impegno versus disimpegno

Riprendo un commento dell’amata A.: “Diventiamo santi: impegniamoci per questo, o smettiamo di impegnarci e visualizziamo che lo siamo già”. Il suo intervento mi dà l’opportunità di un chiarimento su un argomento molto dibattuto nella spiritualità, e la ringrazio per questo. Si potrebbe da subito considerare che visualizzare di esser già santi è esso stesso una pratica e perciò la questione di ‘impegno versus disimpegno’ è già bell’e risolta. Ma l’argomento lo ritroviamo Continua a leggere →

l’amore divino

sono partito da jnana e sono arrivato a bhakti. in questa fase solo l’amore mi insegna. non vedo nessun altro Dio all’infuori dell’amore né alcuna realizzazione al di fuori del pieno compimento dell’amore divino. l’amore divino è l’unico antidoto certo all’ego la conoscenza suprema potrebbe non scalzarlo definitivamente. Però il gran valore di jnana, la conoscenza suprema, è rendere possibile l’amore divino privo di attaccamenti. se credi di essere un corpo che ama Continua a leggere →

caro marco…

Caro Marco,

Oggi durante la meditazione camminata che abbiamo fatto insieme ho intuito che il respiro che ascoltavo non era diverso dal suono dei passi, o dai corpi che si muovevano nello spazio. Ho intuito che il respiro non era mio così come non erano miei i passi. Tutto era dentro lo stesso spazio consapevole dentro un’unica percezione.

problemi con la salute del corpo

Quando si hanno problemi con la salute del corpo la mente ordinaria si preoccupa e si agita pensando a come possa risolverli. Risultato: si è richiamati nel mondo umano e si esce dal samadhi. Su questo Sri Ramana ha dato un insegnamento diretto attraverso il suo stesso esempio. Aveva un corpo piuttosto malato: cancro alla spalla, male alle ginocchia, dolori allo stomaco. A volte cercava di partecipare a qualche lavoro per tenere il corpo in movimento e non peggiorarne la condizione, e protestava Continua a leggere →

una sensazione di liberazione

— Caro Sergio, ti scrivo quanto è avvenuto nella pratica dai giorni del Ritiro. Durante la pratica mi viene spontaneo recitare mentalmente Io Sono, associando le parole al movimento del respiro. Al termine della pratica formale, anche in attività, c’era una chiara consapevolezza della Presenza sullo sfondo. Tutto, perfino il battito del cuore, il respiro stesso sono appena un passo dopo la Presenza, tutto si muove attorno. Mi sono tornate in mente le parole “più vicino del tuo battito Continua a leggere →

l’idillio d’amore con Dio

È una meravigliosa frase di Yogananda. La prendo a prestito per descrivere i passi dell’idillio come li vedo io. 1. All’inizio l’aspirante vuole conoscere la propria vera natura. 2. Si impegna in qualche pratica spirituale e comincia ad aver le prime esperienze dirette, o samadhi istantanei. 3. Col tempo comincia ad avere assorbimenti più lunghi. 4. Poi raggiunge un livello in cui come siede a meditare è già subito in samadhi, anche se un attimo prima la sua mente era agitatissima. Continua a leggere →

il cielo limpido di Shiva è sempre davanti agli occhi

Shiva (il cielo limpido) è sempre davanti ai nostri occhi. Non lo vediamo perché, a causa della nostra identificazione coi movimenti mentali (le nuvole), ci agganciamo ad essi dando loro risalto, forza e durata. Quando l’identificazione cessa, i movimenti mentali non sono più in grado di offuscare il cielo di Shiva, anzi tendono a quietarsi fino a raggiungere uno stabile silenzio interiore che io amo chiamare ‘il respiro del Sé’. Con l’espandersi, il silenzio e il distacco dalla mente Continua a leggere →

quando sono sveglia, quando dormo e quando sogno: Io Sono

Ciao Marco. Ho praticato autoindagine con il koan ‘stai nell’osservare’. Non è profondo come quando pratichiamo insieme, ma ti racconto com’è andata. Inizio con una postura comoda e subito sento meno il corpo, poi appena chiudo gli occhi non ci sono più immagini e percepisco un nulla, e mi metto in osservazione. La mia mente comincia a fare una discussione tanto inutile quanto sterile con una persona che neanche è presente in questo momento nella mia vita. Osservo e mi infastidisco, Continua a leggere →

non occorre sforzo per sentire di essere

Ciao Marco, ho avuto l’assoluta percezione che tutto quello che appare ai miei occhi, all’esterno di me, sia una mia emanazione. Mentre guardavo degli alberi con le foglie che si muovevano al vento, ciò che vedevo ha iniziato ad apparirmi irreale, le forme hanno iniziato a sovrapporsi e a perdere la loro tridimensionalità e questo ha aumentato il mio sconcerto. Questa percezione di irrealtà di quello che vedo, mi ha provocato un senso di ‘straniamento’ che mi ha accompagnato per Continua a leggere →