samadhi 2

— Caro Sergio, in questi giorni l’autoindagine mi riesce bene. Non ho distrazioni, non bado a passato e futuro mentre mi accingo a meditare. Entro quasi subito nella presenza e non ci sono desideri, il tutto è solo tranquillità. Tutto ciò toglie le tensioni del chiacchierio mentale. Non guardo più l’orologio per vedere se la sessione è finita. Mi sorprende tanto il fatto che in pochi minuti entro in concentrazione! — Non è concentrazione, hai conquistato Dhyana, la meditazione o Continua a leggere →

osserva lo stato d’animo in cui sei

Per stato d’animo si intende l’aspetto emozionale. Ad esempio voi potreste essere in uno stato d’animo di dubbio. Non vi metterete ad analizzare il dubbio: “Di che si tratta? Come potrei risolverlo? Cosa dovrei fare?”… Questo è l’aspetto mentale, e se fate in questo vi coinvolgerete con la mente. Perciò non mentalizzate. Osservate lo stato d’animo di dubbio, ossia l’aspetto emozionale nel suo complesso. Dunque, invece di seguire i vostri pensieri, mantenetevi aperti e osservate Continua a leggere →

un solo Dio ma realizzazioni diverse?

Ieri ho colloquiato con un praticante che è un grande appassionato del testimone.  Mi ha scritto: “L’unica cosa che conta è isolare il senso dell’io e guardarlo. Di conseguenza emerge il testimone che è sempre stato lì. Che uno stia pregando il Signore o facendo sesso (ha usato un’espressione più colorita) in un orgia o ammazzando qualcuno, Il testimone se ne frega”. Sollecitato da me, ha poi espresso biasimo verso gli Avatar che avrebbero fatto danno con il loro buonismo e con Continua a leggere →

la vita umana è mostruosa

— Caro Sergio, devo confessarti che provo avversione e voglia di offendere le persone che mi fanno male. Molta voglia!... tanto che alle volte ci penso consapevolmente. — Lascia pure che questa avversione si mostri dentro di te. L’importante è che non là lasci uscire. Se la lasci uscire rafforzi l’identificazione e il coinvolgimento con questo loop, o meccanismo stimolo-risposta, mentre se la controlli e lasci che si mostri solo dentro di te, prima o poi te ne disidentificherai. Tieni Continua a leggere →

se il chakra del cuore non è aperto, quando con le pratiche jnana l’universo verrà sussunto nel Sé, la stragrande maggioranza degli aspiranti sperimenterà un algido deserto indesiderabile e si ritrarrà

G.: — Sto continuando il koan “tutto ciò che appare sono io stesso”. Qui è più facile, il posto è a misura d’uomo. Sergio: — Alternalo con “Ogni momento, ogni cosa e situazione è l’Amore puro di Dio”, altrimenti quando l’universo verrà sussunto nel Sé ti apparirà il deserto. Il deserto appare solo perché il cuore non è ancora aperto. Perché Dipa Ma benediceva tutto, anche gli oggetti inanimati? Perché lei ormai, percependo coi sensi le forme, vedeva solo invariabilmente Continua a leggere →

Gli Stadi della Meditazione Vipassana

16 STADI Conoscenza della distinzione tra stati mentali e fisici (namarupa pariccheda nana). Conoscenza della relazione di causa-effetto tra stati mentali e fisici (paccaya pariggaha nana). Conoscenza dei processi mentali e fisici sono impermanenti, insoddisfacenti e non sono il Sé (sammasana nana). Conoscenza del sorgere e tramontare di tutti i fenomeni (udayabbaya nana). Conoscenza della consapevolezza della dissoluzione delle formazioni (bhanga nana). Conoscenza della natura Continua a leggere →

Chi Era Dipa Ma?

Amy Schmidt e Sara Jenkins raccontano la storia ispiratrice di Dipa Ma nota come “la santa patrona delle persone che hanno responsabilità famigliari” La storia familiare di Gotama Buddha segue il viaggio dell’eroe archetipo: lasciò moglie e figlio e rinunciò al mondo ordinario per cercare una vita santa. Dipa Ma seguì un percorso simile, ma con una svolta inaspettata. Ella alla fine riprese la pratica a casa, vivendo la sua illuminazione in un semplice appartamento di città con sua figlia. Continua a leggere →

meditazione e sofferenza

Sergio: — Cosa ne pensate di questo video? G.: — Io credo che il vero insegnamento avvenga quando si riesce a dimorare nel Sé. Secondo la mia piccola esperienza nel Sé la sofferenza scompare ed avviene una trasmissione profonda. Credo che la sofferenza sia lo scoglio da superare per riuscire a dimorare nel Sé. Sergio: — La tua visione è la trappola che mi ha imprigionato per molto tempo: poiché nell’esperienza diretta è tutto perfetto, io ricerco solo l’esperienza diretta, Continua a leggere →

su vipassana, dimorare nel Sé e bhakti

Su Vipassana e Dimorare nel Sé si dorrebbe scrivere un capitolo a parte. Io le consideri entrambe vie di Jnana. Non c’è niente che porti al controllo della mente (della reazione alla sensazione e quindi della produzione mentale condizionata) come la Vipassana. Gli step o realizzazione che si ottengono con tale pratica sono dettagliatissimi. Ma si può praticare a lungo senza sapere chi siamo. Ciò perché solo quando l’osservare si rivolge a se medesimo si ha il riconoscimento del Sé. Col Continua a leggere →