meditazione e sofferenza

Sergio: — Cosa ne pensate di questo video? G.: — Io credo che il vero insegnamento avvenga quando si riesce a dimorare nel Sé. Secondo la mia piccola esperienza nel Sé la sofferenza scompare ed avviene una trasmissione profonda. Credo che la sofferenza sia lo scoglio da superare per riuscire a dimorare nel Sé. Sergio: — La tua visione è la trappola che mi ha imprigionato per molto tempo: poiché nell’esperienza diretta è tutto perfetto, io ricerco solo l’esperienza diretta, Continua a leggere →

non è il corpo che prova dolore

Se si ha una malattia o un dolore, c’è una forma per definirli? È solo un movimento della coscienza. Il conoscitore della coscienza non può sentire dolore, ed è solo perché la coscienza si è identificata con il corpo che questo prova dolore. Quando la coscienza non c’è, anche se il corpo viene tagliato, non c’è dolore. Non è il corpo che prova dolore.

Nisargadatta Maharaj – “Prima della Coscienza”

le porte dell’infinito

Non appena si ferma la mente: ecco la PERFEZIONE!! Tu sei già la Sublimità Suprema, non hai bisogno di far qualcosa per diventarlo. È questa la sadhana: fermare la mente, non certo creare il Sé. Come fermi la mente, sali di vibrazione, e se continui si aprono le porte dell’infinito: meraviglia inesplicabile! Io lo vedo dai miei allievi: quelli che hanno una vibrazione più alta sanno fermare la mente, e quasi sempre sono anche quelli che meditano. Poi c’è sempre qualcuno che si Continua a leggere →

sofferenza e dolore, due cose ben diverse

Dai Satsangha di Francis Lucille Partecipante: — Vorrei fare una domanda sul dolore e la sofferenza. Lucille: — C’è differenza tra le due cose. Vuoi dire dolore o sofferenza? Partecipante: — Penso che sia artificioso dire che c’è differenza. Direi che in molti casi vanno mano nella mano. Lucille: — La sofferenza, quella psicologica, non è necessaria e può essere evitata, ma esiste certamente il dolore, e non può essere evitato, questa è la differenza. Provare e dolore Continua a leggere →

joy and pain

Se vuoi la liberazione non puoi pensare di dipendere da piacere e dolore. Devi andare oltre il dispiacere personale, altrimenti dov’è l’abbandono al Divino?

Se ti abbandoni a temere il dolore e volere il piacere la tua attenzione sarà sempre impegnata a cercare di star bene e le resterà poco tempo per dimorare nel Sé.

il dolore

La gente rifugge il dolore. È umanamente comprensibile, ma un aspirante quando si trova nel dolore deve capire che quello è l’Amore di Dio. La febbre brucia le tossine del corpo, così il dolore brucia tutto ciò che ci separa dalla nostra vera natura divina. Certo, quando uno è nel dolore ha bisogno di comprensione, aiuto, incoraggiamento, spesso di guida, ma non deve dimenticare cos’è il dolore, altrimenti perde un’opportunità. Quando Yogananda andò da Ramana, chiese: “Perché Continua a leggere →