se chiami un oggetto sedia, è una sedia; se lo chiami legno, è legno

Quando la conoscenza oggettiva giunge alla fine, il veggente individuale non sopravvive. In quel momento l’orgoglioso ‘io’ si fonde [nella Realtà]. Come è concettuale l’individuo, così lo è il veggente. Se chiami questa città ‘Bombay’, essa apparirà come Bombay; se la chiami Terra, apparirà come Terra. Tutto dipende dai concetti del veggente. Se chiami un oggetto sedia, è una sedia; se lo chiami legno, è legno. Se chiami il tutto Realtà, allora il tutto è la Realtà. Se Continua a leggere →

il nulla e la corda che tiene legato il secchio caduto nel pozzo

Su uno dei testi dedicati a Nisargadatta vi è un passo interessante. Una giovane racconta di aver preso parte a un ritiro spirituale ed aver scoperto che ‘Non Esiste Nulla’. “Sì” dice Nisargadatta, “E allora?”. “Cosa devo fare adesso?”. “Hai scoperto che non esiste nulla, ma ci sei ancora tu”, conclude Nisargadatta. Non voglio mettermi a confronto con Nisargadatta, non ne sono degno, ma io non avrei risposto così. Avrei detto: “Hai scoperto che non esiste nulla, ma non Continua a leggere →

la liquidazione della mente

Nella fase delle esperienze dirette savikalpa, l’aspirante ha ancora una mente molto strutturata, piena di concetti: questo è buono, questo è sbagliato, ha modelli ideologici di riferimento. Questi concetti, che appaiono piuttosto fissi, creano le sbarre della sua prigione, cioè creano il mondo limitato così come a lui appare: è un corpo fisico, è una persona che ha difetti e abilità, dipende dalla propria storia personale, è il responsabile della proprie azioni ecc. ecc. Proprio per questo Continua a leggere →

nirvikalpa

— Per un breve periodo mi sembra di essere scomparso. Stavo dimorando nell’Essere-Consapevolezza, poi l’Essere-Consapevolezza è rimasto, ma io no. C’era un rumore di sottofondo e basta, solo quello. — Sembra un prodromo di nirvikalpa. Quando eri lì sapevi di essere in samadhi? — Credo che non c’ero più, non sentivo nemmeno il solito io che osserva o che dimora nell'Essere-Consapevolezza. — E come sapevi del rumore di fondo? — Perché quando ho iniziato a meditare Continua a leggere →

perché non riesci ad essere il Brahman?

— Nei giorni precedenti, l’autoindagine faceva emergere il principio-io e lì dimoravo. Poi ho avuto una retrocessione ed emergono contenuti in continuazione. — Queste continue retrocessioni significano che vi sono ancora dei concetti che impediscono al Brahman di essere se stesso. Tu sai già chi sei. Perché non riesci a contemplare ciò che sei, cioè il Brahman? La Sorgente è stata vista, ma l’impalcatura che poggiava sulla falsità non crolla. Quand’è così sono sopravvissuti Continua a leggere →

devi mollare i concetti

— Devi mollare i concetti. Se rimani attaccato ai concetti stai negando il Sé, la tua vera natura. I concetti sono proprio quello che crea maya, l’illusione. Se invece li abbandoni potrai entrare nel samadhi, e quando torna la mente vi sarà silenzio, tu rimarrai nel presente e valuterai ciò che si presenta nella vita seguendo il cuore, non schemi mentali precostituiti. Questo vuol dire che l’amore, il Divino, guiderà la tua azione, il che non significa essere sempre accondiscendenti. Nel Continua a leggere →