jagrat sushupti – lavorare come addormentati a causa dell’assorbimento nel Sé

Ramana Maharshi, Discorso 313 D. – Ieri Bhagavan ha detto che quando si persegue la ricerca interiore di Dio, il lavoro esteriore continua in maniera automatica. Nella biografia di Sri Chaitanya si narra che preso dall’ardore della ricerca di Krishna (il Sé), durante le lezioni agli studenti dimenticava spesso dove si trovava il proprio corpo e si metteva a parlare di Krishna. Questo aneddoto fa sorgere il dubbio se sia possibile abbandonare senza pericolo il lavoro a se stesso. Non bisognerebbe Continua a leggere →

jagrat sushupti – il sonno nello stato di veglia

Non tuffarti nelle impressioni della mente. Fa’ un passo indietro e distanziati; riconosci l’impressione come una sovrapposizione. Stai o rimani nel Sé. Questo è jagrat sushupti: il sonno nello stato di veglia. La parola ‘sonno’ in questo caso sta ad indicare il relativo assorbimento nel Sé. Pace e Beatitudine costanti nascono da jagrat sushupti, perché jagrat sushupti è la porta verso la stabilità nel Sé. Jagrat vuol dire stato di veglia; sushupti vuol dire sonno senza sogni. Continua a leggere →

una sintetica comparazione tra la scuola di Ramana e quella di Siddharameshwar, Nisargadatta, Ranjit

Nell’impianto teoretico della scuola di Siddharameshwar, Nisargadatta, Ranjit il maestro conduce l’allievo a identificarsi con corpi sempre più espansi. L’allievo conosce già il corpo fisico, il maestro gli mostra il corpo sottile (la mente) e lo invita a conoscere questo corpo che è infinitamente più vasto del corpo fisico. [Questo passo io lo realizzo attraverso il mind clearing. L’allievo all’inizio è molto identificato con credenze ed emozioni limitanti. Quando vede che attraverso semplici esercizi di mind clearing può dissolvere contenuti mentali che prima lo bloccavano, comincia a padroneggiare il corpo sottile]. Ritornando alla scuola di Siddharameshwar, quando l’allievo ha conosciuto il corpo sottile, il maestro lo invita a conoscere il corpo causate che è il Nulla, il Vuoto; questo corpo è enormemente più vasto del corpo sottile e ha il pregio di azzerare tutte le fantasticherie della mente. [Nel mio metodo questo passo si realizza in due modi. 1) Col mind clearing. Attraverso il ripetuto dissolvimento dei contenuti della mente che bloccano il sadhaka, egli a un certo punto vede che dietro la mente c’è il Vuoto, il Nulla. 2) Ponderando lo Yoga Vasistha]. Di nuovo alla scuola di Siddharameshwar. Una volta che l’allievo ha conosciuto il corpo causale, il maestro lo invita a conoscere quello che loro chiamano il Corpo Supercausale e noi chiamiamo Turiya. Questo corpo è la Suprema Conoscenza del Sé, è l’Io Sono Universale. Quando l’allievo ha conosciuto questo corpo il maestro gli dice: “La conoscenza è servita ad eliminare l’ignoranza, ma il Sé è oltre conoscenza e non-conoscenza, oltre essere e non essere; devi abbandonare anche questo corpo. Come fanno ad abbandonarlo? Nisargadatta dice: “Non puoi abbandonare l’Io Sono universale. Rimani avvinghiato ad esso fin quando l’Io Sono non ti lascerà libero”; in più essi praticano neti-neti: io non so no questo, io non sono quello, non sono nulla di ciò che posso percepire. La scuola di Ramana conduce l’allievo a stabilirsi in Turiya attraverso l’indagine “Chi Sono Io?” e invita l’allievo a rimanere aggrappato a questo Io universale. Non è la stessa indicazione che dà Nisargadatta? La differenza di metodo è che una volta conosciuto il Sé in Turiya noi non pratichiamo neti-neti ma iti-iti: Io sono questo, Io sono quello, Tutto è il Sé! Non ci preoccupiamo di andare oltre Turiya perché Turiya – che è samadhi, stato non-duale – ha già in sé i germi della sua stessa trascendenza. Non è la stessa cosa che dice Nisargadatta?: “Rimani avvinghiato all’Io Sono fin quando l’Io Sono ti lascerà libero”. ❤ Per un approfondimento delle basi filosofiche di iti-iti, vi rimando al post “Perché Shankara afferma che l’illusione è Brahman?” pubblicato quest’oggi. Continua a leggere →

perché Shankara afferma che l’illusione è Brahman? – le basi filosofiche di iti-iti

Sri Ramana Maharshi, Discorso 315 Un assistente chiese: “Sri Bhagavan ha detto recentemente che la realtà e l’illusione sono la stessa cosa. Potrebbe spiegarlo?”. M. – I tantrici ed altri che seguono scuole del genere condannano la filosofia di Sri Shankara definendola maya vada, senza comprendere bene quel che vuol dire. Cosa dice Shankara? 1) Brahman è reale, 2) l’universo è illusione, 3) Brahman è l’universo. Egli non si ferma alla seconda proposizione, ma la completa Continua a leggere →