il motivo per cui le persone hanno problemi con la vita è che non ‘vedono’ che la vita è Dio

A.: — Ieri e stamattina noto che c’è un nuovo dimorare spontaneo in un leggero senso di unità. l’Io Sono sembra non essere così separato dal’esterno come prima; ora sembra che per dimorare in un leggero samadhi non serva molto tempo e grande sforzo di concentrazione. Noto che vi è agio, dolcezza e poca separazione nel contemplare la natura: è una gioia intima e delicata e appaiono pochi desideri. Se entro in relazione con persone c’è un irrigidimento energetico e mentale. Stamattina Continua a leggere →

Per ottenere la completa Liberazione bisogna risiedere nel Sé affinché tutte le vasana vengano bruciate. Ma come risiedere nel sé?

Conoscete il Capitolo 26 della Ribhu Gita? Va letto e riletto, pochi versi al giorno, fino a che aderiate completamente nell’identità, nel pensiero e nel sentire a ciò che viene indicato nel sacro testo. Il verso 11 del  capitolo 1 della Sri Ramana Gita asserisce: “Solo risiedendo nel Sé ci si può liberare da qualsiasi legame”, vale a dire: si possono bruciare tutte le vasana (spinte mentali che impediscono lo stabilirsi nel Sé). Dunque, una volta che l’aspirante ha conosciuto Continua a leggere →

la crisi di manonasa

P. — Credo di non essere portato per l’abbandono. Domenica ho avuto una forte crisi, è emersa un sacco di rabbia, un forte stato nervoso che non riuscivo a controllare. Oggi ho provato a meditare un po’, ma è impossibile. Questo stato è stato preceduto da un sogno. C’era una donna che si trovava in un posto squallido che emanava un forte fetore. Lei mi chiese, senza parlare, di portarla via da quel luogo. Sergio — Ma il fetore è dell’ego e la donna è l’Atman. La questione Continua a leggere →

parecchia confusione

Caro Sergio, la meditazione sul Sé non è la mia pratica principale perché sono maggiormente incline allo Yoga Naturale, rimane comunque una sadhana di grande riferimento per me. Sto attualmente frequentando un corso di Astrologia Vedica con un maestro americano. Mi viene richiesto di energizzare dei mantra per i pianeti e in seguito anche di altre divinità, in modo da trasferirli carichi spiritualmente ai clienti che richiedono il rafforzamento di qualche particolare elemento. Sono minimo Continua a leggere →

l’evoluzione della relazione duale

L’evoluzione della relazione duale consiste nel tramutarsi in samadhi, lo stato unitivo. Il primo tipo di samadhi è il savikalpa, dove senti di essere Uno con ogni altra cosa nell’essenza, ma compare ancora l’apparenza della forma. Per esempio, guardo un albero e sento che io e l’albero siamo Uno. Poiché l’apparenza è mente, viene detto che nel savikalpa c’è ancora mente. Sri Patanjali negli ‘Aforismi sullo Yoga’ lo chiama sabija samadhi. In sanscrito ‘sa’ vuol dire ‘con’ Continua a leggere →

la Pura Coscienza si trova dentro

La Pura Coscienza si trova dentro. È la Testimonianza neutra, non coinvolta, sempre presente. È anche Puro Essere, perché sul piano dell’Assoluto coscienza ed essere sono sinonimi. Essa è il vero Sé. Dovete mantenere l’attenzione sulla Pura Coscienza che è la radice di tutto. Questa è l’introversione. Poi dovete diventare Uno con la Pura Coscienza finché questo samadhi diventa naturale e senza sforzo (sahaja samadhi). Questa è la pratica del samadhi che conduce alla Liberazione. Essere Continua a leggere →

è necessario passare attraverso l’esperienza diretta?

— Perché è necessario passare attraverso l’esperienza diretta affinché il vero Sé diventi abbastanza accessibile? — Tu puoi leggere trattati sulla fragola, ma la conoscerai direttamente solo quando la esperisci mangiandola. Vale lo stesso per il Sé; puoi conoscere trattati che ne parlano e cogitare molto a riguardo, ma lo conosci direttamente solo quando diventi Uno con Lui nel samadhi. Ora, come il bambino comincia a camminare sgambettando a fatica, così i primi samadhi sono esperienze Continua a leggere →

non basta qualche samadhi per avere uno jnani

Sri Ramana Maharshi, discorso 465. Sri Bhagavan spiegò a un giudice dell’Alta Corte in pensione alcuni punti dell’Upadesa Saram. 1) La meditazione dov’essere un flusso di attenzione ininterrotto come una corrente. Quando è ininterrotta viene chiamata samadhi o kundalini shakti. 2) La mente può rimanere latente e fondersi nel Sé; in questo caso dovrà necessariamente riemergere. Quando emergerà ci si ritroverà come prima, perché le predisposizioni mentali che erano latenti si Continua a leggere →

molti aspirante, una volta trovato il Sé, non sanno come procedere

Molti si impegnano nella ricerca del Sé, trovano il Sé e poi non sanno come procedere. Poiché aver trovato il Sé non significa ancora la realizzazione – cioè essere stabili nel Sé –, ma si entra ed esce, l’aspirante continua a fare la medesima pratica che l’ha portato alla scoperta del Sé. Ma quella conterrà dello sforzo e quindi manterrà la mente attiva, mentre ora la meta da conquistare è rendere la mente inattiva. Cosa bisogna fare una volta scoperto il Sé è racchiuso Continua a leggere →

l’appassionante storia di una grande anima

— Ecco il sogno che avvenne circa 10 anni fa. Lascio la veglia e si presenta il sogno, ma rimango sempre nella consapevolezza. Noto che ho un corpo simile a quello che osservo di solito. Sono in una città vecchia; credo che appartenga a una dimensione un po’ meno evoluta. Ci sono altri uomini lungo la strada. Noto portano un peso nel loro cuore, il disagio e la paura appare nei loro occhi. Riesco persino a percepire che in quel luogo è in corso una dittatura, manovrata attraverso deviazioni Continua a leggere →