meditazione formale

In generale fate troppo poca meditazione formale, so di persone che fanno solo 20 minuti al giorno; è troppo poca. Nell’autoindagine noi non usiamo l’intelletto discriminativo, non la shakti come fanno gli yogi. Però shakti lavora comunque. È come quando usate un software che ha un interfaccia con dei pulsanti; cliccate su dei bottoni e il software compie delle operazioni, ma dietro il clic avvengono processi di elaborazione informatica che non vedete. Vale lo stesso per l’autoindagine. Continua a leggere →

pochi comprenderanno quello che scrivo

Pochi comprenderanno quello che scrivo. Per ‘comprendono’ intendo che lo utilizzano. Io scrivo per quei pochi. La liberazione non è per il grande pubblico. L’autoindagine è già una via superdiretta, in più noi abbiamo i Ritiri che rendono l’autoindagine 10 volte più veloce. È una via quasi lampo con liberazione garantita. Ma sapete cosa fanno? Vengono a un Ritiro e poi ritornano quando di nuovo sentono il prurito di una gita in Paradiso… Sono turisti della domenica. Ancora Continua a leggere →

non sono figli vostri

Ci sono aspiranti che praticando l’autoindagine hanno avuto realizzazioni, hanno sperimentato di essere pura coscienza ecc., ma malgrado ciò il senso dell’io individuale non è venuto meno. L’io individuale è un’illusione che appiccica l’etichetta ‘mio’ a tutti i movimenti della mente. In questo modo la vostra attenzione è sempre sulla mente e non vedete che siete l’infinito sfondo di silenzio che è oltre la mente. È come dire: c’è un cielo a pecorelle, ma voi pensate Continua a leggere →

ci si realizza in 2-3 anni con un’autoindagine zelante

Sergio — La verità è che con un’autoindagine zelante ci si realizza in 2-3 anni!  Troppo per la maggior parte dei cosiddetti ricercatori. Sono pochi quelli veramente animati da un ardente desiderio di Liberazione. A. — Quando ho iniziato a leggere gli insegnamenti di Sergio, mi ha colpito il fatto che desse “istruzioni” precise con la certezza che alla pratica seguirà il risultato. Tre o cinque anni, d’altra parte, mi sembrano niente... Ho sentito Maestri sottolineare più e più Continua a leggere →

il senso dell’io

Il senso dell’io non è il pensiero ‘io’. Il senso dell’io è il Sé, e dimorando/immergendosi in esso si raggiunge la fusione col Sé. Il pensiero ‘io’ è un’immagine/concetto mentale che abbiamo di noi stessi come individuo separato e desiderante. Nell’essere non risvegliato il pensiero ‘io’ si sovrappone al vero IO, il Sé, e sembra essere il vero Soggetto, mentre è solo un concetto. È il primo concetto a emergere dal Sé, e nel Sé scomparirà come tutti gli altri Continua a leggere →

l’osservatore

Sergio: 1. Scrissi di non considerare più Kripalu il mio maestro perché iniziai a seguire Ramana Maharshi e a praticare l’autoindagine, ma invero quell’espressione fu involontariamente infelice, perché è impossibile non considerare Swami Kripalvananda un Maestro spirituale. Purtroppo non riesco più a modificare kripalvananda.org perché la piattaforma con cui lo feci è ormai obsoleta e dovrei fare un lavorone per cambiare il tutto e in più chiedere aiuto a qualcuno perché non ho Continua a leggere →

Le giornate iniziano in discesa

— Caro Sergio, le giornate iniziano in discesa [positivamente, senza sforzo]: mi sveglio, mio figlio entusiasta mi dice ‘mamma guarda!!’ guardo dalla finestra e il sole si riflette sulla catena di montagne davanti ai miei occhi illuminandole. Il cuore si apre: è tutto così perfetto. Poi, mentre vado al lavoro, rischio un incidente e anziché arrabbiarmi, come al solito, il batticuore per lo spavento si trasforma nuovamente in apertura costante: Sono! Semplicemente Sono! Potenzialità pura, Continua a leggere →

Satsanga online – Dialoghi, 3

Sergio: Un allievo fa mind clearing con me per risolvere alcune paure ad abbandonarsi. Si srotolano le impressioni, ne dissolviamo una alla volta… A un certo punto salta fuori “Non esiste l’amore”. Facciamo due o tre immersioni in questo sentire, poi finisce la session e ci aggiorniamo. L’allievo mi scrive: “Mi pare che il lavoro fatto sia notevole. Ora mi sento sospeso, come se mi muovessi nel vuoto. Mi sto chiedendo qual è la Verità se non esiste Amore... (sospiro). Strano, mi sento Continua a leggere →

L’Autoindagine

L’autoindagine è il metodo più diretto, perché non si concentra su un oggetto ma porta l’attenzione direttamente al Soggetto percipiente, che è il Sé. Usando la metafora del proiettore, TU sei la luce (la coscienza pura senza forma), poi per varie ragioni questa luce passa attraverso i fotogrammi della pellicola (la mente fatta di concetti) e proietta delle forme di luce sullo schermo (il mondo, la vita). Perciò tu che sei Puro Essere, Pura Coscienza senza forma, adesso credi di essere Continua a leggere →

La morte di un proprio caro

Io quasi impazzii dal dolore per la morte di mia moglie. Avevo già molti anni di pratica spirituale, molte esperienze dirette, ma dopo la morte di mia moglie mi resi conto che fin quando non siamo consapevoli che il corpo fisico è un’illusione, possiamo avere tutte le esperienze spirituali possibili, ma inevitabilmente restiamo legati mani e piedi all’identificazione con la condizione umana. Mi sentivo una pianta senza radici, come tagliato a metà… Capii che potevo risolvere il dolore Continua a leggere →