amore e devozione

La devozione si rivolge al Divino e ai Maestri, l’amore a tutti gli esseri. Io so che non pochi sulla via di jnana (conoscenza) ritengono che l’amore non faccia parte del Sé, che sia un attributo che va e viene. Questo perché quando siamo profondamente assorti, come nel nirvikalpa samadhi o nel sonno profondo, l’amore non appare. Ciò li induce a concludere che l’amore, non essendo permanente, non sia il Sé, poiché l’advaita vedanta insegna che solo ciò che è immutabile e permanente Continua a leggere →

l’amore deve inondare ogni area della coscienza

L’Amore non ha inondato ogni area della tua coscienza? Non sei realizzato. Questa è la via di iti-iti (io sono questo, io sono questo). NULLA È SEPARATO DA ME! Qui la mente muore perché tutto è il Sé, tutto è il Divino. Fine d’ogni questione. Non si tratta di un iti-iti concettuale opposto a neti-neti (non sono questo, non sono questo), si tratta di Samadhi. All’inizio della sadhana si pratica neti-neti per distinguere il Sé dal non Sé – nella via di Ramana Maharshi ciò Continua a leggere →

un’idea che ti possa ispirare

Se hai già eliminato molte false identità dalla tua mente, e la mente è diventata abbastanza calma da permetterti di osservare qualcosa al tuo interno, senza che contemporaneamente appaiono molti altri oggetti mentali che ti distolgono, puoi osservare il Sé attraverso questo esercizio: - Chiudi gli occhi. - Individua una Calma equanime, inalterabile e perenne. - Quello sei tu, il Sé. - Ora elimina dal Sé l’idea che esista il mondo della molteplicità, che è l’illusione. - Adesso Continua a leggere →

la moda degenerata di scambiare il Divino per il nulla

La vacuità delle forme priva di percezione del Divino è nichilismo materialista, non spiritualità. Quel nulla nichilista è l’arida conclusione dell’ego, incapace di sciogliersi nel samadhi dell’Unità di Dio, che è Amore in Sé. Buddha ha parlato di vacuità, di nirvana, ma quanta dolcezza, amore e compassione erano in Lui. Come avrebbero potuto tali sentimenti albergare in un nulla nichilista? Vi spiego come un arido nulla viene scambiato per Dio. Un aspirante con poca bhakti ha un’esperienza Continua a leggere →

shakti nasce dall’amore di Dio verso Sé stesso

— Ogni tanto vivo questo tipo di esperienza: in un certo senso mi accorgo dell’attivarsi dei sensi fisici e del loro ‘essere’ lo stato di veglia. Nello specifico, in alcuni risvegli notturni, i sensi non sono ancora attivi, anche se mi accorgo di questo solo quando tornano attivi, facendomi percepire che prima non c’erano, benché la consapevolezza c’era comunque. — Quando non c’è mente (e i sensi) tu sei ma non sai di essere. Per saperlo deve tornare la mente. È la trance che Continua a leggere →

diventare Uno

Diventare Uno – passatemi il verbo ‘diventare’ – non significa che soggetto e oggetto si fondono insieme come due entità equivalenti; se così fosse, da due cose ne nascerebbe una terza. Diventare Uno significa che il Soggetto supremo, il Sé, l’unica Realtà, riassorbe in sé tutta l’oggettività, la quale è apparente. Perciò, dimorando nel Sé, automaticamente ci si stabilisce nell’Uno senza secondo. Tale chiarezza vi aiuterà quando sarete pronti ad entrare nello stato non duale. Nel Continua a leggere →

Nirvana Shatakam

 Volevo spiegarvi l’origine del Nirvana Shatakam. Dopo che Shankara, bambino di 8 anni, ebbe il permesso dalla madre di diventare un sannyasin (rinunciante)… Conoscete le circostanze in cui Shankara ebbe questo permesso? La madre non voleva concederlo perché era vedova e temeva di non aver nessuno che avrebbe celebrato i riti funebri alla sua morte, in quanto i sannyasin non possono farlo. Una volta andarono al fiume per le abluzioni e Shankara fu afferrato al piede da un coccodrillo Continua a leggere →

una seduta con V.

Ho fatto una seduta con V. con le istruzioni: ‘Immergiti nell’Io, ‘Fonditi con l’Io’. La seduta non stava fluendo bene, allora ho chiesto “Come mai non c’è passione nel fonderti col Vero Io?”. V. c’ha pensato, poi ha detto “È perché la mente mi dice che fin quando c’è un corpo non è possibile la liberazione. Mi appare V. (la sua persona) che deve fare questo e quello e quindi non può essere libero”. “Sai che esiste una corrente di pensiero che lo afferma? Dicono Continua a leggere →

neti-neti, iti-iti e la pratica del “Chi Sono Io?”

Adi Shankara, Upadesha Sahasri, versetto 2.1: “Il Sé non può essere negato poiché è ciò che rimane quando si esclude tutto il resto attraverso la pratica della negazione neti-neti, ‘non sono questo, non sono questo’ (rivolta al non-Sé). Attraverso la pratica dell’affermazione iti-iti, ‘Io sono Questo, Io sono Questo’ (rivolta al Sé), il ricercatore realizza se stesso (cioè realizza l’unità col Sé)”. Soham - Nell’autoindagine secondo l’insegnamento di Sri Ramana Maharshi, Continua a leggere →

gocce di nettare di saggezza

Sri Ramana Maharshi, Discorso 314 [Le note tra parentesi quadre sono di Soham] Nelle risposte di ieri, Sri Bhagavan ha detto che nel sonno profondo il Sé è Pura Coscienza; ha indicato inoltre il Sé presente nella transizione dal sonno alla veglia come ideale per la realizzazione. Ora gli si chiede di spiegare di nuovo lo stesso concetto. M. – Nel sonno profondo il Sé è Pura Coscienza. Nello stadio di transizione tra sonno e veglia si evolve in aham (io) senza idam (quello) [l’Io puro Continua a leggere →