da qualche giorno sono nel Sé in modo continuo

Shivananda (ieri) — Buongiorno Soham. Questa notte ho sognato qualcuno che mi diceva: “Vuoi partecipare anche tu?”. Sentivo che in alto, sopra, fuori, c’era questo fiume-torrente come un vortice circolare. Ci dovevo entrare dentro. “Si, voglio partecipare. Ma come faccio, non ho i mezzi?” rispondo. Questa persona tira fuori quasi magicamente una specie di canoa-kajak. “È nuovo” mi dice, “Ti accompagno”. Percorro una specie di tunnel. Vedo tante persone sedute in attesa che Continua a leggere →

perché perdi energia combattendo i pensieri?

A. — È un pregiudizio. Penso che pregiudichino il progresso spirituale e allora tento di respingerli concentrandomi sul mio lavoro o ascoltando qualche audiolibro di Advaita. S. — No, devi osservarli, altrimenti non ti molleranno mai. Più li respingi, più ti daranno la caccia. Una volta Yogananda chiese al suo Guru, Sri Yukteswar, di raccontargli un episodio della sua infanzia. “Da piccolo ero un bambino vivace.” disse Yukteswar, “Una volta mia madre, per farmi stare tranquillo, minacciò Continua a leggere →

sono venuto a separare il figlio dal padre

Shivananda — Ieri pomeriggio ho provato tristezza e malinconia. Sono stata a trovare mio marito all’ospedale e poi sono andata al compleanno della mia nipotina. Mi sono chiesta cosa fosse questa tristezza. È sapere che le persone della mia famiglia non sono più come ho sempre pensato, nel senso che per me stanno cambiando identità. Ultimamente, quando mi capitano delle riunioni familiari, mi trattengo di meno, sono meno coinvolta e interessata, a volte non so cosa rispondere alle loro parole Continua a leggere →

ama il prossimo tuo come te stesso

“Ama il prossimo tuo come te stesso”. È un’istruzione semplice, eppure così potente e definitiva. Cosa resta dell’ego di chi ama gli altri come se stesso? Non avrà attenzione da dedicare all’ego. Allora la differenza tra sé e gli altri, cioè l’illusoria dualità, si assottiglia via via talmente che i momenti di samadhi, il naturale stato di unione con tutto, diverranno sempre più frequenti, prolungati e spontanei. “Amare il prossimo come se stesso” è un principi fondamentale Continua a leggere →

il risultato finale del training per dissolvere l’identità con l’io-agente

L. — Praticando il ‘training per dissolvere l’identità con l’io-agente’, ho notato che ogni cosa, ogni azione è sempre vista, osservata. Ricordando alcuni momenti del passato, ho visto che anche quelli erano sempre osservati! S. — Hai visto giusto. Il Sé è sempre presente! È un’abitudine della mente pensare che non c’era e che al suo posto ci fosse solo l’ego. L. — Ho una sensazione sottile, profonda: sorge il sentire che non c’è paura di rinascere, di reincarnarsi, Continua a leggere →

training per dissolvere l’identità con l’io-agente

Pur avendo avuto molte esperienze dirette del Sé, parecchi aspiranti continuano a identificarsi con l’io-agente. Ciò è dovuto all’abitudine! Per anni hanno fatto le stesse azioni in quella modalità, e ora continuano a farle entrando nelle vesti dell’io-agente. Ecco il training per rompere tale indesiderabile inerzia: Ricorda una volta in cui hai compiuto un’azione, o hai manifestato una reazione, identificandoti con l’io-agente. Come potevi fare meglio? Ripetitivo da 1 Continua a leggere →

come una stella che brucia per amore

Non compiere azione senza che sia mossa dall’Amore. Se devi fare qualcosa per dovere, come andare al lavoro, cogli l’occasione per considerarla servizio al Divino. Dai tutto a Dio. Interiormente non tenere niente per te. Resta sempre libero da ogni possesso, incluso il senso di possesso per la tua vita biologica. Devi essere come una stella che brucia per Amore.   Continua a leggere →

la scomparsa dell’illusorio senso di causa-effetto

Dopo la realizzazione del Kevala Nirvikalpa Samadhi1, Jnanananda sognò un grande albero in un prato. Con due dita gigantesche prese quest’albero, lo estrasse delicatamente dal terreno e lo lasciò sospeso nell’aria. L’immagine voleva dire che il Sé (l’albero) non aveva più radici nella mente (la terra). Quando tredici mesi dopo realizzò manonasa2, sognò ancora quell’albero, ma questa volta al posto delle radici c’erano le sue stesse fronde. Voleva dire che il Sé era senza causa. Continua a leggere →

due sogni e tre realizzazioni

Shivananda — Amato Sergio buongiorno. Ti mando gli ultimi due sogni. Nel primo tutte le parti sono me: l’azione del fotografare, la persona fotografata, la domanda e la risposta sono in pratica da me a me. Esclamo: “Sono io!”. “Ma come fa a sapere che sono io?”. Poi vedo una scena. C’è una persona seduta sulla sabbia. Da sotto la persona escono due braccia enormi e lunghe che con una fotocamera scattano una fotografia alla persona seduta e se ne ritornano sotto la sabbia. Allora Continua a leggere →

discrasie sopravvenute a seguito della partenza di Jnanananda per il servizio militare

— Adorato Sergio buongiorno. Questa notte è stata tranquilla e serena. l’unica cosa che ricordo è di aver sognato un vetro e una parete di vetro. Sono ripartita con la meditazione formale e mi è venuta una considerazione che vorrei condividere. Non c’è differenza tra ciò che sono prima, durante o dopo la meditazione. Non posso sfuggire a me stessa: sono sempre quella fiammella che marchia la realtà in qualsiasi posto e a qualunque età della vita. Ho intuito anche ciò che l’amata Continua a leggere →