brahmacharya vuol dire vivere in Brahman

Sri Ramana Maharshi, discorso 17, seconda parte D. - È necessaria la castità (brahmacharya) per la realizzazione del Sé? M. - Brahmacharya vuol dire ‘vivere in Brahman’. Non ha alcun rapporto con la castità come la si intende comunemente. Un vero brahmachari, cioè uno che vive in Brahman, trova beatitudine in Brahman, che è lo stesso Sé. Perché dunque dovrebbe cercare altre fonti di felicità? In effetti, l’uscita dal Sé è la causa di ogni infelicità. D. - La castità è una Continua a leggere →

tutto è indistintamente God Beautiful!

— Maestro, ieri ho sperimentato ancora il savikalpa samadhi. Stavo vedendo un vecchio video sullo smartphone e sono stato catapultato un una dimensione ricca di colori e stati interiori di beatitudine. Poi la mente ha collegato questa esperienza a vecchi vissuti e il samadhi si è interrotto, perché ho pensato che l’esperienza contenesse delle vasana da purificare. Devo ancora migliorare l’abbandono. C’è una dimensione infinita e stupenda nel Sé. — Amato, se vuoi realizzare il sahaja Continua a leggere →

l’evoluzione della relazione duale

L’evoluzione della relazione duale consiste nel tramutarsi in samadhi, lo stato unitivo. Il primo tipo di samadhi è il savikalpa, dove senti di essere Uno con ogni altra cosa nell’essenza, ma compare ancora l’apparenza della forma. Per esempio, guardo un albero e sento che io e l’albero siamo Uno. Poiché l’apparenza è mente, viene detto che nel savikalpa c’è ancora mente. Sri Patanjali negli ‘Aforismi sullo Yoga’ lo chiama sabija samadhi. In sanscrito ‘sa’ vuol dire ‘con’ Continua a leggere →

nirvikalpa, cioè no mind

IL PESO DELLA MENTE SCHIACCIA L’ESSERE! Ma cosa può mai cancellare Maya alla radice: la cancellazione della conoscenza relativa! Ciò avviene naturalmente nel sonno profondo consapevole, nel nirvikalpa, in turiyatita, nel nirvana, che sono tutti sinonimi che indicano lo stesso stato di coscienza. Nel savikalpa samadhi c’è la mente unitiva, ma nel nirvikalpa non c’è mente! È il nirvikalpa che mostra all’aspirante la vera Liberazione e la strada per conseguirla. È nel nirvikalpa Continua a leggere →

il nulla e la corda che tiene legato il secchio caduto nel pozzo

Su uno dei testi dedicati a Nisargadatta vi è un passo interessante. Una giovane racconta di aver preso parte a un ritiro spirituale ed aver scoperto che ‘Non Esiste Nulla’. “Sì” dice Nisargadatta, “E allora?”. “Cosa devo fare adesso?”. “Hai scoperto che non esiste nulla, ma ci sei ancora tu”, conclude Nisargadatta. Non voglio mettermi a confronto con Nisargadatta, non ne sono degno, ma io non avrei risposto così. Avrei detto: “Hai scoperto che non esiste nulla, ma non Continua a leggere →

come distinguere il vero io dal pensiero-io?

Se state guardando l’io come si guarda un oggetto, quello è il falso io, è l’ego. Quando contattate il vero Io sentite subito di essere toccati nel vivo, nel vostro intimo più profondo, perché avete toccato la ‘Vita’ della vostra forma. Potreste essere tentati di dargli il vostro nome personale, ma non è quello. Guardate bene: è un Io universale. Allora vi renderete conto che non state guardando un oggetto; ciò che sta avvenendo è che il vero Io è auto-consapevole di se stesso. A Continua a leggere →

il sonno desto prelude il nirvikalpa

Si dice che il sonno desto sia un mezzo samadhi, ma in verità non ha niente a che fare col savikalpa samadhi. Quest’ultimo, includendo l’esperienza del mondo, è più vicino allo stato di veglia e di sogno, anche se si tratta di uno stato non duale. Il sonno desto invece è un’anticipazione del nirvikalpa samadhi. Nel sonno desto viene meno, in una certa misura, il contatto con la realtà relativa. Essa però non viene sostituita dall’esperienza del savikalpa, ma da una più intensa introversione Continua a leggere →

un centro permanente e immutabile

— Carissimo Sergio, da un paio di giorni, in meditazione e non solo, sta capitando qualcosa di bellissimo, ho una bellissima ‘sensazione’ di perdita di centro. Tutto è nato, quando mi sono reso conto che la pratica del testimone lasciava un osservatore, un ego che guarda, ed allora ho lasciato andare anche quello, senza più paura. Da allora in meditazione, ma anche all'improvviso durante la giornata, sento questa bellissima perdita di un centro, tutto accade automaticamente, senza alcuna Continua a leggere →

un preludio al samadhi

A chi lavora con me insegno il Metodo Silva; una volta appreso si è in grado di entrare in alfa in 3 secondi. Se lo si usa per fare miracoli o viaggi astrali ci si porta dietro anche un bell’ego; ma se si va solo nel rilassamento consapevole, diviene un abbandono oggettivo, una diminuzione di ego e separazione: a tutti gli effetti un sonno sveglio. Allora quell’apprendimento diventa un preludio per il samadhi. Io suggerivo loro di mettere una bella musica meditativa, di entrare in alfa e Continua a leggere →

un samadhi di base su cui hanno luogo specifiche esperienze temporanee di assorbimento

Da un lato si dice che la realizzazione e il samadhi sono la stessa cosa, dall’altro che non bisogna identificare la realizzazione con le esperienze del samadhi. Che cosa significa? Con la realizzazione ha luogo un samadhi di base. Ci si sente la pura Coscienza (o Essere ecc.) non dissimile dalle altre forme e dalle situazioni che sono anch’esse pura Coscienza. Si osserva disidentificati il proprio corpo agire. Se compaiono emozioni alterate (come a volte accadeva a Nisargadatta) non ci si Continua a leggere →