la fiducia in Dio: la chiave ultima per la liberazione definitiva

Il Brahman è un terremoto di beatitudine, Ramana lo sottolinea di continuo. È vero, dopo un anno e mezzo o due si riassorbe nel Sé e rimane come Pace eterna, ma al momento questo non ci interessa. Alcuni aspiranti non hanno tutta questa beatitudine, entrano in uno stato unitivo, godono di quella tranquillità… ma non basta! Penso a quel mio allievo che dopo 8 anni di pratica dell’advaita vedanta è caduto verticalmente dalla via. Rifletto: “Questi aspiranti non mantengono la realizzazione. Continua a leggere →

Sei sempre nel Brahman, non te ne accorgi perché pensi di appartenere al mondo. Un’abitudine da perdere.

Il liberato è sempre nel cielo del Brahman. Nel Brahman non c’è niente da pensare. Il liberato però ha anche pensieri relativi alla vita della sua persona nel mondo: “devo pagare la bolletta”, “giovedì ho appuntamento con l’oculista” ecc. Il liberato segue questi movimenti senza esserne identificato, perciò non si sente l’autore di queste azioni. Per lui sono movimenti divini e li accetta come tali. Potreste anche dire che sono lo srotolarsi del karma; va bene, ma chi ha creato Continua a leggere →

dimora nel Brahman fino ad essere tu stesso il Brahman

Ti siedi, chiudi gli occhi, ignori i pensieri e porti l’attenzione alla Coscienza che vi sta dietro. Se è coscienza di questo e di quello, si tratta di coscienza coinvolta con gli oggetti impermanenti, siano essi fisici o mentali. Questa coscienza è quindi mutevole ed è chiamata coscienza relativa. Finché incontri il mutevole quello non sei tu; devi risalire alla Pura Coscienza, che è prima della coscienza relativa. L’aggettivo ‘puro’ significa che c’è solo quello. Acqua pura Continua a leggere →

il passepartout per il samadhi

Quando sei di fronte al Brahman, hai veramente poca mente. Pochissima comprensione relativa, coscienza quasi indifferenziata. Però rimani lì sospeso e non ti unisci al Brahman. “Perché non mi fondo? Cosa succede?”. Manca l’Amore puro, l’Amore divino; solo quello ti porta a fonderti col Divino. Te ne ricordi, lo recuperi: “Dio meraviglioso!”, e sei fuso in Dio. A quelli di tendenza Bhakta non manca l’Amore divino. Chi non è di tendenza bhakta lo deve coltivare, e se ne deve ricordare Continua a leggere →

io non sono mai nato

Io non sono mai nato Né sono mai stato coinvolto in qualche azione Sono la pura coscienza che è talmente placida che nemmeno sa di Sé Da dove dovrebbe derivarle la spinta, l’idea, lo sforzo per l’azione di conoscersi? È e basta! Né ciò si può dire ignoranza che è qualcosa che esiste solo nella mente. In tale luce, la realizzazione è un evento che segna la fine dell’illusione Cioè la fine dell’identificarsi con gli oggetti del mondo. Una volta che tale risveglio è avvenuto Esso Continua a leggere →

samadhi ininterrotto

“Il pensiero io è la radice della mente ed è la sorgente di tutta l’illusione”. Ora sento viva questa verità, la comprendo, la incorporo. Fino a qualche giorno fa la intuivo, esisteva e poi scompariva e il pensiero io tornava a spadroneggiare. C’era ancora un io che possedeva e tentava di padroneggiare questa Verità. Ora c’è solo la Verità. Quell’io, adesso non lo trovo! Osservo che la mente tenta di riproporlo, ma non si aggancia, è solo un concetto privo di realtà, privo Continua a leggere →

se non traslochi dall’essere abitante del mondo al Brahman senza mondo, non c’è stata nessuna liberazione

Stare nel tuo stato senza mente, il Brahman, deve diventare il tuo stato naturale. In effetti ‘è’ lo stato naturale. Metti il coperchio sulla pentola dei pensieri e lascia che la mente marini nel Brahman. Se non traslochi dall’essere abitante del mondo al Brahman senza mondo, non vi è stata nessuna Liberazione. Non dev’esserci l’idea del mondo: QUESTA È LA LIBERAZIONE! Se c’è l’idea del mondo quello non è il Brahman. Poi fuori dall’assorbimento il mondo ricompare, ma tu Continua a leggere →

due limiti di visione

— Ieri hai espresso due limiti di visione che vorrei farti notare. Riferendoti all’Abbandono al Brahman hai detto: “Stamattina è andata meno bene che ieri”. Questa pratica ti conduce all’indifferenziazione: a esperire che tutto è Brahman. Lo stato di estasi e amore ti deriva da questo, non dall’avere uno stato piacevole temporaneo. Hai confusione? È Brahman. Hai Chiarezza? È Brahman. Ti senti incapace? È Brahman. Senti di avere grande padronanza? È Brahman ecc. È questo che Continua a leggere →

l’abbandono al Brahman – note di Soham

• Se non si è raggiunto il Brahman, anche il savikalpa samadhi è mente. Se invece lo si è raggiunto, una volta vi saranno gli oggetti e l’altra no, comunque è sempre, in ogni caso Brahman. • Il Brahman è la vera realizzazione, tutto il resto sono chiacchiere, cioè MENTE! Le dispute tra essere o non essere, esistenza o non esistenza sono per gli ignoranti. Senza il Brahman è tutto mente. Però c’è la mente affine al Brahman che ti conduce a vederlo, e la mente piena di falsi concetti Continua a leggere →

lo stato di vacuità è stato il pomo della discordia di tutte le filosofie

Dice Sri Ramana Maharshi nel discorso 500: “Lo stato di vacuità è stato il pomo della discordia di tutte le filosofie”. Perché è così? Perché le parole ‘vuoto’ e ‘nulla’, usate quando si è vicini alla coscienza del Brahman, hanno un significato diverso dall’uso che se ne fa nel linguaggio comune. Nel linguaggio comune esse indicano mancanza, nella coscienza di Brahman indicano Purezza, vale a dire l’assenza di contenuti, di sovrapposizioni, di modificazioni mentali, Continua a leggere →