lo stato senza concetti – 2

Quando si arriva allo Stato Senza Concetti (che vi sia assorbimento – nirvikalpa – o no) si è finalmente in possesso della Corretta Conoscenza. Ma l’ego rimane ancora. Nisargadatta dice: “Rimani aggrappato all’Io Sono fin quando non ti lascerà libero”. In presenza della Corretta Conoscenza, l’ego può essere smantellato tramite l’osservazione. Puoi ad esempio ripetere “Sergio, Sergio, Sergio …” e osservare cosa emerge di conseguenza – quel tal ricordo di quand’eri Continua a leggere →

un aspirante senza concentrazione è come un paralitico che vuole partecipare alle olimpiadi

Per entrare nel samadhi – che non sia soltanto l’istante di esperienza diretta – occorre una mente focalizzata. Ciò richiede ore ore e ore di concentrazione, nel nostro caso sul Soggetto Ultimo: l’Io, l’Essere, la Consapevolezza, la Presenza, il Testimone. Una persona senza concentrazione è guidata – o predata – dalla mente. La concentrazione doma l’ego, e se rivolata a fini spirituali lo ridimensiona, offrendo alla mente la purificazione necessaria per entrare nel samadhi e Continua a leggere →

il sahaja samadhi è l’immutabile comprensione che sei sempre Quello

— In effetti ho come un’intuizione: che la consapevolezza possa crescere ed essere anche nella confusione dell’illusione. Man mano che si svela, possa crescere sino ad essere sempre. — Bravissimo! Quello è il sahaja samadhi. Perché gli aspiranti sono così attaccati al samadhi? Perché lì sono nello stato unitivo privo di ego. Poi escono dal samadhi, arriva un pensiero, loro si identificano e ritorna l’ego. Il sahaja samadhi è l’immutabile comprensione che sei sempre Quello, Continua a leggere →

quando l’aspirante non accetta la verità che ha visto

— Probabilmente ci sono molte identità che velano il Sé. È iniziato a emergere un forte senso di confusione. Poi, una ad una, hanno iniziato ad emergere… [elenca una bella lista di identità limitanti]. — Hum… C’è una bella caduta verticale nel nucleo dell’ego. Questo è tipico di quando l’aspirante non accetta la Verità che ha visto. Questa caduta è cominciata dal sogno della fine della strada. Non hai accettato la perdita dei concetti, e quindi del mondo. Non hai accettato Continua a leggere →

che cos’è il dharma?

Buddha risponde: Gotamī, le cose [dharma] che, a tuo giudizio, promuovono l’infatuazione [rāga], non la sobrietà [virāga], la costrizione, non lo scioglimento, l’aggiungere, non il togliere, l’ostentazione, non la semplicità, l’insoddisfazione, non la soddisfazione, il gregarismo, non l’autonomia, l’indolenza, non l’energia, l’avere molte esigenze, non poche esigenze: di queste cose puoi dire senz’altro “Questo non è il Dharma, non è la Disciplina, non è la parola del Continua a leggere →

affermazioni positive

— Ciao caro. Bellissimo questo post delle affermazioni positive. Solo una domanda... Quindi queste affermazioni positive sono utili anche al fine della trasformazione? Non rimangono confinate solo alla mente? Cioè a quella parte della mente che imita la coscienza, l’ego per così dire? — Sono stato sempre contrario alle affermazioni positive perché in genere sono fatte per l’ego, dal punto di vista dell’ego. “Ogni giorno che passa miglioro sempre di più” è una affermazione egoica, Continua a leggere →

sulla mente

«Nell’universo, da Brahma fino ad una collina, ogni essere incarnato ha un duplice corpo. Di questi, il primo è il corpo mentale, che è irrequieto e agisce rapidamente. Il secondo è il corpo fatto di carne, che, in realtà, non fa nulla. Di questi, l’ultimo viene investito dalle maledizioni, dalle benedizioni e anche dagli incantesimi. È muto, impotente, debole e transitorio, come una goccia d’acqua su una foglia di loto, ed è completamente dipendente dal destino e da altri simili fattori. «La Continua a leggere →

quando c’è percezione la mente assume il ruolo dell’oggetto

Quando c’è percezione, la mente assume il ruolo dell’oggetto di percezione proprio come quando si percepisce il braccialetto, sebbene in verità sia oro. Non vi può essere percezione tra due cose completamente diverse. Soltanto quando c’è similitudine tra il soggetto e l’oggetto è possibile la percezione. Nella mente il soggetto è ritenuto senziente e l’oggetto viene detto inerte. Se questa illusoria divisione non viene vista per ciò che è, sorge il falso ego. Ma quando la mente Continua a leggere →