ciò che succede nel passaggio tra il vedere il Sé ed essere il Sé

Sri Atmananda è un maestro del cosiddetto ‘ragionamento superiore’. È capace di portarti a vedere il Sé attraverso l’analisi discriminativa. ‘Vedere il Sé’ è un livello superiore al testimone. Io non sono abituato a questo approccio e alcuni passi di Atma Darshana e Nirvritti mi facevano strabuzzare gli occhi… Ma non importa. Non devi riuscire a ‘vedere’ il Sé attraverso tutti i possibili percorsi del ‘ragionamento superiore’ – a meno che non sei destinato ad insegnare. Continua a leggere →

248. Come pensare all’Assoluto?

A rigor di termini è impossibile farlo. Ai sadhaka spirituali viene spesso richiesto di pensare all’Assoluto. L’Assoluto è chiaramente al di là di ogni pensiero, perciò è impossibile pensarlo direttamente. Non c’è nemmeno bisogno di questo tipo di pensiero perché tu sei sempre quello. Per poter pensare all’Assoluto in qualche modo devi oggettivarlo. Hai solo bisogno di separare te stesso da tutto ciò che è non-atma [non-Sé]. Quando ciò è fatto, la tua vera natura risplenderà Continua a leggere →

encomi dal dipartimento di polizia

Anche se aveva pochissimo tempo per preparare a casa il suo lavoro del dipartimento di polizia, quest’ultimo non ne venne mai inficiato, tanto che l’amministrazione di polizia gli tributò calorosi riconoscimenti per il suo ruolo esemplare di ispettore procuratore, anche durante il periodo della sua intensissima sadhana – Sri Atmananda dormiva solo 4 ore e si svegliava alle 3 di notte per la pratica spirituale, in più a volte la moglie lo doveva lavare e nutrire perché era in stati di trascendenza Continua a leggere →

l’investimento affettivo

Una persona centra veramente Dio se capisce profondamente che il mondo (in quanto molteplicità differenziata e separata) non esiste. Solo in tal modo l’investimento affettivo sull’illusione può cessare e finalmente convergere sul vero IO. Ciò non significa affatto che si è più capaci di operare nel mondo duale. Fisicamente si compiono le azioni necessarie ma interiormente vengono abbandonate a Dio, comprendendo che sono un sogno. In questo modo non si è più coinvolti affettivamente Continua a leggere →

lo stato naturale

Nella dualità si sperimenta l’io-ego in quanto conoscitore e controllore, e si sperimenta la conoscenza come prodotto (oggetto) del conoscitore. Nella non-dualità, nel samadhi, Invece c’è solo la conoscenza/coscienza e nessun conoscitore; essa si auto-conosce, è auto-consapevole, per questo viene detta auto-luminosa. Ma è abbastanza diversa dalla conoscenza duale… Nella non-dualità non c’è il conoscitore e nessuno che controlla e monitora interrogandosi: cos’è questo e cos’è Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi, discorso 406

Vi invito a leggere il discorso 406 di Sri Ramana Maharshi. Mostra come Bhagavan usi abilmente il ‘ragionamento superiore’ e sostenga l’importanza di una ‘forte convinzione’ che renda stabile la permanenza nel Sé al di là degli stati transitori della mente. Ve ne do un breve estratto: D. – La perdita della coscienza del corpo e un requisite indispensabile per il sahaja samadhi? M. – Cos’e la coscienza del corpo? Analizzatela. Ci dev’essere un corpo e una coscienza limitata Continua a leggere →

Gestalt

‘Gestalt’ è una parola tedesca che significa ‘forma’. È anche il nome di una scuola psicologica che all’inizio del ’900 elaborò una teoria sulla percezione. In pratica la Gestalt dice che il riconoscimento della forma non avviene al livello della percezione sensoriale ma al livello della mente (lo dico a parole mie perché sia più facile ciò che voglio spiegare dopo). Al livello sensoriale si percepiscono unità elementari separate – macchie, linee, punti… – che vengono poi Continua a leggere →

la conoscenza e il suo oggetto

Riguardo all’esercizio che ho proposto – chiamiamolo per capirci “la Conoscenza il suo oggetto” – vi sono due modi di praticarlo: come pulizia mentale e come pratica per la liberazione. Nel primo caso lo scopo è dissolvere l’oggetto mentale indesiderato. Nel secondo caso lo scopo è radicarsi nella Conoscenza, che come abbiamo detto è un sinonimo si Coscienza. In quest’ultimo caso non è necessario insistere fino alla scomparsa total dell’oggetto, è sufficiente che sbiadisca. Continua a leggere →

l’uomo ignorante e il saggio

Sri Atmananda – Atma Nirvritti, sezione 6 Questa sezione è molto importante e va compensa bene. La Realizzazione è un’esperienza o una comprensione? La Realizzazione è una comprensione profondissimamente radicata che diventa indipendente dallo stato di coscienza in cui si è. Non è un’esperienza che diventa stabile, come molti credono. Una tale comprensione, però, è così potente da determinare lo ‘spostamento stabile della propria identità’ dalla persona alla pura Coscienza. Una Continua a leggere →