darshana

Maharshi — Il tuo stesso Essere è beatitudine. Ti si sta indicando che L’OSTRUZIONE al realizzarlo È L’ERRATA IDENTIFICAZIONE COL CORPO, COL NON-SÉ. — Aiutatemi ad avere jyoti-darshana, la visione della luce (intendendo la visione di Dio). M. — Il darshana (la visione) implica il drashta (il veggente). Trova Quello e il darshana vi sarà incluso. [Sri Ramana Maharshi, dal discorso 295] *     *     * Soham – Hai esperienza del Sé ma non sei ancora realizzato? Quanto Continua a leggere →

Yoga Vasistha, libro 3, capitolo 13, verso 1

1 Vasishta disse: Rama, il Brahman Supremo è nel suo stato splendente e tranquillo; in Esso non vi è alcuna essenza di luce, di calore etereo e nemmeno di oscurità, tutte cose che sono prodotte dallo spirito intellettuale (cioè da Brahma, il creatore). Commento di Soham Il Vuoto spirituale, di cui parlano Buddha e le altre scritture, non è un vuoto nichilista né il vuoto dello stato causale che viene definito ignoranza, inconsapevolezza; è un ‘Vuoto Pieno’ – così lo percepisce Continua a leggere →

sulla conoscenza di Dio

La Scienza Suprema Trasmessa Da Sri Ramana Maharshi Sri Ramanaparavidyopanishad di Sri K. Lakshmana Sarma Sri Sarma iniziò a comporre versi sugli insegnamenti di Sri Bhagavan e poi li traduceva in sanscrito; quindi, li sottoponeva all’approvazione del Maestro. Se l’approvazione non giungeva subito, continuava a ritradurre l’intero versetto per garantirne la esattezza e l’approvazione. Bhagavan una volta elogiò i suoi sforzi e osservò che rivedere le traduzioni parecchie volte fin quando Continua a leggere →

la trance è lo stato naturale

11. Il desiderio dei fenomeni non cesserà finché non viene cancellata dalla mente la percezione dei fenomeni. 12. Come cancellare questa percezione? È possibile soltanto evitando le percezioni esterne della mente. [Yoga Vasistha, libro 3, capitolo 7, “Dio è Pura Coscienza. Il mondo fenomenico non esiste”] COMMENTO DI SOHAM Vasistha sta dicendo che la Verità è lo stato di trance, cioè il nirvikalpa samadhi (o nirbija o nirvana) in cui mondo e corpo scompaiono. È l’assorbimento Continua a leggere →

il turiya di Siddharameshwar e il turiya di Ramana hanno due significati diversi

Shivananda: — Non so rispondere all’interessante riflessione che poni sul tuo ultimo post ‘Upadesa Manjari’. Secondo la mia esperienza tutto il processo spirituale sembra avvenire in modo naturale in seno allo stesso Sé. Quando Siddharameshwar dice: “Lo jnani che si è fermato alla conoscenza del Sé è sottosviluppato”, sembra riferirsi ad una conoscenza puramente intellettuale, se è così in effetti è difficile immaginare cosa intenda per Turiya. Soham: — Il Turiya cui si riferisce Continua a leggere →

la morte dell’individuo

Il fine della vita è la morte dell’individuo. Si può fare senza Devozione? Si può accettare flagellazione e crocifissione senza Devozione? Senza Devozione-Abbandono al Supremo è impossibile. “Che bello, il karma negativo viene a me. Grazie divino Amato, i miei peccati saranno lavati. Sarò finalmente libero dalla prigione di questo sogno”. Il mio pensiero va ad Annapurna, Madre, Sorella e Maestro, al momento sulla Croce. Ella, come Gesù, era già morta come individuo, ma il karma va Continua a leggere →

le fasi del ciclo dell’evoluzione della coscienza sono diventate contemporanee

Mukti: — Condivido alcune riflessioni che la mente fotografa da qualche giorno. Anche la Consapevolezza e la Conoscenza sono frutto di un moto creativo. Per questo quando si riassorbono il cerchio è chiuso. Ultimamente c’è il riconoscimento di essere già stata ‘a questo punto’. Soham: — Sì, anch’io ho questo sentire. Credo derivi dallo stare ogni notte nel sonno profondo senza sogni. Non si dice forse che lo jnani è sempre nel sonno profondo? Mukti: — Allora, riassorbita Continua a leggere →

come stabilirsi nel samadhi

Come ci si stabilisce nel samadhi, lo stato unitivo? Abbandonandosi e abbandonandosi a Dio, il Sé, ignorando tutte le memorie in opposizione: traumi ecc. È totalmente una questione d’Amore, perciò non concentratevi sulle negatività, ma sull’Amore per il Divino, sia inteso come il Tutto che come l’Uno senza secondo. Il samadhi si approfondisce, fino a giungere al nirvikalpa. Lì l’abbandono è così intenso che anche la coscienza-conoscenza si riassorbe. Lights-out, si spengono le luci Continua a leggere →

può esserci solo la realizzazione del Divino

Che significa essere abbandonati a Dio? Non so neanche più spiegarlo, mi sembra così naturale e ovvio. Ci provo. Tu adempi ai compiti che la vita ti pone, ma abbandoni il risultato nelle mani di Dio, non ci pensi più, accetti il risultato che Dio avrà deciso. Questo significa avere un buon rapporto con Dio, di amore e fiducia; ti fidi di quello che Lui farà per te, altrimenti subentra l’ego che comincerà a combattere contro il mondo e addio stato unitivo. Abbandonare il risultato dell’azione Continua a leggere →

quello che i praticanti di neti-neti non capiscono di noi

Quello che non capiscono di noi i praticanti di neti-neti, quelli della scuola di Nisargadatta, Siddharameshwar ecc., è che Turiya è un samadhi, non una conoscenza intellettuale tratta da qualche esperienza del Sé temporanea che poi hai conservato nella memoria come una cartolina che ti sei comprata in vacanza. Essendo un samadhi, turiya è guidato dall’intelligenza divina, la Shakti. Quando turiya ha eroso i concetti, si tramuta naturalmente in turiyatita, l’oltre turiya. Eppure ai Continua a leggere →