quell’occhio che vede l’occhio della mente

Sri Ramana Maharshi, dal Discorso 589 D.: Come dobbiamo procedere? M.: Sbarazzatevi del non-Sé, solo questo. D.: Sembra facile ora, ma dopo si dimentica tutto. M.: La vostra dimenticanza implica la conoscenza, perché sapete di aver dimenticato; altrimenti come potreste parlare di dimenticare? Quindi anche l’oblio non è altro che Chit-akasha (lo spazio della Coscienza). D.: Come mai non mi è chiaro? M.: Chit è conoscenza pura e semplice. La mente nasce da esso, ed è fatta di Continua a leggere →

cosa vuol dire abbandonarsi al Sé?

Abbandonarsi al Sé, che al sentire si presenta come pura Coscienza o puro Essere, significa accettare che il mondo è un sogno. Il che vuol dire: abbandonare tutte le vasana (spinte della mente). Ma potete farlo solo con l’abbandono, perché solo l’amore può dissolvere l’ego. Col nichilismo non vi riuscirà. Se non mollate il mondo, non sarete in grado di immergervi nel Sé, né ovviamente di conoscerne la Beatitudine. Sarete tirati indietro dall’attaccamento, dalla paura di morire o Continua a leggere →

la Pura Coscienza si trova dentro

La Pura Coscienza si trova dentro. È la Testimonianza neutra, non coinvolta, sempre presente. È anche Puro Essere, perché sul piano dell’Assoluto coscienza ed essere sono sinonimi. Essa è il vero Sé. Dovete mantenere l’attenzione sulla Pura Coscienza che è la radice di tutto. Questa è l’introversione. Poi dovete diventare Uno con la Pura Coscienza finché questo samadhi diventa naturale e senza sforzo (sahaja samadhi). Questa è la pratica del samadhi che conduce alla Liberazione. Essere Continua a leggere →

l’unica cosa che c’è da fare è rivolgere l’attenzione all’io e mantenerla lì

L’unica cosa viva e reale che c’è è l’Io. L’Io unisce in sé puro Essere e pura Coscienza, ed è immateriale, privo di forma ed eterno. Perciò, per uscire dall’illusione e realizzare la propria vera identità, l’unica cosa che c’è da fare è rivolgere l’attenzione all’Io e mantenerla lì, senza decadere ritornando a dar credito all’illusione. Allora il mondo illusorio scomparirà e sarete inondati da incommensurabile Beatitudine. Vi sarete riabilitati come Divino: FINE DEL Continua a leggere →

sul sonno sveglio e i quattro tipi di jnani

Questo Essere immutabile e sempiterno. Non fa parte del mondo. Quando la coscienza lo nota, il corpo e la mente (che sono del mondo) si addormentano e la coscienza resta sul Puro Essere. Questo è il sonno sveglio. Se la coscienza si fonde col Puro Essere, invece che solo osservarlo, allora si ha il samadhi – per questo si dice che il sonno sveglio è un semi-samadhi. Il sonno sveglio è lo stato principale del Brahmavidvara, mentre per il Brahmavidvariya è il samadhi. Quando la mente Continua a leggere →

il giusto equilibrio nell’insegnamento

L’insegnamento sulla Liberazione in sé è semplice: “Lo senti l’Essere? Non l’essere legato al corpo e a un pacchetto di caratteristiche mentali che ritieni essere tu, ma il Puro Essere. Quello sei tu. Non è mai nato, né muore, non va da nessuna parte, non si evolve, è sempre ed è immutabile”. Tutto qui. Ma molti non sono nemmeno in grado di sentire quest’Essere. Sentono l’essere personale, legato a tutte le sue identificazioni nel sogno del mondo fenomenico. Ecco che Continua a leggere →

in questo oceano, essenza di beatitudine, la mia mente si è sciolta come un chicco di grandine nel mare

Adi Shankara Vivekachudamani (Il grande gioiello della discriminazione) 478. Questa è la conclusione ultima del Vedanta: il jiva [l’anime individuale] e l’intero universo non sono altro che Brahman. Liberazione significa essere stabilizzati nel Brahman, esistenza indivisibile; d’altra parte la Shruti dichiara che Brahman è Uno-senza-secondo. […] 480. Dopo aver contemplato per un certo tempo l’assoluto Brahman [come Pura Coscienza o Puro Essere], e ancora permeato dalla beatitudine Continua a leggere →

la realizzazione è semplice

Individuate l’Essere universale, eterno, immutabile, che non conosce cambiamenti, che non ha spinte né ha azione. Non c’è bisogno che andiate a un ritiro per trovarlo; tutti sanno di esistere. L’Esistenza impersonale è già consapevole negli esseri umani, mentre è nell’incoscienza del sonno profondo nei minerali, e nella semi-coscienza del sogno negli animali. Quindi individuate l’Essere universale, ripulitelo dalle sovrapposizioni dell’io personale e avete l’Essere universale, Continua a leggere →

lo sforzo per creare un’abitudine

Un aspirante che pratica l’autoindagine, prima o poi ha l’esperienza di essere pura Coscienza o puro Essere. Egli vede che i suoi stati d’animo cambiano di continuo, ma che il puro Essere – o il sostrato della Coscienza testimoniale – è sempre presente e immutabile in ogni momento e circostanza. Ma come trasferire la propria identità dall’io personale al puro Essere-Coscienza? Non bastano conoscenza e comprensione, ci vuole l’abitudine. Innanzitutto vediamo come si forma e Continua a leggere →