grazie Sergio del nuovo bellissimo post

— Grazie Sergio del nuovo bellissimo post “il madornale errore...”, da cui si evince l’importanza della comprensione. — È forse il più bello che abbia postato, ed è grazie al supremo eccelso Sri Atmananda. Ma il titolo non è esatto – l’ho scritto di getto stamattina presto... Il titolo avrebbe dovuto essere “Il madornale errore di credere che la liberazione si ottenga aggrappandosi a uno stato trascendente”. Infatti il realizzato alterna due stati: il savikalpa e il nirvikalpa, Continua a leggere →

il madornale errore di credere che la liberazione sia un determinato stato di coscienza

La stragrande maggioranza della spiritualità ci induce capire che la Liberazione sia uno stato di coscienza. A partire da Patanjali: tu fai yama e niyama, poi fai le asana, poi il pranayama, fai il ritiro dell’energia dagli organi di senso (pratyahara), fai la concentrazione (dharana), poi accedi alla meditazione (dhyana), poi accedi al samadhi, prima sabija (con oggetti e concetti) poi nirbija (senza oggetti né concetti), e dopo un certo tempo di nirbija ottieni la liberazione. Cosa capisce Continua a leggere →

un grande successo!

— È capitato il finimondo sul lavoro: urla, rimproveri contro di me… B. [il suo nome personale] si agitava, aveva le palpitazioni e vedeva dei puntini bianchi [finora era sempre stato una persona estremamente suscettibile]. Ma io ero perfettamente tranquillo. Immaginavo che anche B. stesse tranquillo, ma la reazione psicosomatica avviene ugualmente, solo che non sono quella. Great! Questo del testimone è un grande insegnamento. Sembra dire: non è importante vincere o perdere una battaglia, Continua a leggere →

gli aspiranti vedono più volte la sparizione del mondo

— Non appena ho iniziato la meditazione formale c’era contemplazione. Poi ha iniziato a comparire un po’ di ansia, ma riuscivo a vedere il corpo che si purificava come se fosse un oggetto esterno, l’energia è salita alla testa ed ha iniziato un movimento spontaneo. Poi c’è stata una discesa verticale. Sono comparse immagini del lavoro che mi hanno irritato. Ho osservato questi contenuti per circa venti minuti e loro si sono affievoliti. — Sì, l’osservatore ti porta fino alla conclusione: Continua a leggere →

dall’insegnamento all’esperienza diretta

Lo Yoga Vasistha dà il corretto insegnamento circa l’irrealtà della mente e del creato. Poi questo insegnamento deve diventare la vostra stessa esperienza! L’esperienza della discrezione della mente ve la dà il Testimone, che ha anche l’incommensurabile Grazia di essere una pratica accessibile a chiunque. Quando il testimone termina la sua funzione di discreazione della mente, allora l’aspirante è naturalmente attratto dal Sé. È come se in una prima fase osservate oggetti – a volte Continua a leggere →

tutto il creato è fatto di pensiero

Tutto il creato è fatto di pensiero, e quando credi che quel pensiero esiste veramente come realtà oggettiva, così appare, anche se intrinsecamente resta un’illusione, vacuità, maya. Tu vedi una corda e credi che sia un serpente, per te esiste il serpente non la corda. Il Testimone ha un effetto discreativo sulla ragnatela di pensieri che creano la realtà della persona, perciò dopo un certo tempo di pratica la mente dovrebbe acquietarsi. Anche il testimone e la sua funzione sono pensieri, Continua a leggere →

l’idea del Sé-testimone

Il Sé testimonia solo Se stesso, quindi testimonia solo l’eterna Esistenza-Consapevolezza che è l’Unica Realtà. Il Testimone non è altro che la trascrizione mentale del Sé per chi crede che la mente, e quindi il mondo, esiste. Allora sembra che il Sé testimoni l’incidente automobilistico: le targhe, il luogo e l’ora, chi veniva da destra, chi da sinistra ecc. Ma l’incidente automobilistico è reale? Se non lo è, come fa il Sé a testimoniarlo. Tuttavia la pratica del testimone Continua a leggere →

la via in salita si conclude con la stabilizzazione del testimone

Di fatto, da un punto di vista pratico, la via in salita si conclude con la stabilizzazione del Testimone. Gli aspiranti chiedono spesso quando raggiungeranno i samadhi prolungati, così come leggono sui libri spirituali. La risposta è: quanto è forte il tuo Testimone? Nella meditazione formale in che percentuale sei coinvolto dai contenuti mentali? Il 50%? Allora come credi di poter entrare in samadhi prolungati con quella percentuale? E fuori dalla meditazione formale… qual è la percentuale Continua a leggere →

il suono del vento – Bernadette entra nel nirvikalpa

Ho postato altre due volte questo testo di grande ispirazione. Si tratta del primo capitolo del libro di Bernadette Roberts: “L’esperienza del non-sé”. Questa volta lo vedremo dal punto di vista del nirvikalpa, lo stato privo di concetti. ALCUNE NOTE: 1. Col termine ‘sé’ Bernadette indica il piccolo ‘io’, l’ego; perciò ‘l’esperienza del non-sé’ significa l’esperienza di non avere l’ego, l’io personale. 2. Bernadette testimonia l’esperienza del nirvikalpa Continua a leggere →

lo stato senza concetti – 1

NON COGITO ERGO SUM! Dipende da cosa si intende per ‘ego sum’ (io sono). Non c’è nessun samkalpa (intenzione) quindi non c’è pensiero, quindi non c’è mondo; vi può essere la percezione sensoriale del cosiddetto mondo, ma niente che abbia un nome, perciò non c’e nessuno che abbia i concetti di mondo e di oggetti. Detto questo, la mente può anche pensare, mentre IO sono non-intenzione. Non-intenzione è assai più chiaro di non-azione, perché l’azione è il riflesso dell’intenzione. Continua a leggere →