inno in lode all’Io-Io

Perché Sri Ramana chiama il Sé: ‘Io-Io’? Perché ‘Io-Io’ sta a indicare la realizzazione: ‘Io Sono Io’, senza qualità aggiunte al puro: Essere-Consapevolezza (perché tale è l’Io: Essere-Consapevolezza). ‘Io-Io’ vuol dire anche che non c’è altro, perché il soggetto e l’oggetto ora sono la stessa cosa: è la fine della separazione, è lo stato naturale, il samadhi permanente, è l’Uno senza secondo, la cessazione di Maya. La realizzazione ‘Io Io’ è accompagnata Continua a leggere →

Vademecum per la Liberazione

Sii consapevole che non sei separato dall’esperienza. Tu sei l’Essere Consapevole, immutabile e illimitato; l’esperienza è una proiezione transitoria della tua mente. Rimani assiso nell’Essere Consapevole, immutabile e illimitato, mantieni la mente calma, e sii equanime verso l’esperienza transitoria. Elimina le intenzioni egoiche: Voglio Questo! Non Voglio Quello! Accetta solo le intenzioni neutre, non legate all’ego, che SERVONO le necessità della vita: devo andar a comprare Continua a leggere →

ti segnalo i discorsi 99 e 100

Sergio — Ti segnalo i discorsi di Ramana Maharshi 99 e 100. In particolare il 100! Mukti — Caro Sergio, il discorso 99 è per me più immediato; in particolare la risposta di Sri Ramana: “L’Atman viene realizzato con ‘mruta manas’ (mente morta), vale a dire mente priva di pensieri e rivolta all’interno. Allora la mente vede la propria sorgente e diventa Quello. Non è più un soggetto che percepisce un oggetto. Per discernere gli oggetti è necessaria la luce riflessa della mente Continua a leggere →

sto male, non c’è la faccio a chiamarti

— Sergio scusa, sto male. Ho avuto un problema, non c’è la faccio a chiamarti. — i pensieri vengono dall’esterno tu non sei i pensieri incluso immagini, emozioni, stati ecc. questa bella d’erba famiglia e d’animali non è niente più che un sogno, o incubo. l’Unico che esiste è l’Essere-Consapevolezza che è pace e gioia la cui espressione è Amore devi solo girare la manopola su Off e uscire dal sogno/incubo Continua a leggere →

innamorati dell’io

— Quale consiglio daresti a chi pratica l’autoindagine. — Devi innamorarti dell’IO. Certo all’inizio l’IO si confonde con l’io personale, l’ego, ma scandagliandolo bene si vedrà che l’IO è l’eterno Essere-Consapevolezza in ciascuno di noi, è Ishvara. Poi devi sviluppare una personalità autonoma. Se hai una personalità che dipende dagli altri, nella tua coscienza gli altri saranno in primo piano rispetto all’IO, e tutta la tua attenzione andrà sprecata nell’illusoria Continua a leggere →

esiste solo il Sé e brilla in ciascuno come ‘IO’

Quando, seguendo i dettami dell’autoindagine, portate tutta la vostra attenzione al soggetto ‘IO’, questo è spesso ricoperto da impurità che richiamano all’io personale legato al corpo-mente. Ciò ha fatto sì che molti advaitini abbiano rinunciato a dimorare nell’IO scegliendo l’Essere o la Consapevolezza come soggetto. Voi dovete ignorare quelle impurità dell’io personale. Dovete sapere che il vero IO, chi veemente siete voi, è puro Essere-Consapevolezza: eterno, senza forma, Continua a leggere →

la manifestazione dev’essere riassorbita

Nel sonno desto non c’è mondo. Non vi ricordate che avete un corpo, di problemi di salute, che avete litigato con Gennarino… È come il sonno profondo senza sogni, ma siete consapevoli. C’è solo essere-consapevolezza, nient’altro, niente oggetti. Come relax è da 5 stelle, il top del sahaja samadhi! Ma quello che ho visto è che nella maggioranza dei casi non basta riportare l’attenzione sul soggetto percipiente – Chi vede questo? Chi percepisce quest’altro?... –, è necessario Continua a leggere →

il succo dell’insegnamento

Il succo dell’insegnamento di un vero Maestro, cioè di un maestro che guida alla realizzazione, è far capire al discepolo che tutta la fenomenalità è fumo, aria fritta. Il Puro Essere-Consapevolezza, il Sé, c’è già, e non appena si acquieta il continuo flusso di identificazione con le proiezione della mente (la fenomenalità) appare da sé, così come appare il cielo quando non ci sono nuvole. Questo non vuol dire che il realizzato sia apatico verso gli accadimenti della vita; gioisce Continua a leggere →

stato naturale e presunta esistenza dell’altro

Fin quando resta il ben che minimo concetto dell’esistenza dell’altro, non si potrà essere stabili nello stato naturale. Prima o poi quella falsa idea vi porterà di nuovo fuori nella mente. Quando è definitivamente chiaro, oltre ogni esitazione, che l’unica Realtà è l’Essere-Consapevolezza, non appena sorgono pensieri, questi cadono immediatamente, perché non hanno nulla a cui aderire. Ciò porta a mouna, il silenzio, e al sahaja, lo stato naturale. Ma se sorge ancora qualcosa Continua a leggere →