come si può percepire il Sé?

D. – Come si può percepire il Sé? M. – Come una continua consapevolezza. È semplicemente coscienza. D. – Possiamo riconoscerla quando si manifesta? M. – Sì, come coscienza. Anche in questo momento siete Quello. Non avrete più dubbi quando la vostra coscienza sarà pura [cioè priva di spinte mentali che la offuscano]. [Sri Ramana Maharshi, dal discorso 205]   Continua a leggere →

differenza fra meditazione e l’indagine sul Sé: “Chi sono io?”

Sri Ramana Maharshi, discorso 174 D. – “Esistono due metodi per scoprire la sorgente dell’ego?”. M. – Non esistono due sorgenti né due metodi. Vi è una sola sorgente ed un solo metodo. D. – Qual è allora la differenza fra meditazione e l’indagine sul Sé [“Chi sono io?”]? M. – La meditazione è possibile solo mantenendo l’ego. Vi è l’ego e l’oggetto sul quale si medita. Si tratta dunque di un metodo indiretto. Il Sé invece è unico. Cercando l’ego, cioè Continua a leggere →

jnana (la conoscenza suprema) è oltre conoscenza e nescienza

Un allievo aveva letto libri di yoga in cui erano descritte mirabolanti esperienze di vari tipi di samadhi. Lui perciò si aspettava che nel percorso della ricerca del Sé, secondo gli insegnamenti di Sri Ramana Maharshi, dovesse aspirare allo stesso tipo di esperienze. Lo convinsi che lo jnani è certamente nello stato unitivo, perché la non separazione è la vera natura, ma che è altresì indifferente ai vari tipo di samadhi che possono transitare sulla sua coscienza immutabile, detta sahaja Continua a leggere →

due orientamenti opposti nella via di jnana

C. — Arrivi ad un punto, che anche le parole non hanno più impressioni e comprendi che il silenzio è l’unico rivelatore... Quanta conoscenza e indottrinamento; tutto per evitare di morire a se stessi! Soham — Sì. Nella via di Jnana vi sono due orientamenti opposti: quelli che praticano neti-neti e che indicano il Parabrahman privo di esperienza come il Supremo (buddhisti, il lignaggio Siddharameshwar-Nisargadatta-Ranjit, ecc.), e quelli che praticano iti-iti e indicano il Brahman nirguna Continua a leggere →

esiste solo l’essere

Sri Ramana Maharshi, discorso 105 Maharshi: “Conoscendo Quello, l’ignoto diventa conosciuto” (Chandogya Upanishad). L’attendente di Bhagavan: “nella Chandogya Upanishad vi sono nove modi d’insegnare il mahavakya1 ‘Tat tvam asi’ (Tu sei Quello)?”. M. – No. Non è così. Il metodo è solo uno. Uddalaka iniziò insegnando ‘Sat eva somya’ (Esiste solo l’Essere), facendo l’esempio del digiuno del giovane Svetaketu. 1. – Sat (l’Essere nell’individuo) è messo in Continua a leggere →

diedero a Bhagavan la notizia della morte di qualcuno

Sri Ramana Maharshi, dal Discorso 64 Diedero a Sri Bhagavan la notizia della morte di una persona. Egli disse: “Bene, i morti sono davvero felici, si sono sbarazzati della loro problematica sovracrescita: il corpo. Il morto non piange, ma i sopravvissuti s’addolorano per lui. La gente ha forse paura di dormire? Al contrario, il sonno è desiderato e al risveglio tutti dicono d’aver dormito bene. Il sonno è una morte temporanea; la morte è un sonno più lungo. Poiché l’uomo muore anche Continua a leggere →

la liberazione è data dall’annientamento dell’io personale, ma ciò si può conseguire solo tenendo il Vero Io sempre in vista

Sri Ramana Maharshi, discorso 139 D.: – È sufficiente rivolgere la mente all’interno oppure dobbiamo meditare su ‘Io sono Brahman’?. M. – Rivolgere la mente all’interno è la cosa principale. I Buddisti considerano che il flusso del pensiero ‘Io’ sia la Liberazione, mentre noi diciamo che tale flusso proviene dal sostrato sottostante, che è la sola Realtà. Perché si dovrebbe meditare su ‘Io sono Brahman’? La liberazione è data dall’annientamento dell’io personale Continua a leggere →

anche un albero può ottenere la realizzazione del Sé

G. S. Sharma narra che nemmeno gli alberi erano esclusi dall’amore e dalla compassione di Sri Ramana Maharshi. «Anche gli alberi possono ottenere la realizzazione del Sé.», affermava Bhagavan, «Potete definire un albero ‘un uomo fermo in piedi’, e un uomo ‘un albero che cammina’». Sharma riferisce il seguente aneddoto: «Un giorno Bhagavan vide un giardiniere che strappava con forza le foglie di un mandorlo: “Cosa stai facendo?”, disse Bhagavan. Il giardiniere rispose umilmente Continua a leggere →

visione grossolana, sottile e divina

Sri Ramana Maharshi, discorso 364 Il Professor Nellore chiese di vishvarupa darshana. M.: Vishvatma darshana (il Sé universale) è vishvarupa darshana (Dio visto come universo), vale a dire: il Sé universale è il cosmo. Sri Krishna inizia il secondo capitolo della Gita dicendo: “Io non ho forma”. Nel capitolo XI dice: “Guarda la mia forma come l’universo”. È coerente? Dice ancora: “Io trascendo i tre mondi (fisico, sottile e causale)”, ma Arjuna vede in Lui i tre mondi. Sri Continua a leggere →

il potere del Sé

Sri Ramana Maharshi, Discorso 505 Babu Rajendra Prasad disse: “Sono venuto qui con il permesso del Mahatma Gandhiji e devo tornare subito da lui. Può Sri Bhagavan darmi qualche messaggio per lui?”. M.: Adhyatma sakti [il potere del Sé] opera dentro di lui e lo guida. Ciò è sufficiente; di cos’altro ci dovrebb’essere bisogno?   Continua a leggere →