sull’importanza di non lasciarsi distrarre

Sri Ramana Maharshi, dal Discorso 334 In seguito Sri Bhagavan raccontò la storia del poeta Nakkirar. M. – Nakkirar si era seduto a praticare tapas vicino a una vasca sacra. A un tratto da un albero cadde una foglia. Metà foglia toccò l’acqua e l’altra metà toccò la terra. Improvvisamente la metà sull’acqua si trasformò in pesce e la metà che toccava la terra divenne un uccello. Ciascuna metà si sforzava di raggiungere il proprio elemento naturale, ma non vi riusciva perché era Continua a leggere →

la base di tutti gli stati

Ramana Maharshi, dal Discorso 332 D. – Quali sono i tre stati di vacuità? M. – 1) Tat = Ishvara turiya 2) tavam = jiva turiya 3) asi = asi turiya [Tat tavam asi = Quello tu sei]. Turiya è la base degli stati di veglia sogno e sonno profondo. L’onnipervadenza è lo stato di veglia. La piena luminosità è lo stato di sogno. La perfezione (ananta = infinito, eterno) è lo stato di sonno profondo. Ciò che sta alla base di questi tre stati è asi turiya. Commento di Sergio Continua a leggere →

sonno consapevole e immutabile = realizzazione (ma il nirvikalpa è diverso)

Da “Reminiscenze di Sri Ramana”, a cura di G.V. Subbaramayya: Poco dopo qualcuno chiese a Sri Bhagavan: “Di quanto sonno ha bisogno uno jnani?”. Sri Bhagavan rispose: “Il sonno è necessario a chi pensa: “Mi sono risvegliato dal sonno”. Ma per chi è sempre nel Sonno Immutabile, che bisogno c’è di altro sonno? Quando gli occhi si stancano, si chiudono per un po’. I tre stati di veglia, sogno e sonno profondo sono della mente e non per il corpo”. *     *     * Commento Continua a leggere →

samadhi significa sonno nello stato di veglia

Ramana Maharshi, dal Discorso 372: D – Si dice che nel sonno si faccia l’esperienza della beatitudine, ma ricordandola i capelli non si rizzano. Perché invece ciò avviene quando si ricorda il samadhi? M. – Samadhi significa sonno nello stato di veglia (jagrat sushupti). L’esperienza della beatitudine è forte e molto chiara, ma nel sonno è diverso [si riferisce al nirvikalpa]. D. – Possiamo dire che nel sonno non c’è infelicità ma neanche felicità, cioè l’esperienza Continua a leggere →

sogni, sonno e dopomorte

“Il Sé è il testimone dell’esistenza negli stati di sonno, sogno e veglia. Questi tre stati appartengono all’ego” (Ramana Maharshi, dal Discorso 13) L’introversione fa sì che l’attenzione si sposti gradualmente dallo stato di veglia – il più duale e separativo – agli stati di sogno e sonno. Allora, a un certo punto, durante la veglia si comincia ad entrare in stati di ‘sonno desto’ sempre più frequenti e prolungati. Ciò è indice di sempre maggiore distacco dal mondo Continua a leggere →

la mente deve sempre rimanere nella sua sorgente

Annamalai chiese: — Desidero spesso vivere in solitudine, dove potrei trovare facilmente tutto ciò di cui ho bisogno, e dedicare il mio tempo solo alla meditazione. Si tratta di un desiderio buono o cattivo? M. – Questi pensieri produrranno una reincarnazione per essere realizzati. Che importa come e dove ti trovi? Il punto essenziale è che la mente deve sempre rimanere nella sua sorgente [il Sé]. Non vi è nulla d’esterno che non sia anche interno. La mente è tutto. Se la mente è attiva Continua a leggere →

sta già accadendo dentro di te senza alcuno sforzo

Sri Ramana Maharshi, Discorso 527: Nel corridoio c'era un gruppo di rispettabili signore di Coorg. Una di loro chiese: “Ho ricevuto un mantra. La gente mi ha intimorito dicendo che se lo ripeto potrebbe avere risultati imprevedibili. È solo Pranava [pronuncia ‘pranavà’, la OM]. Chiedo un consiglio: posso ripeterlo? Ho molta fede in esso”. M.: Certo, va ripetuto con fede. D.: Farà tutta da solo o potete gentilmente darmi ulteriori indicazioni? M.: Lo scopo del mantra japa è Continua a leggere →

Ramana Maharshi, discorso 82

Fu sollevata una domanda sulle differenze tra i vari samadhi. M.: Quando i sensi sono assorbiti nell’oscurità [incoscienza] c’è il sonno profondo; quando sono assorbiti nella luce [coscienza] c’è il samadhi. Proprio come un passeggero che viaggia dormendo in una carrozza non è consapevole del movimento, dell’arresto e dello stacco dei cavalli, così uno Jnani in sahaja samadhi non è consapevole degli avvenimenti, della veglia, del sogno e del sonno profondo. In questo esempio il Continua a leggere →

Ramana Maharshi, discorso 498

La gente afferma spesso che un liberato dovrebbe andare in giro a predicare il proprio messaggio alla gente. Pensa: “Come può qualcuno essere un liberato finché intorno a lui c’è sofferenza? È Vero, ma un liberato vede sofferenza intorno a lui? Sì vuole decidere quale debba essere lo stato di un liberato senza averlo realizzato. Dal punto di vista del liberato la loro affermazione equivale a queste metafore: Un uomo sogna molte persone. Al risveglio si chiede: “Si saranno risvegliate Continua a leggere →