stabilizzazione dell’esperienza

— Sono un ragazzo di 24 anni e sono entrato sul cammino quando avevo circa 12 anni. A quei tempi ovviamente non ero maturo abbastanza per avvicinarmi alla forma più pura dell’insegnamento e ho vagato per molti anni tra vari percorsi di stampo esoterico e tutto questo senza guida alcuna. Tutto ciò che so e che ho sperimentato è stato da autodidatta. Non ho mai avuto contatti con maestri realizzati se non tramite i loro libri. La mia è stata una ricerca solitaria, buia e piena di contraddizioni. Continua a leggere →

su vipassana, dimorare nel Sé e bhakti

Su Vipassana e Dimorare nel Sé si dorrebbe scrivere un capitolo a parte. Io le consideri entrambe vie di Jnana. Non c’è niente che porti al controllo della mente (della reazione alla sensazione e quindi della produzione mentale condizionata) come la Vipassana. Gli step o realizzazione che si ottengono con tale pratica sono dettagliatissimi. Ma si può praticare a lungo senza sapere chi siamo. Ciò perché solo quando l’osservare si rivolge a se medesimo si ha il riconoscimento del Sé. Col Continua a leggere →

le 6 qualità divine per la liberazione

Come abbiamo detto, la crescita spirituale non avviane in modo equilibrato. Alcune qualità si sviluppano in fretta mentre altre possono rimanere annichilite anche per alcuni decenni. Le Qualità Divine che un aspirante alla Liberazione dovrebbe sviluppare sono sei1: • Amore • Assenza di desiderio  • Imperturbabilità • Assenza di sforzo • Non azione • Rimanere testimone, osservatore L’Amore è il più importante perché riconduce la frammentazione della molteplicità Continua a leggere →

la pratica dello stare nell’osservatore

— Buon pomeriggio... Cosa fare con gli attaccamenti? Osservarli? Come le identificazioni? — 1. Per la pratica di stare nell’Osservatore, in primo luogo ci dev’essere una comprensione che tu non sei quegli attaccamenti e che gli attaccamenti sono le tue catene. 2. Ci dev’essere anche una comprensione che niente è più bello di quello che troverai dentro di te. La fede, nel senso più proprio, è questo. Tu puoi adorare un idolo, ma alla fine la vera fede è questa. In secondo luogo Continua a leggere →

la confusione tra risveglio e liberazione

La confusione più capziosa nella spiritualità è tra Risveglio e Liberazione. Io chiamo risveglio l’esperienza del Sé. Questa esperienza, tuttavia, all’inizio è tutt’altro che chiara. Pensate ai patriarchi del vecchio testamento. Lui ha un’esperienza di qualche istante del Sé in cui è tutto. La sua mente però non è in grado di recepirla e dopo qualche secondo la trasforma nella comprensione “Io sono foglio di Dio”, che è una diminutio rispetto a “Io sono Tutto”. Dopo qualche Continua a leggere →

il primo passo per la liberazione

— […] Quando sono agitato entro subito in crisi e perdo il mio centro. — Entri subito in crisi perché come appare un’ansia, una preoccupazione, un disagio aderisci immediatamente al personaggio che nel sogno della vita sta vivendo questi stati. Invece devi essere l’osservatore. Se non si è conquistato un po’ di ‘osservatore’ è come se non vi fosse stata nessuna sadhana. Non è che devi diventare subito come Sri Ramana Maharshi. Se solo conquisti anche un 25% nell’essere Continua a leggere →

finisce l’epoca della ricerca e inizia l’infinita beatitudine dell’abbandono al Sé

Caro Maestro, ho volutamente aspettato qualche giorno per scrivere queste righe sul ritiro appena concluso; volevo che si sedimentassero le prime impressioni per lasciare il posto ad una più oggettiva descrizione. Un ritiro, questo, che più di altri è stato caratterizzato dalla presenza del Sé. Attraverso la forma del maestro, dei partecipanti, delle assistenti, del luogo, il Sé ha dato la luce e creato una santa via di realizzazione: la gnosi dell’amore. Questo, caro maestro, Continua a leggere →

ritiro di marzo- report 1

Bellissimo Ritiro! Sergio, Annapurna e noi… Non facevo Ritiri da tre mesi, e la mia pratica ne risentiva. Nella vita ho fatto diverse cose da solo: da solo mi sono allenato quando praticavo certi sport, e ho anche studiato da autodidatta quando non c’erano insegnanti o scuole a disposizione per quella materia. Quindi ho una specie di orgoglio ferito quando mi accorgo che la mia pratica individuale fa un po’ acqua, è come se anche nella spiritualità – anzi soprattutto nella spiritualità Continua a leggere →

l’osservatore

G. (dopo molte resistenze): — Maestro, mi risulta abbastanza semplice rimanere nell’osservatore. Probabilmente ero in conflitto perché volevo fermare il dialogo interiore per non restare ancorato alla mia storia personale. Con l’osservatore la mente non si ferma: a volte è molto agitata ed a volte meno, però riesco a vedere alcuni trucchi che usa per comandarmi. Probabilmente la meditazione formale non riusciva perché la facevo di sera ed ero troppo carico. — Devi osservare. Non ti Continua a leggere →