tu sei turiya – 2

Caro Sergio, sono così commossa dalle tue parole di stamattina! Da qualche tempo è così presente questo lasciare in primo piano ciò che c’è. Ed è totale, onnicomprensiva... È. Riesco a vedere in modo distaccato quando mi sposto nell’identificazione con le cose che accadono, per poi tornare in me: di solito è un movimento dolce, come le onde di un mare calmo, quasi un cullare. Quando ritorno in me, anche se l’identificazione è stata forte, sia fisicamente che emotivamente, poi Continua a leggere →

tu sei turiya

— Dentro la meditazione di poco fa: mi accorgo che non ci può essere distrazione se concepisco che tutto ciò che appare alla mia attenzione nasce e ricade nel substrato che Io Sono. Tutto nasce e muore nello sfondo aformale che io sono. Suoni, pensieri, ricordi, corpo, respiro, immagini, sono solo espressione momentanea formatesi nello sfondo illimitato che tutto, ma proprio tutto contiene e di cui io so perché Io Sono Quello. Niente è lontano, niente è separato da me, tutto riposa nell’Uno. Continua a leggere →

coltiva la devozione

Carissimo, coltiva la devozione. Individua un Maestro Perfetto e rivolgi a Lui la tua devozione. Se i maestri che individui sono più d’uno, va bene. Se in te non è ancora albeggiata la devozione, è sufficiente che consideri quanto pura e intensa sia l’esperienza di quel Maestro; questo terrà aperta la strada. È tutto Dio. La realizzazione è uno stato di continua devozione. Non vi è nessun accadimento che non sia espressione dell’Amore di Dio, anche se agli occhi della mente può apparire Continua a leggere →

il Sé e l’amore

Il Sé è tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto… Manifesto, immanifesto, trascendente, immanente… Se voi avete delle aree di avversione, non appena queste affiorano, interrompono la continuità della vostra identità col Sé. Perciò l’instabilità nel Sé è solo dovuta a un amore ancora incompleto. Quanto più siete amorevoli e benevoli verso tutto, tanto più vi stabilirete nel Sé. Continua a leggere →

Samadhi 3. Ovvero, non siete il samadhi, siete il Sé

L’Ashtavakra Samhita dice: “Nel pensare a ciò che non può essere pensato si deve pur evocare una qualche forma di pensiero. Perciò, anche quest’ultima modalità di pensiero rimanente dev’essere abbandonata, per stare nella verità in cui dimoro” (12.7). Il Capitolo 12 dell’Ashtavakra Gita o Samhita è proprio quello che spiega come rimanere stabili nel Sé. Quando si inizia a pensare all’impensabile (il samadhi), la mente rimane in uno stato di nulla accompagnato da pace e beatitudine. Continua a leggere →

sul sogno e il sonno profondo

— Salve, spero di non disturbare con un paio di domande che riguardano lo stato di sogno. Se chiedessi al mio mentore mi direbbe di lasciare perdere e di focalizzarmi sulla veglia, perché non ha senso essere Dio mentre si dorme e rimanere tonti da svegli. Sottoscrivo, ma al tempo stesso resta una certa curiosità, un fascino che mi porto appresso dall’adolescenza, quando ero appassionato a gente come Castaneda. — Tu sei Dio mentre sogni, sei sveglio e in qualsiasi altro stato. Dunque perché Continua a leggere →

samadhi 2

— Caro Sergio, in questi giorni l’autoindagine mi riesce bene. Non ho distrazioni, non bado a passato e futuro mentre mi accingo a meditare. Entro quasi subito nella presenza e non ci sono desideri, il tutto è solo tranquillità. Tutto ciò toglie le tensioni del chiacchierio mentale. Non guardo più l’orologio per vedere se la sessione è finita. Mi sorprende tanto il fatto che in pochi minuti entro in concentrazione! — Non è concentrazione, hai conquistato Dhyana, la meditazione o Continua a leggere →

samadhi 1

Nell’esperienza del samadhi sei totalmente perfetto, in pace e felice. Ma quando comprendi che la Felicità è la tua vera natura, realizzi che sei tu stesso il soggetto del samadhi. Con tale comprensione scompare il desiderio per il samadhi, e anche se il samadhi potrebbe ancora sopraggiungere occasionalmente come una cosa normale, non sarai più così attratto dalla samadhi. Continua a leggere →

perché una persona è permalosa?

Perché una persona è permalosa? Perché si disistima. Se la disistima è dovuta a fattori di apprendimento (come si è stati allevati), allora è sufficiente osservare la disistima e le reazioni permalose. Se invece la disistima è dovuta al sentirsi in colpa per azioni e comportamenti di non amore, all’osservazione bisogna aggiungere i seguenti 4 punti: 1. far emergere il senso di colpa che spesso è inconscio; 2. fare pratiche di purificazione come quelle di Lester Levenson – Continua a leggere →

lo stato onirico durante la meditazione

Quando l’aspirante in meditazione entra in uno stato onirico pur rimanendo sveglio, è il momento propizio per vedere che tutte le immagini mentali e sensazioni che lo portano a sentirsi un corpo illusorio, una persona illusoria collocata in un mondo illusorio (il karma umano) non sono lui, lui ne è indipendente. Durante più esperienze di questo tipo, vedrà bene che non è il corpo e la mente. Questo ovviamente avviene quando la mente è stata già abbastanza purificata, altrimenti il sogno Continua a leggere →