue il sentiero spirituale è il lavoro di chi toglie! esattamente il contrario di quello che le persone comunemente fanno, che invece di togliere aggiungono. È un lavoro minuzioso e a volte faticoso. Si tolgono nomi, concetti, identificazioni, desideri, proiezioni e tanto altro. Mi è venuto in mente l’opera di un artista, uno scultore: Fabio Viale. Mi aveva colpito tantissimo, perché Continua a leggere →

c’è il sole e delle persone, ossia: kevala nirvikalpa samadhi

Shivananda — Ti mando i tre sogni di questa notte. 1) C’è il sole e delle persone. C’è tutto bianco, come se fosse brinato. Queste persone sembrano entusiaste. Si vogliono gettare nel canale che c’è qui per scivolare giù in discesa. “Venite a casa mia!”, dico, “C’è una carraia bella dritta, lì si scivola giù bene”. Si buttano tutti dentro. C’è anche mia figlia, ma non è adulta, la vedo come una bimba piccola. A un certo punto c’è una corrente d’acqua forte come Continua a leggere →

tutto salta fuori quando non ci sono più

Shivananda — Questi ultimi giorni sono diversi, c’è maggiore continuità nel Sé. Sono in un distacco profondo, mi sento Uno con tutto. C’è più tranquillità e le cose arrivano con serenità. In altri momenti cado nella dualità, poco dopo me ne accorgo. Sono molto grata di poter continuare a nutrirmi delle letture dei testi sacri e dei post di Sergio. Quando sono assorbita c’è tutto quello che c’è, ma non la persona. C’è gioia. È come una passione, una piacevole beatitudine Continua a leggere →