Ramana Maharshi, dal discorso 265

“I tre stati di veglia, sogno e sonno profondo si alternano davanti al Sé immutabile. Puoi ricordare il tuo stato di sonno senza sogni. Quello è il tuo vero stato. Allora non c’erano limitazioni. Dopo il sorgere del pensiero-io sono sorti i limiti”. NOTA DI SERGIO Questo post di Sri Ramana ci dice due cose: 1. Che un realizzato deve divenire capace di essere cosciente nel sogno e nel sonno senza sogni. Ho visto che non avviene al momento di essere diventati stabili nel Sé durante lo Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sul testimone – 2

Dal Discorso n. 12 La Signora Piggot: Quanto tempo ci vorrà per ottenere la grazia del Guru? M.: Perché desiderate saperlo? D.: Per darmi speranza. M.: Anche un simile desiderio è un ostacolo. Il Sé c’è sempre, non c’è nulla fuori dal Sé. Siate il Sé, e desideri e dubbi spariranno. Il Sé è il Testimone negli stati di veglia, sogno e sonno profondo. Questi tre stati appartengono all’ego. Il Sé trascende l’ego. Non esistete forse nel sonno? Sapete di stare dormendo e Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sul testimone

Tu sei il Sé, nient'altro che il Sé. Qualsiasi altra cosa è pura immaginazione. Perciò SII IL SÉ QUI E ORA. Non c'è bisogno di scappare in una foresta o rinchiudersi in una stanza. Continua a svolgere le tue attività essenziali, ma liberati dall’associazione con l’io agente [con il credere di esser tu a fare le cose]. Il Sé è il Testimone, tu sei Quello. Continua a leggere →

la mente dev’essere vigile

Sri Ramana Maharshi – Discorso 223 – Perché la mente non s’immerge nel Cuore [Sé] durante la meditazione? M. – Un corpo che galleggia non affonda facilmente nell’acqua a meno che non lo si forzi. Il controllo del respiro rende la mente tranquilla. Anche quando è in pace, la mente dev’essere vigile e la meditazione deve continuare senza sosta. Allora s’immerge nel Cuore. Com’è possibile caricare di pesi un corpo che galleggia e farlo affondare, allo stesso modo la Continua a leggere →

su samadhi e trance

Chi è pronto e comprende questo Discorso, ha la realizzazione a portata di mano. Ma è troppo semplice perché la mente, piena di spinte, possa accettarlo Dal Discorso 317 di Sri Ramana Maharshi. Le note tra parentesi quadre sono mie. *    *    * M. – Visioni e correnti di pensiero si hanno a seconda dello stato d’animo. Dipendono dalle persone e non dalla Presenza Universale; e poi non hanno alcuna importanza. Quel che conta è la pace della mente. D. – La pace della mente Continua a leggere →

l’insegnamento più bello di Sri Ramana Maharshi

Viene dai diario in tamil di M. G. Shanmugam, uno dei primi devoti di Sri Ramana Maharshi. Io lo trovo così perfetto, sintetico e chiaro. C’è tutto ciò che bisogna sapere per praticare Atma Vichara (l’autoindagine) e Atma Nishta (il dimorare nel Sé. Una grande risorsa per i sadhaka sulla via dell’Advaita Vedanta. * * * Durante i miei ventiquattro anni di relazione personale con Bhagavan ho notato che raramente predicava in modo elaborato. Dava suggerimenti che i ferventi ricercatori Continua a leggere →

può l’occhio vedere sé stesso?

Bhagavan Sri Ramana Maharshi: — Può l’occhio vedere sé stesso? Il dottor Syed: — Naturalmente no. Può vedere ogni altra cosa, ma non sé stesso. Sri Bhagavan: — Ma se volesse vedere sé stesso? Il dottor Syed fece una pausa e poi disse: — Può farlo solo se riflesso in uno specchio. Sri Bhagavan colse la risposta e commentò: — È così. La creazione è lo specchio dell’occhio affinché veda sé stesso. A questo punto domandai a Sri Bhagavan se con parola inglese ‘eye’ Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi, dal discorso 349

[…] by unswerving vigilant constancy in the Self, ceaseless like the unbroken filamentary flow of oil, is generated the natural or changeless trance or nirvikalpa samadhi, which readily and spontaneously yields that direct, immediate, unobstructed and universal perception of Brahman, which is at once Knowledge and Experience and which transcends time and space. […] dalla vigile perseveranza senza vacillamenti nel Sé, incessante come il flusso ininterrotto di un filo d’olio, viene generata Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sulla sofferenza

Discorso 633. Un visitatore di Dindigul disse: “Soffro nella mente e nel corpo. Dal giorno in cui sono nato non sono mai stato felice. Ho saputo che anche mia madre ha sofferto dal momento in cui mi ha concepito. Perché devo soffrire così? In questa vita non ho peccato. È forse dovuto ai peccati delle vite passate?”. M. – Se non vi fosse sollievo alla sofferenza, chi cercherebbe la felicità? Se la sofferenza fosse lo stato naturale, come potrebbe sorgere il desiderio d’essere felici? Continua a leggere →

il nodo della mente

La questione è che quando l’aspirante inizia una sadhana, la fa sentendosi il titolare anche della pratica spirituale. Allora tu gli dici “poniti come testimone neutrale” e lui lo fa, ma col punto di vista di stare facendo qualcosa per se stesso, e ciò riduce il potere di qualsiasi pratica al 30%. Comunque va avanti… e quando è maturo ad abbandonare la mente – che è sovraordinata al corpo e quindi lo include – allora egli diventa uno strumento nella mai di Dio. Con tale stato d’animo Continua a leggere →