è nel mondo ed è ancora un pochino del mondo

“Quando anche l’ultimo sguardo è dissolto, l’apparenza della manifestazione, sostenuta dal concetto che la definisce, si dissolve come concetto e continua come Sé”. Jnanananda *    *    * Commento di Sergio Anche dopo la realizzazione può rimanere un velo di ‘osservazione’. Essa è impersonale e non viene percepita dallo jnani come dualità, ma in realtà rivela che vi sia ancora una sottile presenza di mente. È il caso di quegli illuminati che subendo un evento stressante Continua a leggere →

trova l’essere

— Ora pratica in questo modo. Nella meditazione formale cerca l’Essere in te, l’Esserci, che ci Sei. Quando attraverso il sentire individui l’Essere, dimora in esso il più a lungo possibile cercando di fonderti ad Esso. La spinta a fondersi dev’essere dolce. Se la fai con eccessivo sforzo o addirittura con rabbia richiami l’ego. All’inizio potrebbe non essere facile. L’Essere potrebbe risultare come una saponetta scivolosa: ora lo individui. ora ti è già sfuggito. Devi accettare Continua a leggere →

sei l’Uno senza secondo, il testimone invisibile di tutta l’apparenza

Ieri sera mi ero coricata da poco, il corpo rilassato, la mente ferma… C’era beatitudine senza io. Non cercavo niente, nemmeno di addormentarmi, nessun pensiero. Poi credo di essere scivolata nel sonno cosciente. A un tratto accade la percezione di un flusso d’Amore fortissimo che sgorga dal cuore e dal centro invade tutto il corpo, e da lì l’intero spazio. Senza alcun pensiero, senza che la mente fosse rivolta a qualcos’altro che alla coscienza di esserci. Il corpo è stato scosso Continua a leggere →

il dialogo col maestro

Sergio — A., il fatto che dici di avere difficoltà a esprimerne a parole le tua esperienze può diventare un vero problema! La comunicazione delle proprie esperienza al maestro, sia negative (barriere e altri contenuti mentali), che positive (realizzazioni spirituali) è fondamentale. QUESTA COMUNICAZIONE CREA COSCIENZA! Ti invito a ricordare che non è l’esperienza in sé a illuminare, ma la corretta comprensione della stessa. La difficoltà che denunci NON È REALE. È relativa a te, perché Continua a leggere →

il nodo dell’identità col corpo è stato reciso

Shambhuananda — Ho avuto un sogno lucido questa notte. Ho rivissuto un momento di una decina di anni fa in cui ho visto un uomo morire. Non provavo alcuna carica emozionale nel rivedere quella scena. Subito dopo è apparsa la memoria di un’esperienza di tre-quattro anni fa. Ero rimasta completamente lucida durante ripetuti svenimenti al pronto soccorso, a causa di un trauma cranico. Da svenuta avevo la sensazione che il corpo non ci fosse più, che fosse morto, ma sentivo di esserci: come coscienza Continua a leggere →

la causa base dell’insicurezza

Dici di essere insicuro, ma cosa vuol dire questa insicurezza? Analizzala bene… Sei insicuro di riuscire ad abbandonarti completamente a Dio! Perché se riuscissi saresti in samadhi, e tutto sarebbe immediatamente Perfetto. Bisogna insistere. Paramahansa Yogananda lo chiamava “l’idillio d’amore con Dio”. Si è esitanti a mollare l’ego e abbandonarsi al Divino, ma la sofferenza di rimanere nell’ego è forte, perciò si tenta e si ritenta… poi si riesce   Continua a leggere →

non ho mai visto un aspirante advaitino con poca bhakti ottenere la realizzazione

— Quando nasce resistenza ad abbandonarsi al piacere che sorge dal contatto con il Sé, si può instaurare con questa sensazione una specie di ‘complicità’: come quando nascondiamo un segreto. Non so se ho espresso bene il concetto. — Sì, l’hai espresso bene. Tecnicamente questa che chiami ‘complicità’ rientra nella categoria: ‘attaccamenti alla mente’. Si può anche fare del mind clearing per dissolverla. Il punto è che non ho mai visto un advaitino con poca bhakti portare Continua a leggere →

parecchia confusione

Caro Sergio, la meditazione sul Sé non è la mia pratica principale perché sono maggiormente incline allo Yoga Naturale, rimane comunque una sadhana di grande riferimento per me. Sto attualmente frequentando un corso di Astrologia Vedica con un maestro americano. Mi viene richiesto di energizzare dei mantra per i pianeti e in seguito anche di altre divinità, in modo da trasferirli carichi spiritualmente ai clienti che richiedono il rafforzamento di qualche particolare elemento. Sono minimo Continua a leggere →

una visione errata – due tipi di maestri

C’è una visione errata nei maestri che dicono: “Lui o lei ristagna in questo tale stato e deve decidersi a uscirne”, rigettando così la responsabilità sull’allievo. Una tale proposizione può avere validità se riferita a soggetti che non hanno intenzione di cambiare. Ma se hai di fronte un aspirante volenteroso, che ti segue e che ha voglia di realizzarsi, È COMPITO DEL MAESTRO TROVARE IL MODO PER AIUTARLO A SUPERARE LE SUE BARRIERE! Altrimenti è come un medico che dice al paziente: Continua a leggere →

lo stato naturale è senza mente

Ranjit Maharaj: “La Realtà è senza stato e senza pensiero”. Mukti - Questo è il senza forma. *    *    * COMMENTO DI SERGIO Anche se nel sahaja samadhi si è, senza pensieri, nell’Abbandono alla Realtà suprema, l’essere senza mente non significa giacere in uno stato comatoso, altrimenti Mukti non avrebbe potuto commentare. L’essere senza mente significa aver reciso il nodo della propria identità con la mente.   Continua a leggere →