due visioni dell’evoluzione spirituale a confronto

Shivananda: — In alcuni momenti ho ancora bisogno di sforzo ma se attribuisco a me questo sforzo, cado in inganno. Questo sforzo è Suo. Se lascio o dono questo sforzo al Sé sento che si genera un’autocombustione ❤️🙏 Soham: — Amata, questa è la corretta visione non-duale! Finché c’è il punto di vista egoico, tu come individuo separato compi lo sforzo, ma questo sforzo è separato dal Sé? Niente è separato dal Sé. Perciò tu sei il Sé, lo sforzo è il Sé, Continua a leggere →

248. Come pensare all’Assoluto?

A rigor di termini è impossibile farlo. Ai sadhaka spirituali viene spesso richiesto di pensare all’Assoluto. L’Assoluto è chiaramente al di là di ogni pensiero, perciò è impossibile pensarlo direttamente. Non c’è nemmeno bisogno di questo tipo di pensiero perché tu sei sempre quello. Per poter pensare all’Assoluto in qualche modo devi oggettivarlo. Hai solo bisogno di separare te stesso da tutto ciò che è non-atma [non-Sé]. Quando ciò è fatto, la tua vera natura risplenderà Continua a leggere →

essere l’Assoluto

Cosa ti impedisce di essere l’Assoluto?

‘Penso di avere un corpo’
‘Penso di non esserne all’altezza’
‘Penso di non poterlo sperimentare’…

Lasciati attraversare da tutte le ‘scuse’ che il pensiero inventa.
Puoi vedere che è solo pensiero, volatile, virtuale?

Installati nello sfondo silenzioso e sii l’Assoluto.

Marco Mineo

 

Amore

L’unica cosa che fa esistere il sogno cosmico, maya, è l’amore. Quel moto che sconquassa l’immota implosione dell’Assoluto e fa partorire da lui il creato è Amore. In quella implosione compare un moto, è la considerazione che ‘È così bello’, e la voglia di amarsi-amarlo. Posso indifferentemente dire: “Io ho creato te, per amarti” o “Io ho creato te, per amare ME (attraverso te)”. Poi l’Assoluto, non essendo consapevole di Sé, resta intrappolato nella sua stesa creazione. Continua a leggere →

Alcuni livelli di realizzazione

Al primo livello di realizzazione non c’è più un io, c’è un testimoniare asoggettuale il film di maya – avrete sicuramente ascoltato testimonianze del genere da praticanti avanzati del buddismo zen –, e tale stato diventa gradualmente omogeneo sia nella veglia che nel sogno. Il processo di ritorno all’Assoluto non si ferma qui. In armonia col diminuire delle responsabilità sociali, l’introversione aumenta e si entra nel samadhi, lo stato unitivo, consapevoli solo dell’Essere-Coscienza. Continua a leggere →

Dall’Assoluto alla manifestazione, andata e ritorno

Nella discesa virtuale che porta il Parabrahman, l’Assoluto, a diventare manifestazione, Questi, da uno stato in cui non sa di essere (turiyatita), passa a uno stato in cui sa che è (turiya). Questo stato è Brahman nirguna, l’Essere senza attributi né forma, solo Essere. Al gradino inferiore troviamo Brahman saguna (con qualità) che incarna la concezione del ‘Dio causa’ della nostra religione, il Logos, la ‘parola’ di Dio (intenzione), che crea, sostiene e controlla manifestazione. Continua a leggere →

Il Vuoto/Nulla

Secondo la mia esperienza e gli studi che ho fatto, quando l’implosione dello stato unitario dell’Assoluto viene sconquassata, concettualmente la prima impressione è di spazio, ma al sentire questo spazio è vuoto/nulla, e l’Assoluto si identifica con esso. Poiché è l’impressione più ancestrale e poiché è antitetica al ‘tutto’ che viene identificato da ricercatore spirituale come maya, quando questi contatta il vuoto/nulla pensa di essere tornato a casa. È anche di facile fruizione, Continua a leggere →

O sei Dio, o sei nell’illusione

— Ecco le mie impressioni ad oggi: L’impressione di una nuova nascita si sta consolidando. Sto avendo sempre più consapevolezza della mia natura Divina: che non sono veramente … [scrive il suo nome anagrafico], e che questa è solo un guscio. Questa consapevolezza fa apparire tutto diverso. Sto guardando tutto con altri occhi. Sento come un frullatore nel cervello che deve assestare tutto il nuovo e eliminare le vecchie credenze. — Va bene, ma io ho l’impressione che presti troppa Continua a leggere →